IL COVID NON FERMA LA MUSICA, ANGELO CALCULLI DALL’OSPEDALE DI MATERA
Intervista al manager e produttore materano del progetto discografico “1920 – Achille Lauro & The Untouchable Band”
Angelo Calculli in una intervista ripercorre la storia incredibile che ha preceduto il lancio dell’album “1920 – Achille Lauro & The Untouchable Band”, registrato nella “Serra del Sole” di Matera con la partecipazione di numerosi cantanti e musicisti materani.
Continua il viaggio nel tempo di Achille Lauro. Iniziato con 1969 circa due anni fa, passando quest’anno dal 1990 per ritornare e chiudersi indietro nel tempo con 1920. In viaggio nelle epoche non solo guardando a quello che in quegli anni accadeva nella politica e nel sociale ma anche e soprattutto un viaggio nei generi musicali. Proprio 1920 chiude questo viaggio in un modo raffinato fatto di contaminazioni jazz, swing ed esecuzioni live con la big band materana MIFAJAZZ diretta dal Maestro Dino Plasmati. Una scelta, quella di Matera e della Big Band MIFAJAZZ, non casuale ma dettata dalle origini e da rapporti di vecchia data tra il manager Angelo Calculli e il Maestro Dino Plasmati fin dai tempi della nascita di Officina del Jazz. Calculli, grande cultore di questo genere musicale, è stato tra i produttori del genere più proliferi in terra di Basilicata e Puglia: basta ricordare tutti i nomi passati nel suo locale a Gioia del Colle, il Ueffilo Jazz Club che è stato uno dei “Tempi del Jazz” internazionale e della musica di qualità.
Come è nata l’idea di 1920?
“Lauro è un artista eclettico e questo credo sia oramai noto a tutti. Con 1969 nacque l’idea di fare un viaggio avanti e indietro nel tempo, passando per il 1990 e tornando indietro al 1920. Quando ho percepito quello che voleva realizzare ho pensato subito al mondo di Glen Miller, Count Basie, Bennie Goodman. Dopo che Lauro si è esibito con l’Orchestra della Magna Grecia a Taranto ero certo che registrare un disco con una Big Band sarebbe stata un’idea vincente”.
“Lauro è un artista eclettico e questo credo sia oramai noto a tutti. Con 1969 nacque l’idea di fare un viaggio avanti e indietro nel tempo, passando per il 1990 e tornando indietro al 1920. Quando ho percepito quello che voleva realizzare ho pensato subito al mondo di Glen Miller, Count Basie, Bennie Goodman. Dopo che Lauro si è esibito con l’Orchestra della Magna Grecia a Taranto ero certo che registrare un disco con una Big Band sarebbe stata un’idea vincente”.
La scelta di Matera da cosa nasce?
“Prima di tutto, come spiego spesso, io sono legato alla mia città di origine forse molto più di chi la vive nel quotidiano. A questo va aggiunto che da molti anni coltivo una amicizia con Dino Plasmati e con la Big Band MiFaJazz a cui sono legato da vecchi ricordi fin dai tempi della nascita di Officina del Jazz. Quando ho esposto il progetto a Dino ne è rimasto subito colpito ed insieme a mio figlio Gregorio e a Duccio Bertini e Matteo Ciceroni hanno dato vita ad una serie di arrangiamenti che credo siano un grande valore aggiunto per le cover, cosi come per i due inediti. Ho pensato poi alla bellissima sala del teatro della Cava del Sole come il luogo acusticamente e funzionalmente più adatto ad ospitare una registrazione live di questa portata. Grazie a Simona Orsi tutto ciò è stato reso possibile, così come grazie alla collaborazione del mio storico fonico Leo Zagariello di Gravina oltre tutto il gruppo di lavoro: dai ragazzi del Matiff (Leo Fuina e Antonella Mazzei) a Macrovideo (Ele Braia e Franco Porcari) al direttore della fotografia Dario Di Mella, a Mattia Peruch, al catering di Stefano Pastore, a Donato Grosso che ha assistito Lauro per gli allenamenti mattinieri, a Carlo Iuorno e tanti altri che ringrazio di cuore. Un gruppo di lavoro davvero fantastico”.
