MEGA EOLICO INCOMBE SU ZONE CANDIDATE SIC
“Province errate, eolico confuso per fotovoltaico”, opere annesse che coinvolgono oltre 10 comuni
PESCOPAGANO
C’è un’altra volontà di installazione di impianto mega-eolico in Basilicata, e precisamente a Pescopagano che desta molta preoccupazione nei cittadini e nelle Associazioni a tutela del territorio. Si tratta di 2 aereogeneratori le cui dimensioni ammontano a diametro del rotore 150 metri, altezza torre 105 metri, altezza totale 180 metri, con potenza complessiva 8,4 MW ricadenti nel comune di Pescopagano.
Sembrerebbe “poca roba”, rispetto ai grandi parchi eolici composti da decine e decine di torri eoliche. Ma allora perché desta tanta preoccupazione?
Leggendo le Osservazioni presentate da “Basilicata Sport & Adventure” si evince che «l’area interessata dall’impianto della società Cogein Energy srl si colloca in una zona che ricade all’interno della perimetrazione stabilita dalla Regione Basilicata relativa al pSIC denominato “Appennino Lucano Nord Occidentale” e nella stessa area, a pochi metri di distanza dai due aerogeneratori, sorgerebbero due importanti reti idrografiche che alimentano diverse sorgenti di acqua utilizzate dal comune di Pescopagano (sorgente San Pietro per esempio) e originano le vallate dei torrenti Guana e Arso, importanti tributari del fiume Ofanto. Aree umide dove, ribadiamo, risulta essere stato avviato un processo per l’istituzione di un SIC».
L’area è oggetto già dal 2019 di una perimetrazione di cui la Regione sarebbe a conoscenza e, ci spiegano da Pescopagano, «c’erano tutte le candidature dei Sic (Vallone delle Ripe, Torrente Malta, Monte Giano, Gole del Platano, nati insieme al Sic del Comune di Pescopagano), già solo per questo non potrebbero istallare nulla, insomma l’area è di interesse e quindi rientra nelle specificità. Difatti, leggendo l’Istanza di rilascio del procedimento autorizzatorio unico regionale, la Società dichiara che “il progetto, rispetto alle aree naturali protette, come definite dalla L394/1991 e dalle leggi regionali e ai Siti della Rete natura 2000: non ricade neppure parzialmente all’interno di tali aree”. Basterebbe quindi una semplice comunicazione delle Istituzioni comunali a specificare questo passaggio».
Oltre agli aerogeneratori, «il cavidotto sarà lunghissimo, arrivando sino a Calitri, in Campania, per poi unirsi a quello dell’area Bisaccia-Lacedonia, dove già sorgono tantissime pale. Sarà una sorta di raccordo. I comuni interessati da comunicazione infatti sono Castelgrande, Muro Lucano, Laviano, San Fele, Rapone, Calitri, Sant’Andrea di C., Conza della Campania, Castelnuovo di C., Caposele, Cairano, Santomenna e ovviamente Pescopagano, oltre a Enav, Acquedotto Lucano e Pugliese, Rete Gas, Anas, Ministeri, Autorità di bacino e molto altro.
Le torri eoliche risulterebbero inoltre «distanti circa 1250 metri dall’abitato di Pescopagano, ma vedono altre abitazioni periurbane molto più vicine, a 300 metri da un’abitazione residenziale -non solo- Le nostre preoccupazioni –prosegue l’Associazione– sono fortemente alimentate dal fatto che in data 7 ottobre 2020 con protocollo all’Ufficio Energia della Regione Basilicata a firma dell’Ingegner Busciolano emette il provvedimento autorizzativo per l’impianto in questione ma nell’oggetto è chiaramente riportato che trattasi di un impianto di energia da conversione fotovoltaica, inoltre risultano esserci numerosi errori di toponomastica delle aree oggetto dell’intervento da parte del soggetto proponente, inclusa la collocazione del comune di Pescopagano nella provina di Pistoia, quasi a dimostrare la superficialità degli studi effettuati e la scarsa conoscenza del contesto territoriale». Difatti, nell’Istanza per il rilascio del provvedimento autorizzatorio unico regionale, Pescopagano risulta una volta in provincia (PT) e una volta (PZ).