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DUEMILA ANNI FA ANCHE GIUSEPPE E MARIA FURONO BLOCCATI DAL “LOCKDOWN”

Anticipo di due ore della messa della vigilia del Natale: scoppia il caso. In attesa delle decisioni della CEI

Sono questi, giorni di grande diatriba per le mutevoli restrizione degli orari che, fin quando riguardano gli esercizi commerciali creano gli ormai noti problemi economici ma quando si “trascende” alla sfera sacra, beh! allora i problemi diventano di carattere teologico e bisogna stare attenti a scherzare con i santi. Argomento predominante è infatti il probabile anticipo di un paio d’ore della messa solenne della vigilia di Natale. Il ministro per gli affari regionali Boccia ha detto: “Gesù bambino può nascere due ore prima”. E subito dopo, è il caso di dirlo, apriti cielo! Sono piovute proteste da ogni dove: i più ligi alla puntualità sono insorti ritenendo che è profondamente ingiusto far nascere prematuramente il Bambino Gesù e che la Madonna dal parto precoce è decisamente una blasfemia.

Sono poi scesi in campo gli esperti di astrologia ritenendo che la congiunzione astrale sotto la quale è nato il Bambino Gesù può verificarsi soltanto a mezzanotte. Per addivenire a un ragionevole accordo Stato – Santa Sede sull’orario della messa di vigilia, è previsto nei prossimi giorni un tavolo di discussione tra governo e CEI la “Conferenza Episcopale Italiana”. Nel frattempo ricordiamo che Giuseppe era un artigiano e l’economia di quei tempi in Palestina proprio come oggi non andava bene, tanto che il 5% della popolazione, costituita dall’aristocrazia assorbiva il 95% del prodotto del paese e il resto moriva letteralmente di fame. In più, non c’erano i sussidi per le partite iva, e anzi le tasse da pagare al solito “governo di Roma” erano già da allora salatissime.

E dove è la novità? Ma a peggiorare le cose, i testi sacri confermano che anche Giuseppe e Maria quella notte di oltre 2000 anni fa giunti a Betlemme, trovarono tutto chiuso. C’era un vero e proprio lockdown: bussarono a diverse porte ma nessuno mai aprì.

Anche loro dunque furono vittime di una pandemia, la peggiore che esista perché non è generata da un virus ma dall’egoismo umano contro il quale non esistono vaccini. Il clero materano in “religioso” silenzio segue l’evoluzione della vicenda e dice informalmente che in ogni caso saranno ligi alle decisioni prese dal governo perché comunque il bambino Gesù nasce ogni giorno nei nostri cuori e poi, per vivere quel momento magico basta la contemplazione dell’artistico presepe scolpito nella roccia che da oltre cinquecento anni illumina una grotta della cattedrale di Matera.

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