“Prima di tutto, come spiego spesso, io sono legato alla mia città di origine forse molto più di chi la vive nel quotidiano. A questo va aggiunto che da molti anni coltivo una amicizia con Dino Plasmati e con la Big Band MiFaJazz a cui sono legato da vecchi ricordi fin dai tempi della nascita di Officina del Jazz. Quando ho esposto il progetto a Dino ne è rimasto subito colpito ed insieme a mio figlio Gregorio e a Duccio Bertini e Matteo Ciceroni hanno dato vita ad una serie di arrangiamenti che credo siano un grande valore aggiunto per le cover, cosi come per i due inediti. Ho pensato poi alla bellissima sala del teatro della Cava del Sole come il luogo acusticamente e funzionalmente più adatto ad ospitare una registrazione live di questa portata. Grazie a Simona Orsi tutto ciò è stato reso possibile, così come grazie alla collaborazione del mio storico fonico Leo Zagariello di Gravina oltre tutto il gruppo di lavoro: dai ragazzi del Matiff (Leo Fuina e Antonella Mazzei) a Macrovideo (Ele Braia e Franco Porcari) al direttore della fotografia Dario Di Mella, a Mattia Peruch, al catering di Stefano Pastore, a Donato Grosso che ha assistito Lauro per gli allenamenti mattinieri, a Carlo Iuorno e tanti altri che ringrazio di cuore. Un gruppo di lavoro davvero fantastico”.
Mi è parso di capire però che ad un certo punto il progetto ha dovuto subire delle modifiche non potendosi completare a Matera?
“Si, purtroppo! Il progetto prevedeva un gran finale nei giorni 21 e 22 ottobre. Sarebbero dovuti arrivare a Matera il mio caro amico Gigi D’alessio, Annalisa, Gegè Telesforo, Max Ionata ed altri grandi artisti per prendere parte ad una grande jam session del disco che avrebbe prodotto un maxi video di tutti i brani del disco. Purtroppo il 20 ottobre scorso, quindi il giorno prima, sono stato ricoverato di urgenza in terapia intensiva a Matera con una polmonite interstiziale da Covid 19. Una cosa terribile che oltre ad aver provocato per me un serio rischio di vita ha dovuto impattare necessariamente sul prosieguo delle attività con un immediato stop e rientro per tutti alle proprie città. Chiaramente ho avvisato gli artisti di non partire per Matera. Il sospetto che avessi contagiato gli altri era forte. Per fortuna sono stato l’unico ad aver avuto seri problemi. Mi è dispiaciuto moltissimo non aver potuto consentire a Lauro di completare il progetto 1920, ma devo dire che il disco comunque è ultimato ed è bellissimo ed in particolare il brano natalizio Jingle Bell Rock sta volando. Sono felice comunque perché resta il fatto che è un disco realizzato a Matera, con amici e che è realmente un prodotto di alta qualità. Ne sono fiero!”
“Si, purtroppo! Il progetto prevedeva un gran finale nei giorni 21 e 22 ottobre. Sarebbero dovuti arrivare a Matera il mio caro amico Gigi D’alessio, Annalisa, Gegè Telesforo, Max Ionata ed altri grandi artisti per prendere parte ad una grande jam session del disco che avrebbe prodotto un maxi video di tutti i brani del disco. Purtroppo il 20 ottobre scorso, quindi il giorno prima, sono stato ricoverato di urgenza in terapia intensiva a Matera con una polmonite interstiziale da Covid 19. Una cosa terribile che oltre ad aver provocato per me un serio rischio di vita ha dovuto impattare necessariamente sul prosieguo delle attività con un immediato stop e rientro per tutti alle proprie città. Chiaramente ho avvisato gli artisti di non partire per Matera. Il sospetto che avessi contagiato gli altri era forte. Per fortuna sono stato l’unico ad aver avuto seri problemi. Mi è dispiaciuto moltissimo non aver potuto consentire a Lauro di completare il progetto 1920, ma devo dire che il disco comunque è ultimato ed è bellissimo ed in particolare il brano natalizio Jingle Bell Rock sta volando. Sono felice comunque perché resta il fatto che è un disco realizzato a Matera, con amici e che è realmente un prodotto di alta qualità. Ne sono fiero!”
Il Covid 19 è stata una esperienza terribile?
