UNA CONSERVATRICE LUCANA IN DIFESA DEL MATRIMONIO
Lettere lucane
Originaria di Montalbano Jonico, Maria Grazia Masella è un importante avvocato specializzato in diritto di famiglia e dei minori. Vive e lavora a Roma, ed è conosciuta dal grande pubblico perché spesso partecipa a programmi televisivi. Ieri ho presentato insieme ad altri relatori il suo nuovo libro, “Smatrimoniati” (Luigi Pellegrini), e devo dire che sono rimasto favorevolmente colpito dal coraggio con il quale ha deciso di difendere il matrimonio in un’epoca nella quale prevalgono pulsioni libertarie e individualiste, estremamente ostili a concetti “antichi” come dovere, sacrificio, rinuncia.
Ovviamente la Masella sa bene che il diritto al divorzio è importante, e che rappresenta una straordinaria possibilità di rinascita e di tutela della persona, ma ciò contro cui si scaglia è un certo modo egoistico e rinunciatario di vivere le relazioni, e la visione ormai totemica del piacere e del desiderio. Il discorso ideologico della Masella è figlio della tradizione conservatrice, e personalmente ho grande rispetto di chi espone un pensiero conservatore, perché i conservatori rischiano sempre di essere ridicolizzato dai troppi che pensano di avere ragione solo perché la pensano come la maggioranza.
La Masella è molto legata alla Basilicata, e discutendo ieri del suo libro mi sono chiesto per quale ragione in Basilicata non sia mai emerso un compiuto e ragionato pensiero politico conservatore. Mi sono risposto così: una terra d’indole tradizionalista e culturalmente marginale ha un solo modo di non sentirsi residuale, ovvero vantando credenziali moderniste e progressiste. Fa infatti impressione notare che pur essendo il governo regionale di centrodestra non sia finora sorto un solo tentativo teorico e culturale teso a mettere a fuoco un pensiero conservatore, di fatto egemone nel comune sentire lucano.
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