LA CADUTA ADDORMENTATA DI BARDI E LEONE
Tacco&Spillo
Solo qualche giorno fa un ghiro caduto da un albero è stato trovato addormentato da un passante che lo ha messo al sicuro. La notizia vale poco se non per il suo esempio col sonno istituzionale che sta ancora interessando l’anziano governatore Vito Bardi e l’assessore alla sanità, Rocco Leone, nonostante il tonfo della loro caduta d’insipienza abbia fatto precipitare la Basilicata nell’indice di trasmissione del virus (RT) più alto d’Italia. Eppure c’è da dire che ci sono stati mesi sprecati e d’inutile vanagloria che dovevano essere pur impiegati nella programmazione sanitaria e che invece sono serviti a nascondere sotto l’ombrello della pandemia, ciambelle napoletane d’ogni tipo su nomine ed aumenti di stipendio. Così a distanza di tempo scopriamo che i tremila tamponi al giorno rimangono una favoletta e che abbiamo il peggior incremento di saturazione dei posti di terapia intensiva o ancora che non siamo riusciti ad acquisire i vaccini antinfluenzali se non con l’aiuto di Puglia e Lazio e che il torpore del commissario all’ospedale San Carlo, Giuseppe Spera, sarà premiato con la furbata della sua proroga visto che è imboscato il bando per il nuovo direttore generale. Ha scritto in rime Michelangelo Buonarroti:“caro m’è il sonno e più l’esser di sasso mentre che ‘l danno e la vergogna dura”.