“Sì, ssolutamente. Una esperienza che non auguro davvero a nessuno. Il giorno prima a curare un set di produzione ed il giorno dopo vedere una porta che si chiude alle tue spalle e rendersi conto di entrare in un mondo sapendo che forse non ne uscirai più. Una situazione che spero di dimenticare ma credo sarà molto difficile da accantonare nella mente perché ti lascia segni indelebili. Ancora oggi a distanza di un mese e mezzo sono a letto a combattere con i danni che il virus mi ha provocato e che sono duri da combattere. Ad ogni buon conto mi consola che il progetto discografico ha avuto comunque la luce e che Matera ne sia in parte protagonista. Spero in un futuro di poter costruire per la mia città altri importanti progetti legati alla musica”
“Sì, ssolutamente. Una esperienza che non auguro davvero a nessuno. Il giorno prima a curare un set di produzione ed il giorno dopo vedere una porta che si chiude alle tue spalle e rendersi conto di entrare in un mondo sapendo che forse non ne uscirai più. Una situazione che spero di dimenticare ma credo sarà molto difficile da accantonare nella mente perché ti lascia segni indelebili. Ancora oggi a distanza di un mese e mezzo sono a letto a combattere con i danni che il virus mi ha provocato e che sono duri da combattere. Ad ogni buon conto mi consola che il progetto discografico ha avuto comunque la luce e che Matera ne sia in parte protagonista. Spero in un futuro di poter costruire per la mia città altri importanti progetti legati alla musica”
Avremo la possibilità di rivedere Achille Lauro a Matera?
“Credo proprio di si. Posso dire con assoluta certezza che Lauro ama Matera gli piace moltissimo. Sarebbe quasi da proporlo per la cittadinanza onoraria o per la direzione artistica di qualche rassegna musicale. Molti non lo sanno ma siamo spessissimo qui”.
“Credo proprio di si. Posso dire con assoluta certezza che Lauro ama Matera gli piace moltissimo. Sarebbe quasi da proporlo per la cittadinanza onoraria o per la direzione artistica di qualche rassegna musicale. Molti non lo sanno ma siamo spessissimo qui”.
Adesso come va la salute e quali sono i progetti futuri?
“Sono ancora in fase di recupero, credo che ci vorrà ancora del tempo. Sono a casa ma almeno ho ripreso a lavorare. Il lavoro mi aiuta moltissimo oltre i benefici che ho dalla fisioterapia. Approfitto per ringraziare l’Ospedale di Matera, tutta la terapia intensiva e il reparto malattie infettive. Ho diversi progetti in cantiere. Sicuramente cose molto importanti con Lauro, coperte dal famoso “top secret” ma anche con altri artisti. A breve esce un nuovo singolo della artista materana Nahaze, ho un fantastico progetto internazionale con Boss Doms, tutte le uscite dei miei fantastici artisti di MK3 ma soprattutto adesso sono anche il manager di Danti, 20 dischi di platino all’attivo con successi incredibili tra i quali basta ricordare Andiamo a Comandare. Con Danti abbiamo un imminente progetto discografico fortissimo che vedrà coinvolti nomi del calibro di Achille Lauro, Tommaso Paradiso, Neck, J-Ax e tanti altri. Un mix tape pop fortissimo oltre una serie di progetti tv molto interessanti e di cui si sentirà molto parlare. Spero di tornare a casa a Milano il 2 gennaio e riprendere con gradualità tutte le attività pianificate”.
“Sono ancora in fase di recupero, credo che ci vorrà ancora del tempo. Sono a casa ma almeno ho ripreso a lavorare. Il lavoro mi aiuta moltissimo oltre i benefici che ho dalla fisioterapia. Approfitto per ringraziare l’Ospedale di Matera, tutta la terapia intensiva e il reparto malattie infettive. Ho diversi progetti in cantiere. Sicuramente cose molto importanti con Lauro, coperte dal famoso “top secret” ma anche con altri artisti. A breve esce un nuovo singolo della artista materana Nahaze, ho un fantastico progetto internazionale con Boss Doms, tutte le uscite dei miei fantastici artisti di MK3 ma soprattutto adesso sono anche il manager di Danti, 20 dischi di platino all’attivo con successi incredibili tra i quali basta ricordare Andiamo a Comandare. Con Danti abbiamo un imminente progetto discografico fortissimo che vedrà coinvolti nomi del calibro di Achille Lauro, Tommaso Paradiso, Neck, J-Ax e tanti altri. Un mix tape pop fortissimo oltre una serie di progetti tv molto interessanti e di cui si sentirà molto parlare. Spero di tornare a casa a Milano il 2 gennaio e riprendere con gradualità tutte le attività pianificate”.