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SI ALLUNGA L’OMBRA DELLA ZONA ROSSA ENTRO IL FINE SETTIMANA LA DECISIONE

L’ordinanza di Bardi che chiude tutte le scuole preannuncerebbe la scelta del Ministero: l’assenza di dati corretti e la sofferenza degli ospedali spinge al lockdown

Aver superato la quota dei 4000 positivi lucani, mette la Basilicata in una situazione di grande affanno. Dati che non lasciano presagire davvero nulla di buono e che, per forza di cose, determineranno un’ulteriore pressione su un sistema ospedaliero regionale già in affanno. L’auspicio è che le misure messe in campo nei giorni scorsi per arginare la diffusione dell’epidemia possano iniziare, almeno nel medio periodo, a fare sentire i propri effetti.

La notizia che però gira insistentemnte e che arriva da fonti romane importanti è che tali numeri spingono la Basilicata verso la “zona rossa”. Da venerdì o al massimo sabato, quando anche il ministro Speranza potrà dare l’ok a nuove restrizioni, per tutte quelle attività non indispensabili, dopo aver vagliato accuratamente tutti i dati che in questi giorni il Ministero avrebbe chiesto con precisione alla Regione Basilicata e andare avantino fino al 5-6 dicembre. Ci saranno ulteriori limitazioni agli spostamenti dei cittadini e altri veti anche nel modo di stare all’aperto. Dopo Abruzzo, Campania e Toscana, che si sono aggiunte nel fine settimana a Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta e provincia di Bolzano, anche la Basilicata è pronto a entrare in zona rossa, e cioè nell’ultimo scenario di rischio epidemiologico descritto dal documento di prevenzione stilato dalla cabina di regia a cui partecipano il ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e le regioni. Ancora in corso di discussione i dettagli e la durata dei provvedimenti che saranno assunti. Possibili restrizioni anche agli spostamenti personali, nell’ottica di evitare assembramenti anche all’aperto. Restrizione, quest’ultima, già attivata in diversi comuni della regione che hanno scelto come metodo di contrasto all’elevato numero dei nuovi contagi dei veri e prorpi mini lock down. È stata l’ultima ordinanza del governatore Bardi ad anticipare di fatto la notizia.

La chiusura di tutte le scuole a partire da oggi, nonostante siamo ancora una “zona arancione”, sono il presagio di un avvio organizzativo certamente più drastico. Già in passato Bardi aveva anticipato con ordinanze regionali, anche se duramente criticate, decisioni che dopo qualche giorno sono state di fatto emanate dal Ministero. Sintomo che il dialogo tra il governatore Bardi e il Ministro della Salute, il lucano Roberto Speranza, è quotidiano, e permette al generale di muoversi in anticipo e con cognizione di causa. Non solo. Bardi nel comunicare che la Basilicata interrompeva la diaddittica in presenza ha specificato che il maturare di tale drastica decisione pè giunta dopo che si è appreso come «in Basilicata c’è un indice Rt pari a 1,63 nella settimana che va dal 2 all’8 novembre, con la conseguenza che la classificazione del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità colloca il nostro territorio in uno scenario compatibile con il 3 e tendente al 4, ossia quello a rischio molto alto».

Ed è la conferma di avere in regione questo rischio molto alto che rappresenta un indizio che spinge a pensare che la Basilicata sarà tra le prossime regioni che avrà una chisura totale. Il Ministro avrebbe bocciato le chiusure “a pezzi”. Vale a dire, quelle riguardanti solo alcuni comuni. Il governo centrale sembra essere propenso a chiudere l’intera regione. Le chisure a piccole macchie di leopardo già testate in altre regioni non avrebbero portato ai risultati sperati, ecco perchè questa volta si spingerebbe per le chisure totali, Possibili cambi di zona anche per altre regioni. I dati sono al vaglio del Cts. Si attendono, ora, comunicazioni ufficiali con i provvedimenti del Ministro del la Salute Speranza

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