RAPIDI NEL NOMINARLO, IMMOBILI NEL SOSTITUIRLO CENTRODESTRA ARENATO SUL BANDO PER IL DG
Il mandato del Commissario Spera non può «superare i 4 mesi» e scade a dicembre, ma dell’Avviso pubblico per il successore non c’è traccia
Una scadente macchina comunicativa della propaganda: giorno dopo giorno somiglia sempre di più a questo il centrodestra lucano. La governance regionale promette e fa, per modo di dire, ma puntualmente gli impegni risultano inevasi alla data di scadenza prefissata. Nel mentre il Commissario dell’Azienda ospedaliera San Carlo, Spera, di Potenza annunciava, ieri, la prossima apertura di uno spazio dedicato alla terapia «sub intensiva» dei pazienti Covid-19, difficile, se non impossibile, non sottotitolare le dichiarazioni con una sola espressione: «Fino alla nomina del Direttore Generale». Bardi e la Giunta regionale nell’immediato della sentenza del Tribunale regionale amministrativo (Tar) della Basilicata sulla nomina dell’ex Dg Barresi, ha subito, al momento è ancora pendente il ricorso al Consiglio di Stato, ha subito promosso Spera, che era direttore amministrativo all’Asp, a Commissario del San Carlo.
La stessa rapidità nel defenestrare Barresi, però, non è riscontrabile nell’avvio dell’iter procedurale per rimuovere Spera, anzi.
Al posto del dinamismo strumentale è subentrato, anch’esso strumentale, l’immobilismo assoluto. Eppure il Commissario Spera decadrà dall’incarico tra poco più di 2 settimane. A giorni, non casualmente, già inizierà ad abbozzare la relazione sullo stato di avanzamento delle attività svolte in questi mesi per il raggiungimento degli obiettivi assegnati. Relazione che Spera dovrà consegnare, senza se e senza ma, al «termine del mandato». Mandato che, senza se e senza ma, è esclusa la proroga, anche se per vie traverse, è pur sempre la Basilicata, scelta la prassi, fatta l’alternativa non contemplata dalla prassi stessa, scadrà l’11 dicembre prossimo, essendosi insediato l’11 agosto 2020.
Come da contratto, il contratto stipulato tra Bardi e Spera era previsto come vigente «fino alla nomina del Direttore Generale» dell’Aor San Carlo, nella fantasiosa ipotesi che il centrodestra avesse speditamente proceduto con l’Avviso pubblico e via discorrendo, ma «comunque per un periodo non superiore a mesi 4 dalla sottoscrizione». Come il Commissariamento dell’Asm di Matera, annunciato dal governatore pochi giorni prima del ballottaggio, dal centrodestra perso, per l’elezione del sindaco della Città dei Sassi.
L’ex Dg Polimeni si è dimesso quasi un anno fa, a fine dicembre scorso, e a tutt’oggi all’Azienda sanitaria locale di Matera il vertice è il facente funzioni Annese. Bardi e la Giunta giustificarono il ricorso al Commissario perchè seppur previsto, in caso di vacanza dell’incarico di Dg, il ricorso alle funzioni vicarie del Direttore più anziano, per età, tra quello amministrativo e quello sanitario, sullo sfondo il «periodo particolarmente complesso dal punto di vista sanitario e di salute pubblica». Stessa esigenza che dovrebbe, tra le altre cose, far accelerare sulla indizione dell’Avviso pubblico di selezione per il conferimento dell’incarico di Direttore generale dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza. Invece, no.
Tutto fermo. Al momento l’emergenza sanitaria legata alla diffusione dell’epidemia del Coronavirus è gestita in Basilicata anche dai vertici della Sanità lucana che sono all’Asp Bochicchio, la cui nomina ha lo stesso difetto di «quid pluris motivazionale» sulla base del quale è stata annullata la nomina di Barresi, all’Irccs Crob, il Dg De Martino di cui ancora non si conoscono, sempre in riferimento all’onere motivazionale, le ragioni della sua scelta, all’Asm da un facente funzioni dal primo gennaio scorso e al San Carlo da un Commissario che scade tra poco più di 2 settimane.