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TROPPO FORTI I FARI DI CRONACHE: IN GIUNTA SALTA IL BLITZ PER NOMINARE SPERA DG

SAN CARLO | Impossibile senza Avviso pubblico e con una rosa falsata, il Commissario fallisce l’operazione promozione

Il Commissario dell’Azienda ospedaliera regionale (Aor) San Carlo, Giuseppe Spera, è scivolato non soltanto sull’assurda vicenda dell’«abbondante guano di piccione» all’ospedale di Pescopagano, l’allora dirigente e Rup a fronte di un servizio di «modestissimi importi» e «reso in soli due giorni», ha bloccato un cantiere per «oltre otto mesi con ovvie ripercussioni e ritardi sull’appalto in corso», come ha sottolineato l’Anticorruzione nazionale Anac. L’“uno e trino” Spera è caduto anche sul blitz in Giunta che avrebbe dovuto incoronarlo Dg del San Carlo.

L’Ordine del giorno numero 37, «Conferimento incarico di Direttore generale», non è passato. La promozione nell’ombra senza passare dal via, l’Avviso pubblico, è stata illuminata dai fari di Cronache Lucane e sul trucco degli “amici”, avallato dai napoletani che muovono i fili, il duo GrausoFerrara, svelato l’inganno, nessuno ha voluto prendersene la responsabilità. Il grigio burocrate Spera è uno di quei dirigenti col vizio di avocare anche le funzioni di Rup, l’aviglianese 51enne non resiste al canto economico delle sirene degli incentivi e, pertanto, ha spadroneggiato per anni nel settore degli appalti del San Carlo, lo dimostra, tra gli altri, anche il fatto che quando nel dicembre dell’anno scorso è stato chiamato dal Dg Bochicchio dell’Asp come direttore amministrativo, avesse «ancora in carico 17 procedimenti, alcuni di rilevante importo», che la stessa Anac fortemente stigmatizza poichè «si limita all’espletamento di meri atti formali in assenza di valutazioni ponderate e senza alcuna sinergia tesa a realizzare l’interesse comune dell’Amministrazione, che è quello di fornire il migliore servizio al cittadino». Spera fa comodo tanto al centrodestra quanto ad altri partiti, tanto che per far passare il blitz della sua nomina in Giunta sarebbero intercorse, ai fini della ricerca di appoggi consensuali, persino interlocuzioni ministeriali. Ad ogni modo, la “fantasia” dei napoletani è stata smaccatamente improbabile e per ora tutto solo un buco nell’acqua.

Rumors riportano di come anche tra gli stessi assessori regionali, c’è stato chi non sapesse che la Giunta avrebbe dovuto conferire l’incarico di Dg al Commissario Spera. I fari accesi di Cronache sulle vicenda, inoltre, hanno fatto risuonare l’allarme all’interno della coalizione di maggioranza a tal punto che i capigruppo e non solo sarebbero intervenuti per bloccare l’operazione bacata tanto nel merito quanto nella forma, ovvero nella sostanza normativa posta a fondamento.

Così tra toni accesi e scontro di vedute, il «conferimento incarico di Direttore generale dell’Aor San Carlo» ha rappresentano soltanto una discussione politica. A leggere il foglio del “messo” con i 3 nomi scritti a penna, la vicenda è apparsa ancor più chiara. Per contenere anche il nominativo di Spera, i napoletani che muovono i fili in Regione hanno ripescato la terna che nel 2018, 2 anni fa, la Commissione di valutazione aveva inserito nella «rosa» fornita all’allora Giunta di centrosinistra: Angelo Cordone, Massimo Barresi e Giuseppe Spera. Appurato che, a dispetto della spirata efficacia, per ovvi motivi non solo giuridici, ma anche di opportunità, la terna non era una graduatoria di un concorso, fragilissimo l’appiglio della contemporanea validità, per la procedura di selezione di Dg sanitario è «univocamente» da escludere che la stessa «abbia carattere concorsuale», ai presenti in Giunto è apparso palese che la lista del “messo” non corrispondesse a una «rosa».

