CARNEVALE: «SIAMO PROVATI DALL’INDIFFERENZA»
A rischio il reparto di Fisiopatologia respiratoria: «Da mesi chiedo un incontro o di essere informato sul nostro presidio ospedaliero»
Non è la prima volta che il Sindaco di Pescopagano, Giovanni Carnevale, si trova a scrivere all’Assessore alla salute Leone ed al Presidente della Regione Bardi per quanto concerne la questione Ospedale San Francesco di Paola.
Anche stavolta la missiva partita dalla scrivania del primo cittadino è dolorosa perché, asserisce, «da mesi continuo a scrivere chiedendo un incontro, chiedendo di essere coinvolto o quantomeno informato circa le decisioni che attengono il nostro presidio, senza mai avere il benché minimo riscontro.
Oggi, constato, con grande amarezza, che non solo nulla si è mosso per consentire che l’Ospedale di Pescopagano possa offrire risposta alla domanda di assistenza medica ordinaria, ma, cosa sorprendente e sconcertante, si sono gettate le basi per chiudere anche il reparto di Fisiopatologia respiratoria in quanto dal 16 di questo mese l’unico medico qui presente è stato autorizzato a prestare la propria attività presso il San Carlo di Potenza.
La mia comunità è fortemente provata dall’indifferenza che questo Governo manifesta per le vicende del proprio Ospedale che da anni è stato punto di riferimento per la sanità regionale ed interregionale, nonché motore dell’economia locale».
Di fronte a tale istanza e nel rinnovare la richiesta di un urgente incontro per ottenere risposte chiare rispetto al futuro dell’Ospedale San Francesco di Paola, il primo cittadino rappresenta «l’intenzione del costituito Comitato spontaneo di inserire un presidio permanente dinanzi al nosocomio».
Facendo un passo a ritroso nella vicenda, più volte sulle prime pagine di Cronache, si evince che «durante l’incontro in video conferenza con i Sindaci della nostra regione tenutosi il 29 ottobre scorso – spiega Carnevale- il cui tema verteva sulla grave emergenza pandemica e sulle oggettive difficoltà in relazione alle carenze di strutture atte a prestare assistenza (accantonando pur legittime considerazioni che potevano generare polemiche inutili in quella fase delicata), ebbi già dal 27 marzo a palesare la disponibilità della comunità di Pescopagano e degli Operatori, di accogliere presso il locale Ospedale, dotato di un eccellente reparto di Fisiopatologia, nonché di ogni strumentazione tra cui ben 9 ventilatori, pazienti Covid19 asintomatici e/o paucisintomatici.
A fronte di tale suggerimento, offerto in un momento in cui si immaginavano conversioni di ospedali, utilizzo di strutture private, piuttosto che investimenti milionari in tende orientali -incalza il Sindaco- il dottor Esposito ed il Commissario Spera, opposero che il presidio di Pescopagano doveva funzionare come momento di risposta a quelle che erano le richieste medico assistenziali no Covid e, solo in caso di necessità, poiché trattasi di Ospedale per acuzie ed essendo dotato di spazi e strumentazioni idonee, sarebbe stato impiegato per i pazienti gravi affetti dal Virus.
Nell’occasione presi atto, e sinceramente condivisi la decisione prospettata, osservando tuttavia che a tale riguardo sarebbe stato indispensabile far ripartire i reparti e gli ambulatori, ormai tutti sospesi, da quello di ortopedia a quello di cardiologia, piuttosto che quello di oculistica e diabetologia e altri ancora, nonché la necessità di implementare il personale del reparto di Fisiopatologia respiratoria, dotato di un solo medico, non solo in quanto unico reparto di fatto funzionante ma, soprattutto, alla luce della prospettazione rappresentata» conclude Carnevale.