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TECNIMONT, DEBITI NON SALDATI PER 2MILIONI DI EURO: DA CUPPARO PROMESSA INEVASA

Una decina di ditte in attesa dei pagamenti scrive al governatore e all’assessore: «Noi elemosiniamo diritti, Total estrae petrolio»

CORLETO PERTICARA. Pagamento delle spettanze alle imprese lucane rivenienti da debiti non saldati delle ditte subappaltatrici di Tecnimont, legati alla costruzione del Centro Oli Tempa Rossa della Total: l’annosa questione ancora non è stata risolta. A farlo presente con una lettera indirizzata al governatore Bardi e all’assessore alle Attività produttive, Cupparo, una decina di imprese interessate. Sono tutte aziende lucane, da trasporti alla ristorazione e via discorrendo, che negli anni passati sono state direttamente ed indirettamente impegnate nella fornitura di risorse umane e di servizi utili a realizzare il centro oli denominato “Tempa Rossa”. «Materialmente hanno spiegato i legali rappresentati delle società -, le nostre imprese sono state contrattualizzate da ditte subappaltatrici di Tecnimont.

Molte di queste aziende subappaltatrici di Tecnimont sono, nel periodo finale delle attività, purtroppo fallite, lasciando le nostre imprese lucane sul lastrico con crediti sospesi e non saldati, per un importo di circa 2 milioni di euro». Le ditte hanno ricordato a Bardi e Cupparo, come il consigliere regionale Braia (Iv), riuscì ad ottenere il riavvio della discussione con lo svolgimento di incontri istituzionali vari. Il primo luglio scorso, dopo una serie di ulteriori sollecitazioni fatte dalle associazioni di categoria e dal consigliere Braia che sempre ha seguito la vicenda, l’Assessore Cupparo annunciava a mezzo stampa che finalmente «Total si è impegnata a pagare tutte le ditte che vantano crediti, ovviamente certificati, nei confronti delle imprese appaltatrici o subappaltatrici di lavori realizzati a Tempa Rossa, anche quelle che nel corso degli anni hanno dichiarato fallimento, con un contributo di solidarietà, attraverso la Regione, con modalità che saranno approfondite insieme alla stessa Regione».

«Pensavamo di essere giunti hanno sottolineato i legali rappresentanti delle ditte al termine di quello che è diventato un vero e proprio calvario. Ci spiace ad oggi ancora sottolineare, invece, che da quell’annuncio sono trascorsi altri 4 mesi in cui sembra calato nuovamente il silenzio sulla questione. Mentre noi lottiamo e quasi elemosiniamo i nostri diritti , Total ha estratto per 12 mesi circa 40mila di barili di greggio al giorno per un controvalore di oltre 600 milioni di euro». «In questo momento di emergenza assoluta si apprende dalla lettera -, in cui molte nostre aziende non hanno lavoro e sono fuori dai processi di lavorazione legati all’estrazione petrolifera cominciata a gennaio scorso nel Centro Oli “Tempa Rossa”, il saldo di quelle spettanze sarebbe per noi una grande boccata di ossigeno oltre che un atto di giustizia verso le imprese lucane. Al fine di conoscere la tempistica ancora necessaria e le modalità con cui avverrà la liquidazione dei nostri crediti esigibili e non pagati, Vi chiediamo di essere immediatamente convocati da Voi, magari alla presenza dei rappresentanti di Total». «L’occasione sarà utile per rappresentarvi hanno rimarcato la condizione per cui molte aziende, oltre le nostre, nonostante le competenze, le qualifiche, le certificazioni, i mezzi adatti a svolgere molte attività che si svolgono nel Centro Oli, non siano ad oggi coinvolte neanche in forma di subappalto e che i lavori anche quelli alla nostra portata vedano spesso protagonisti diretti aziende extra regionali/nazionali con grave danno per le Pmi in primo luogo dell’area della concessione, poi regionali e quindi dell’occupazione regionale».

«Vi ricordiamo che le imprese lucane hanno concluso i legali rappresentati delle ditte in attesa del pagamento dei crediti naturalmente sono quelle più interessate ad avere alle proprie dipendenze maestranze della Basilicata e quindi a soddisfare le aspettative occupazionali che rivendicano anche sindaci dell’area».

 

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