UILCOM-UIL: BASTA CON ESTERNALIZZAZIONE SERVIZI STRATEGICI, COSTITUIRE SOCIETÀ ICT IN HOUSE PROVIDING
La Uilcom sollecita il Presidente, la Giunta e tutto il Consiglio Regionale a valutare con attenzione la proposta che permetterebbe ciò che non è possibile con le esternalizzazioni e cioè mettere le attività e le procedure amministrative al passo con le innovazioni tecnologiche
La Giunta Regionale da una parte indice un concorso per l’assunzione a tempo indeterminato e parziale di 112 funzionari di categoria D1 per rafforzare il suo apparato (anche se con un sistema discutibile perché privilegia solo i laureati e “lascia fuori” i precari), e dall’altra continua nella strategia di esternalizzazione di numerosi servizi, definiti dallo stesso Governo Regionale essenziali, strategici e, in alcuni casi, di pubblica utilità. Gli esempi più clamorosi di questa palese contraddizione sono gli appalti che riguardano il Centro Unico di Prenotazione sanitaria (CUP), il “Contact Center Regionale”, il “Certification Authority Locale”, il Centro Multimediale, il servizio di supporto ai processi di innovazione regionale, i servizi connessi al pagamento dei tributi regionali, i servizi di redazione del Bollettino Ufficiale della Regione. In queste importanti ed essenziali attività, da oltre 20 anni, sono impiegati lavoratrici e lavoratori costretti a migrare alle dipendenze delle Aziende che via via si aggiudicano i servizi, spesso perdendo le condizioni e le posizioni contrattuali maturate nel tempo. E’ quanto rileva la Uilcom in una nota a firma del segretario regionale Giovanni Letterelli per il quale la politica regionale lucana non ha mai ricercato soluzioni in grado di generare crescita per il tutto il territorio, di produrre posti di lavoro, di impegnare correttamente e al meglio le risorse pubbliche e di elevare il livello dei servizi.
L’esternalizzazione dei servizi regionali è frutto di una visione politica limitata, che privilegia valutazioni di breve periodo e produce incertezze, disfunzioni e diseconomie. E’ necessario – sottolinea Letterelli – che la Regione adotti un nuovo orientamento e si doti di un modello organizzativo che consenta di eseguire le attività di servizi essenziali al proprio interno. Ciò consentirebbe di ottenere efficienza economica, trasparenza, coerenza e continuità d’azione. La UIL e la UILCOM di Basilicata, già nel 2015, hanno presentato alla Regione e al tavolo istituzionale dell’Agenda Digitale, una proposta di ipotesi di costituzione di società ICT in house providing, che si possa occupare di soluzioni e servizi di contact center e supporto ai processi di innovazione regionale. Una proposta sempre più attuale e possibile. Il Consiglio di Stato ritiene, infatti, che i cosiddetti “servizi strumentali”, cioè i servizi strumentali all’attività degli enti pubblici in funzione della loro attività, possono essere oggetto di società in house providing (sentenza Consiglio di Stato, Sez.V,n. 1600/2008).
La Uilcom sollecita il Presidente, la Giunta e tutto il Consiglio Regionale a valutare con attenzione la proposta che permetterebbe ciò che non è possibile con le esternalizzazioni e cioè mettere le attività e le procedure amministrative al passo con le innovazioni tecnologiche, a massimo beneficio della comunità lucana. Un progetto che attraverso la costituzione di una società ICT in house providing prevede un “piano di lavoro digitale” con poli e centri pubblici ed agenzie private impegnate a promuovere in Basilicata l’occupazione digitale e un modello di regione più Smart, più aperta e recettiva, più nuova e libera di favorire ed assecondare l’insieme dei soggetti, tra i quali il mondo dei giovani. Il problema del lavoro in Basilicata consiste anche nella inconoscibilità delle occasioni che il mercato offre ogni anno e nella capacità di mettere a frutto i cosiddetti “GIACIMENTI DIOCCUPAZIONE”. Basterebbe porre mano, e la Regione può farlo, ad un rafforzamento delle strutture pubbliche dedicate a creare lavoro, un servizio del lavoro integrato anche con le agenzie private e scovare le opportunità incrociandole con chi domanda lavoro. Questo è il modello virtuoso di governance del digitale in Regione e ci batteremo per realizzarlo.