ACERENZA E LA “CAPPELLA MADONA DEL LUPO”
Scattone: «Questo del MIBACT è un riconoscimento stimolato ed atteso, puntiamo a ristrutturazione e restauro»
«Un riconoscimento stimolato ed atteso» con queste parole il Sindaco di Acerenza Fernando Scattone annuncia che «con decreto n. 38 del 02/07/2020 la “Cappella Madonna del Cupo”, ottiene il riconoscimento ufficiale da parte del Segretariato Regionale del MIBACT, di immobile di interesse culturale ai sensi del D.L. 42/2004. Un obiettivo centrato -prosegue Scattone- adesso dobbiamo preoccuparci della ristrutturazione e del restauro».
Nella chiesa ormai in stato di rudere è visibile ancora la nicchia per l’effige mariana. Il luogo cu culto «è situato lungo una delle antiche strade di accesso, che metteva in collegamento la valle dove oggi sorge l’invaso artificiale con il pianoro dei piani della Maddalena -si evince dei documenti- La strada che passa adiacente alla chiesetta interseca a raso il Tratturo dei Greci, il quale poi scendendo a valle svolge la funzione di raccordo dell’intero territorio agrario con le direttrici che salgono verso la città. La posizione defilata in area rurale suggerisce per la chiesetta la funzione di cura d’anime per uno o più agglomerati abitativi volti allo sfruttamento agricolo dell’area. È menzionata nella visita pastorale del 1543 da parte dell’Arcivescovo Giovanni Michele Saraceno1, la chiesa era retta dal sacerdote beneficiario Ferdinando de Girace. Stando sempre alla visita pastorale la chiesa aveva un altare con crocifisso e statua lignea della Vergine, oggi conservata presso il Museo diocesano di Arte Sacra (fig.6), era danneggiata nella copertura e non era dotata di porte».