MARTI PRONTO A LASCIARE LA SEGRETERIA, AL SUO POSTO, IN POLE IL LUCANO GUARENTE
Il commissario della Lega avrebbe chiesto la ritirata. Per la Basilicata nessun esterno, Salvini avrebbe accolto con favore la “candidatura” del sindaco di Potenza
News da Roma in casa Lega. Avrebbe sortito l’effetto desiderato il viaggio della “speranza” che il vice presidente della Giunta regionale Fanelli con i consiglieri Cariello e Sileo e il primo cittadino di Potenza Guarente hanno fatto nella Capitale per prendere in mano le sorti della segreteria regionale del Carroccio. Questo perchè, come scritto più volte da queste colonne, Marti sarebbe stufo di fare il commissario Basilicata. Una regione che lui considerava piccola e di conseguenza con un compito decisamente più facile e, invece, si è trovato a gestire situazioni disastrose. Più volte Marti si è trovato a dover affrontare litigi tra i componenti apicali del Carroccio lucano, senza tralasciare quelle in Regione Basilicata causate secondo lui da consiglieri e assessori arrivati del tutto impreparati a governare una regione, come la Basilicata, che spinge verso il cambiamento e che mai come ora si trova afre i conti con una dura emergenza sanitaria.
Una serie di motivi che uniti anche a quelli giudiziairi avrebbero spinto Marti a fare volentieri un passo indietro in Basilicata. In questo modo riuscirebbe anche a concentrarsi di più sulla sua carriera politica in Puglia, dove questa inchiesta qualche piccolo grattacapo glielo starebbe creando, e dove deve far si che il suo consenso non scenda per essere rieletto. Non solo. Marti deve fare già i conti con un grande impegno che deve affrontare a Roma con Giunta per le immunità per le autorizzazioni che deve decidere se procedere su quelle intercettazioni che lo inchioderebbero. E così la storia si ripete. Come successo al suo predecessore Liuni (ex commissario lucano) anche Marti chiede a Salvini di esonerarlo dall’incarico.
Per evitare però che passi un concetto sbagliato o che sembri una resa assoluta, Marti avrebbe spiegato al leader della Lega che considerate le dinamiche sul territorio la segreteria della Lega in Basilicata può essere gestita anche da un rappresentate del posto. Insomma, il segretario regionale può essere scelto tra i lucani. Una persona che vive il territorio ed è capace di comprendere le dinamiche politiche all’interno della Regione riuscendo quotidiamente a rafforzare i rapporti. Una indicazione che andrebbe contro il principio nazionale del Caroccio che puntualmente nomina come comissari di segretarie persone di altre regioni, non riconducibili ai territori per non avere interferenze di alcun tipo ed eviatre dinamiche di favoritismi. Ma nella relazione lasciata a Salvini da Marti si evincerebbe come questo modus operandi non sareppe appropriato per questa regione. Sarebbe stato sottolineato come la Basilicata essendo un territorio “particolare” con filiere corte e rapporti che necessitano di contatti quotidiani, facilmente sgretolabili se non coltivati, potrebbe rappresentare l’eccezione al slito regolamento. Salvini avrebbe compreso il ragionamento e in virtù della guerra che si starebbe scatenando con l’area Giorgetti che, invece, ammicca alla Meloni avrebbe individuato nella figura che ispira maggiore fiducia Mario Guarente. Non solo. Per Salvini Guarente presenterebbe sostanzialmente come la persona più innoqua e genuina al momento, e che sicuramente non risponde a Giorgetti.
La sua recente elezione a sindaco della città di Potenza, la prima conqusta della Lega in una regione del Sud, lo porterebbe ad essere il papabile per la nomina a segretario regionale riuscendo in questa ottica a repparesentare in maniera autentica le linee guida più volte indicate da Salvini ma che in Basilicata fanno fatica a decollare. La figura di Guarente sarebbe vista anche di buon occhio da diversi componenti del Carroccio lucano che da tempo chiedono, come avrebbe anche riportato lo stesso Marti a Salvini, una gestione più local della segreteria. Ovviamente, questo all’interno della Lega sarebbe un colpo ferale per l’asse dei fratelli Cicala. Perchè se c’è qualcuno a cui Guarente risponde, perchè non è detto che risponda solo a se stesso e se proprio dovrebbe farlo verso qualcuno, quello sarebbe sicuramente Pasquale Pepe. La fazione Guarente, inoltre, si rafforza a livello nazionale a discapito di quella di Cicala giacchè risponde alla corrente Casanova che in questo momento è immersa in guai giudiziari (visto il sequestro avvenuto al Papeete di cui Casanova è propietario). Le evoluzioni dovrebbero concretizzarsi già nella prossima settimana salvo complicazioni.