EMERGENZA CORONAVIRUS, FIALS PROCLAMA LO SCIOPERO GENERALE DEL COMPARTO SANITÀ
Il Segretario Generale e il Segretario Aziendale comunicano di aver inviato una nota a al Prefetto di Matera con la quale viene proclamato lo sciopero generale per la giornata di venerdì 4 dicembre
Il Segretario Generale Fials Matera, Giovanni Sciannarella e il Segretario Aziendale Fials Matera, Marco Bigherati comunicano di aver inviato il 23 novembre scorso una nota a Sua Eccellenza il Prefetto di Matera con la quale viene proclamato lo sciopero generale nel comparto Sanità per la giornata di venerdì 4 dicembre ad iniziare da 1° turno di servizio.
Le risorse stanziate per il momento dal disegno di legge di bilancio 2021 non bastano ai dipendenti della Sanità, che vogliono poter giocare fino in fondo la propria parte a sostegno della loro valorizzazione professionale con l’allineamento allo stato giuridico, normativo ed economico della dirigenza medica e sanitaria, ma per farlo hanno bisogno di fondi.
Il Governo ha inteso riconoscere solo ai medici aumenti economici dal 1° gennaio 2021 discriminando gli infermieri e tutte le altre 21 professioni sanitarie, gli assistenti sociali ed OSS, come tutti gli altri dipendenti della sanità pubblica.
Non possiamo accettare che il Governo premi i medici con oltre 300 euro mensili dal 1° gennaio 2021, messi sul piatto della manovra come rifinanziamento dell’indennità di esclusività e accontentare gli infermieri con un’indennità che non arriva ai 2 euro giornalieri e da corrispondere successivamente alla stipula del nuovo contratto nazionale di lavoro (tra uno o due anni).
Risorse assolutamente insufficienti, 335 milioni di euro, che non permettono la valorizzazione professionale ed economica degli infermieri definiti eroi a marzo ed ora dimenticati, che attendono da anni con le altre professioni sanitarie il rapporto di esclusività come la dirigenza medica e sanitaria.
E’ necessario che nella legge di bilancio vengano stanziate ulteriori risorse economiche per le indennità specifiche agli infermieri, come a tutte le professioni sanitarie, con un avvicinamento all’indennità specifica riconosciuta ai medici di oltre 600euro mensili.
Il capo dello Stato con saggezza e tanta umiltà, ha espresso “riconoscenza per l’impegno generoso ed instancabile di tanti medici, infermieri e addetti alle varie funzioni della sanità: la considerazione nei loro confronti è massima, come lo è stata nel corso della prima fase dell’epidemia” e riteniamo che spetti al Governo tradurre la riconoscenza in atti concreti con la legge di bilancio 2021.
Le motivazioni dello sciopero sono anche riassunte nelle richieste:
• del riconoscimento dell’indennità di esclusività per tutte le 22 professioni sanitarie, come anche le indennità specifiche professionali con valori economici diversificati in rapporto all’autonomia professionale, competenze, specificità e funzioni, competenze e presa in carico del paziente e continuità assistenziale espresse delle singole categorie professionali;
• di una migliore sicurezza del personale dipendente degli Enti e Aziende del S.S.N. impegnato nel fronteggiare l’emergenza pandemica in atto con maggiore ed adeguati D.P.I.;
• di un piano straordinario di assunzioni e rapporti di lavoro a tempo indeterminato per il personale del S.S.N., oltre che prevedere ulteriore stabilizzazione del personale precario nonché proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato in essere;
• dello stanziamento di ulteriori risorse economiche per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del comparto sanità triennio 2019-2021 ed apertura del confronto con Regioni ed ARAN da concludere nella prima metà del 2021;
• riconoscimento, nell’ambito del contratto unico di comparto, di sezioni autonome per le professioni sanitarie e sociali;
• de-tassazione degli incrementi del rinnovo contrattuale e del premio produttività collettiva (performance);
• eliminazione posizione unilaterale del MEF sula percentuale di passaggio progressioni orizzontali (fasce);
• cancellazione art. 23, c. 2 del decreto legislativo 75/2017 che blocca i fondi contrattuali integrativi al dicembre 2016;
• modifica dell’attuale sistema delle mobilità – art. 30 decreto legislativo 165/2001.