CUPPARO, RECOVERY FUND: “I DATI ISTAT SONO LA PROVA DI ATTENDIBILITA’ DEL PRESIDENTE BARDI”
“I dati diffusi dal report sono la prova del coraggioso atto di accusa del Presidente Bardi contro la scelta del Governo di riservare al Mezzogiorno appena il 34% delle risorse del Recovery Fund”
“I dati diffusi dal report Istat su “Situazione e prospettive delle imprese nell’emergenza sanitaria Covid-19” – al Sud il 31,9% delle imprese prevede di non riaprire, rispetto al 27,6% del Centro, al 23% del Nord-ovest e al 13,8% del Nord-est – sono la prova dell’attendibilità del coraggioso atto di accusa del Presidente Bardi contro la scelta del Governo di riservare al Mezzogiorno appena il 34% delle risorse del Recovery Fund”. E’ quanto afferma l’Assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo per il quale “si rischia di vanificare tutti gli sforzi fatti dalla Giunta Regionale con le misure di aiuti ai titolari di piccole e medie imprese, liberi professionisti e possessori di partiva Iva allo scopo di favorire la ripresa”.
“E’ bene ricordare al Governo che l’Istituto di statistica segnala che l’85% delle unità produttive “chiuse” sono microimprese e si concentrano nel settore dei servizi non commerciali. Ancora: le attività sportive e di intrattenimento presentano la più alta incidenza di chiusura, seguite dai servizi alberghieri e ricettivi e dalle case da gioco. Una quota significativa di imprese attualmente non operative si riscontra anche nel settore della ristorazione e in quello del commercio al dettaglio; il 28,3% degli esercizi al dettaglio chiusi non prevede di riaprire rispetto all’11,3% delle strutture ricettive, al 14,6% delle attività sportive e di intrattenimento e al 17,3% delle imprese di servizi di ristorazione non operative. Tutti indicatori e tutte previsioni più pesanti al Sud. In questi numeri – dice Cupparo – ci sono buona parte delle motivazioni dell’iniziativa avviata dal Presidente Bardi che ha interessato i Governatori del Sud e che intendo sostenere chiedendo ai miei colleghi assessori alle Attività Produttive di avviare una nostra azione incalzante. E’ evidente che sono proprio le microimprese, le ditte individuali e familiari che nel Mezzogiorno costituiscono il tessuto imprenditoriale ed economico principale, quelle più colpite dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria. Sempre l’Istat comunica che tra giugno e ottobre si sono registrate riduzioni di fatturato per oltre due terzi delle imprese. Il 68,4% delle imprese (che rappresentano il 66,2% dell’occupazione), infatti, ha dichiarato una riduzione del fatturato nei mesi giugno-ottobre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019”.
Per Cupparo inoltre “le risorse del Recovery Fund dovranno essere impiegate per far diventare i borghi lucani più “attraenti” per quanti, specie a seguito della pandemia, cercano una vita tranquilla e sicura ma che non possono certamente rinunciare a servizi essenziali di sanità, logistica, trasporti e di cultura”.