CROB, CARTELLE CLINICHE: IL SOFTWARE E I SOSPETTI SULL’APPALTO
Rionero, per il nosocomio solo una ditta in Italia può offrire il servizio: dubbi ed equivoci semantici
È sulle coordinate dell’Irccs Crob di Rionero in Vulture che si è sviluppato l’ultimo aggiornamento, in ordine cronologico, della sui generis rubrica lucana “un appalto è per sempre”. Cambiano i Direttori generali, ma per determinate vicende il corso permane immutato. In tema di gare del Crob, inoltre, non raramente è riscontrabile la presenza del dipendente Scapicchio.
Ad ogni modo, il titolo della nuova puntata è: informatica per gestire le cartelle cliniche dell’Onco-Ematologica e il processo terapeutico dei pazienti in oncologia. Nonostante l’esigenza per le Stazioni appaltanti di evitare il consolidamento di rendite di posizione con soldi pubblici, in capo a singoli operatori economici privati, al Crob il servizio citato è dal 2015 affare di una sola ditta: la BiMind S.a.s. di Jesi, in provincia di Ancona, Marche. Dall’allora Dg Cugno, all’attuale Dg Di Martino, che ha firmato l’ultimo affidamento, il loop continua tra equivoci semantici e modalità al limite. Nel 2015 mediante richiesta di offerta, il l’Irccs Crob ha disposto l’acquisto del sistema informatico “Cartella Clinica Onco-Ematologica Dossier e del sistema gestionale Umaca” alla ditta BiMind S.a.s. Costo dell’operazione ignoto poichè la relativa documentazione, in riferimento non solo alla spesa, ma anche all’iter procedurale dell’appalto, è a dir poco introvabile. Ad ogni modo la determina di acquisito ha esaurito la validità quando il 22 dicembre dello stesso anno, il 2015, il sistema è stato collaudato. Step successivo: la manutenzione e l’assistenza specialistica del sistema. Di lì la richiesta di un preventivo alla BiMind che lo ha inviato: costo biennale, 34mila e 650 euro. Così al 14 marzo del 2016 è scattato l’affidamento dal 1° dello stesso mese fino al 28 febbraio del 2018. Ad appalto scaduto il nulla per oltre 1 anno.
Soltanto il 26 agosto dell’anno scorso, l’Irccs Crob si è accorto che la BiMind «senza soluzioni di continuità» era ancora lì a fatturare nonostante l’affidamento terminato l’anno precedente. Nuova trattativa diretta con un unico operatore economico: la Bimind nei documenti divenuta Srl. In un sol colpo, ad agosto dell’anno scorso l’affidamento alla Bi- Mind dal 1° luglio 2019 al 30 giugno scorso, e, contestualmente la liquidazione delle fatture «attività espletate nel periodo 1 marzo 2018 – 30 giugno 2019». Inserito anche un diversivo consistente nel «rinviare ad altro eventuale successivo atto l’affidamento dei servizi di formazione, affiancamento, consulenza, assistenza tecnica-formativa e analisi progettuale, presso la sede dell’Istituto o presso la sede BiMind».Prima del rush finale, l’equivoco semantico che compare più volte nella vicenda dipanatasi negli anni: «Il servizio di manutenzione del software può essere assicurato esclusivamente dalla Bi- Mind Srl, in quanto proprietaria in esclusiva del codice sorgente e pertanto unico soggetto autorizzato all’erogazione dei servizi».
A luglio scorso, l’Avviso pubblico per vedere se ci sono altri operatori economici fornitori del servizio, con caratteristiche similari o analoghe a quelle dell’operatore economico Bimind Srl. Nessuno ha risposto, ma ciò non significa che non ci siano altri operatori «similari», ancor di più se nell’Avviso si cita il software della Bimind. Come precisato dall’Anticorruzione nazionale Anac, da un punto di vista giuridico ed economico, i concetti di infungibilità ed esclusività non sono sinonimi. L’esclusiva «attiene all’esistenza di privative industriali, secondo cui solo il titolare di un diritto di esclusiva (brevetto) può sfruttare economicamente un certo prodotto o servizio, mentre un bene o servizio è infungibile se è l’unico che può garantire il soddisfacimento di un certo bisogno ». Dubbi sul fatto che una avviso pubblico per manifestazione di interesse di 2 settimane a luglio sia sufficiente a giustificare il nuovo affidamento diretto alla Bimind.
La sussistenza di un’esclusiva non è tale da precludere l’indizione di una gara ed imporre un affidamento diretto. Ad ogni modo, il prossimo aggiornamento, chissà una gara d’appalto, verso il 30 giugno del 2022 quando scadrà l’affidamento appena firmato