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LE STRUTTURE SANITARIE PRIVATE ACCREDITATE NON CHIUDERANNO PER NATALE

L’annuncio di Sanità futura: «Lavoriamo per intensificare le prestazioni e contribuire così allo smaltimento delle liste d’attesa»

«Le strutture sanitarie private accreditate non chiuderanno per le festività natalizie. Anzi sono impegnate ad intensificare prestazioni e servizi a favore dei pazienti no-Covid e dare il massimo contributo per lo smaltimento delle liste di attesa». A comunicarlo è il dr. Giuseppe Demarzio, presidente di Sanità Futura sottolineando «l’impegno di titolari e personale tutto – per oltre 60 strutture e circa 650 operatori che si occupano delle attività della specialistica ambulatoriale tanto più rilevante per i cittadini affetti da particolari patologie che richiedono esami diagnostici e clinici, cure urgenti. Basti pensare in particolare a quanti hanno bisogno di prestazioni oncologiche e comunque “salva vita”». «Se ciò è possibile – aggiunge Demarzio – è per effetto dalla delibera di Giunta Regionale (DGR 717 20/10/20), voluta dall’Assessore alla Sanità Rocco Leone, che ci consente di erogare sino al 31 dicembre prossimo le prestazioni prenotate dai cittadini e non effettuate a causa dell’emergenza sanitaria. Accogliendo le nostre sollecitazioni la Regione Basilicata, con l’intervento dell’Assessore alla Sanità Rocco Leone, dimostra di aver compreso che i servizi ambulatoriali resi in accreditamento sono davvero utili al Sistema Sanitario Regionale ed alla popolazione che ne ha bisogno, ancor più in questa fase della pandemia». Purtroppo a seguito della fase del locdwon le liste di attesa sono cresciute e nonostante i programmi avviati da Azienda Ospedaliera San Carlo, Asp e Asm, gli sforzi compiuti dal Dipartimento Salute, senza i servizi ambulatoriali resi in accreditamento ci troveremmo ancora di fronte a diverse decine di migliaia di prestazioni “negate” agli utenti. Vogliamo ricordare che l’associazione Sanità Futura, «già dalla prima fase più acuta della pandemia, coerentemente col proprio codice etico, ha chiesto alle strutture aderenti di evitare il ricorso alla “prestazione a pagamento” e consentire l’accesso agli esami ed ai trattamenti terapeutici con “la ricetta medica”». «Adesso grazie al provvedimento varato e coordinato dal Direttore Generale Ernesto Esposito, il Cup Regionale è messo nelle condizioni di lavorare con meno affanno e un primo smaltimento di arretrato è già avvenuto. Una situazione dunque migliore, nonostante alcune criticità permangono nel Servizio Sanitario Regionale per alcune branche specialistiche, che è ancora più significativa tenuto conto che l’attività di contenimento del Covid e di cura dei pazienti positivi richiede grande impegno di personale, strutture e mezzi. Noi – conclude Demarzio – continueremo a fare la nostra parte con tempestività e professionalità».

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