TI CONOSCO MASCHERINA
Tacco&Spillo
In piena ripresa pandemica e con il campo inevaso delle tante criticità che affondano sempre più la sanità lucana, il direttore della sanità, Ernesto Esposito, tra un viaggio e l’altro a Napoli, non trova di meglio che aizzare l’accusa sul focolaio che si è registrato nel reparto di Ginecologia dell’Azienda Ospedaliera San Carlo e dichiarare che non è partito all’interno del nosocomio, ma è legato ad un evento privato. La precisazione in medievale tono inquisitorio oltre che in carenza aggravata d’eziologia medica, vale quanto l’evidenza investigativa del malconcio ispettore Clouseau della Pantera Rosa, atteso che l’ostetrica risultata positiva dopo due giorni, può aver contratto il virus in qualunque luogo, finanche lo stesso ospedale. Eppure in una Regione normale, i pulpiti scientifici di Esposito, utilizzatore conclamato del copyright “debolmente positivo” e dell’assessore Leone, autore dell’aforisma salutista del “paziente uno che se ne sta tranquillamente a casa a mangiare la pastasciutta con la mamma” sarebbero costate dimissioni obbligate, quantomeno se non ci fosse stato il letargo senile, pilatesco, complice con cui il governatore Bardi sta facendo morire la Basilicata. Per contrappasso dovuto ci aiuta il tocco rockettaro dei Litfiba: “ti riconosco mascherina ti conosco, non ti capisco ma ti conosco”.