Con Cordone che ha già rifiutato all’epoca, è stata la prima scelta dell’ex Giunta di centrosinistra, e col no aprioristico del centrodestra all’ex Dg Barresi, è come se sul foglio in realtà ci fosse un solo nome. Fare carta straccia con un blitz di tutta la legge che norma un conferimento dell’incarico come quello in questione, era atto con incorporati sia profili penalmente rilevanti che ipotesi di danno erariale. Pur non volendo passare, dall’obbligatorio «Avviso pubblico» con indicati i dettagli «dell’incarico che la regione intende attribuire», ai fini della «manifestazione di interesse da parte dei soggetti iscritti nel l’elenco nazionale», lo scoglio della «rosa di candidati» con l’indicazione numerica che in misura «non inferiore a tre e non superiore a cinque». La questione non è soltanto matematica, o meglio lo è per chi trova nella legge un ostacolo, perchè la ratio sottesa, in sintesi, corrisponde al fatto che «più ampia è la platea, maggiore è la sicurezza di trovare il professionista più idoneo». A chi come il governo regionale di centrodestra, è aduso a fare dell’intuitu personae un marchio amministrativo, riesce facile non fare caso a «criteri meritocratici e a precise garanzie procedimentali», come nel caso dei Dg di aziende ospedaliere, ma non si può. Il conferimento incarico in questione ha in parte una componente fiduciaria, ma essendo il Dg un «funzionario neutrale», poiché non nominato in base a criteri «puramente fiduciari», l’iter procedurale stabilito dalla legge è improntato al «merit system» e «non può sconfinare in uno spoils system» puro. Inutile, inoltre, sottolineare come in merito alla «rosa di idonei» e all’obbligatorio «Avviso pubblico» che per il Dg Di Martino dell’Irccs Crob di Rionero, non casualmente, i nomi forniti alla Giunta sono stati 4, e che lo stesso Bardi quando ha annunciato il Commissariamento, oltre 2 mesi fa, ma non ancora avvenuto, dell’Asm di Matera precisò che sarebbe durato il tempo necessario a pubblicare il bando e concludere l’iter.

Non è che a Matera si può far in un modo e per la stessa tipologia di nomina, fare l’opposto a Potenza perchè Spera si è rivelato un “amico”. Anche perchè nominare Dg Spera dopo 4 mesi di Commissariamento dello stesso sarebbe stato un paradosso nel parodosso: l’Avviso pubblico già doveva essere indetto da tempo. Tra gli oppositori più accaniti alla nomina diretta di Spera da Commissario a Dg, l’assessere Rosa. Oltre i fari sul “golpe”, ha pesato in un futura scelta dello stesso Spera, il viaggio a tappe di Cronache sull’“uno e trino” Spera. Viaggio che oltre ad adombrare le «doti» del dirigente e Rup, dati i possibili conti da pagare collegati ad appalti da lui seguiti, ha fatto maggiormente emergere il conflitto di interesse di Spera Commissario, e ancor di più di Spera Dg, in quanto da soggetto controllore e controllato nell’attività di sanzione e difesa degli interessi dell’Aor dai danni economici, prodotti e probabili, riconducibili allo Spera dirigente, nonché allo Spera Rup. Il rinvio del «conferimento incarico», ha riacceso anche il canale con Napoli.

Ante blitz, era in predicato di ricevere la carica di Dg del San Carlo, l’attuale Direttore generale dell’Aorn Santobono Pausillipon, Anna Maria Minicucci. A sceglierla è statpo, nel 2017, il governatore di centrosinistra De Luca, ma a farlo prima di lui, fu nel 2014, il presidente di centrodestra Caldoro, tanto caro al duo Grauso-Ferrara. In conclusione, il risultato della discussione politica in Giunta sullo specifico punto all’Ordine del giorno, è: sarà Avviso pubblico.

Ferdinando Moliterni

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