RECOVERY FUND, BARDI: SUD MORTIFICATO
In una lettera al governo Conte il presidente della Basilicata evidenzia l’iniquità della ripartizione dei fondi, chiedendo il rispetto degli impegni che l’Italia ha preso in Europa. “Scippo di risorse a vantaggio delle Regioni del Nord”
“Ancora una volta il Sud è mortificato. Se all’Italia è stata attribuita la fetta più consistente delle risorse del Recovery Fund, lo si deve proprio al Meridione. Ora, invece, il governo Conte dirotta al Nord la parte più cospicua. E questo nonostante il parere contrario di tutti i presidenti della Regioni del Sud al di là degli schieramenti politici”.
Lo dichiara il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, che si appresta ad inviare al governo Conte con gli altri governatori meridionali una lettera con la quale si chiede il rispetto degli impegni che l’Italia ha preso in Europa.
“Siamo di fronte alla più importante manovra economica dal dopoguerra, dove si decideranno la prossima programmazione e la ripresa dopo la pandemia. Il governo inspiegabilmente ha interrotto il confronto con le Regioni, facendo da solo”.
All’Italia sono stati assegnati 209 miliardi di euro. L’Europa ha attribuito i fondi, tenendo contro della popolazione, del reddito pro-capite e del tasso medio di disoccupazione negli ultimi cinque anni.
“Se il criterio fosse stato solo quello della popolazione – ha aggiunto Bardi – il nostro Paese avrebbe ricevuto solo 97 miliardi e mezzo di euro. E se le risorse del Recovery Fund assegnate all’Italia sono ben maggiori è per le condizioni economiche della popolazione del Mezzogiorno. È inaccettabile che al Sud vada la quota residuale del 34 per cento stabilita dal governo e che anche su questo ci sia una chiusura da parte dell’esecutivo. Dobbiamo pretendere che il 70 per cento delle risorse complessive vada al Mezzogiorno così come stabilito dalla Commissione europea. La posta è alta. È in gioco il futuro stesso della Basilicata ed è una partita che non possiamo perdere. Per questo faccio appello ai deputati e senatori lucani perché impediscano questo scippo di risorse a vantaggio delle Regioni del Nord e della pesantissima macchina statale”.