PARCO APPENNINO LUCANO: NIENTE SMART WORKING
A rischio la salute dei lavoratori, le organizzazioni sindacali FP CGIL, CISL FP e UIL PA sono intervenute per far recedere da tale decisione il Commissario
Il Commissario pro tempore dott. Priore Giuseppe, disponeva con nota del 20 ottobre u.s. il rientro in presenza di tutti i dipendenti dell’Ente Parco Appennino Lucano a decorrere da lunedi 26 ottobre . Le organizzazioni sindacali FP CGIL, CISL FP e UIL PA sono intervenute per far recedere da tale decisione il Commissario, diffidandolo dal revocare le autorizzazioni al lavoro agile . Ad oggi nessuna risposta è pervenuta alle scriventi Organizzazioni e i lavoratori sono rientrati in Ufficio. La decisione unilaterale assunta dal Commissario oltre ad apparire irrazionale perché in uno scenario preoccupante di aumento dei contagi espone a rischio tutte le famiglie e le varie comunità di provenienza dei lavoratori, è palesemente contraria a qualsiasi dettato normativo.
Il DPCM del 24 ottobre ,e ancor prima quello del 18 u.s., dispongono chiaramente il rispetto per le Pubbliche Amministrazioni delle prescrizioni in materia di tutela della salute e confermano l’incentivazione al lavoro agile. Di fronte a questo atteggiamento di totale chiusura la CGIL FP , la CISL FP e la UIL FP non possono che esprimere la propria indignazione; comunicano l’interruzione delle relazioni sindacali con l’Ente Parco Appennino Lucano e proclamano lo stato di agitazione. Nel contempo, le scriventi OO.SS. si premurano di chiedere a S.E. Sig. Prefetto un incontro urgente teso al ripristino del rispetto delle norme presso l’Ente in indirizzo al solo fine di arginare eventuali ulteriori fenomeni di diffusione del virus SARS COVID-19.