RECOVERY PLAN: “NON BASTA CHIEDERE PIU’ SOLDI”
Alfredo Cestari: “Occorre inserire i progetti di investimento all’interno di un disegno organico di politica industriale, finalizzato ad aggredire le strozzature allo sviluppo presenti in Italia e in particolare nel Mezzogiorno”
L’iniziativa dei Governatori di sei Regioni del Sud (tra le quali la Basilicata) per una ripartizione “più equa” del fondo che alimenterà il Recovery Plan, con l’obiettivo di favorire il riequilibrio socio-economico tra Nord e Sud del Paese e Sud d’Italia e resto d’Europa, trova motivazioni e ulteriori suggerimenti, in termini di proposte, nel Progetto Sud Polo Magnetico. La posizione del comitato di coordinamento che sovrintende il Progetto, che ha tenuto di recente un webinar internazionale, è nota. Si può così sintetizzare: non basta chiedere più soldi; bisogna indicare come spenderli. Sarebbe imperdonabile per il futuro delle nuove generazioni a cui guarda l’Europa ripetere l’esperienza della spesa dei fondi comunitari, da parte delle Regioni del Sud, in maniera decisamente inadeguata e senza risultati tangibili. L’ing. Alfredo Cestari, tra gli ideatori di Sud Polo Magnetico, spiega che “resta in piedi il rischio che il governo raccolga dalle Regioni una parte dei progetti di investimento, in alcuni casi anche interessanti, senza però una logica di insieme. Sarebbe un grave errore. Occorre inserire i progetti di investimento all’interno di un disegno organico di politica industriale, finalizzato ad aggredire le strozzature allo sviluppo presenti in Italia e in particolare nel Mezzogiorno.
Di questo abbiamo parlato in tanti incontri (in presenza e in videoconferenza) in tutte le regioni del Sud, impegnati a fornire, in un clima di grande disorientamento, prima di tutto una bussola di orientamento e a spiegare la nuova strategia possibile che trova fondamento operativo nel progetto “Sud Polo Magnetico”, presentato in più occasioni nelle regioni del Sud e al Premier Conte, ai Ministri economici”. Un “caso concreto” tra i tanti. Nelle “sei missioni” individuate dalla Commissione Europea la componente "green" del piano è la più consistente: assorbirà 74,3 dei 196 miliardi. Con 4 aree di intervento. La più corposa (40 miliardi, oltre la metà del totale), riguarda l’«Efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici». L’obiettivo è abbattere la produzione di CO2 riducendo i consumi di energia, per oltre un terzo sono generati dagli edifici. Il capitolo comprende «l’estensione del superbonus edilizio per l’efficientamento energetico e l’adeguamento antisismico delle abitazioni private, con la detrazione fiscale del 110%». Oltre al «piano di ammodernamento degli edifici pubblici», scuole, ospedali ed uffici. Un secondo capitolo (18,5 miliardi) è quello della «transizione energetica e mobilità sostenibile»: interventi per «favorire il ricorso alle fonti rinnovabili», predisporre le infrastrutture «per alimentare veicoli elettrici» e rafforzare il trasporto pubblico locale. Per la «tutela del territorio e della risorsa idrica» ci saranno 9,4 miliardi. Altri 6,3 vanno a «impresa verde ed economia circolare», per promuovere «la sostenibilità nell’agricoltura» e sostenere «progetti di decarbonizzazione». In questo settore proprio perché i Comuni, specie i piccoli e medi, non dispongono di proprie strutture tecniche adeguate, il Gruppo Cestari, come già sta facendo per Comuni campani, calabresi offre l’assistenza e la consulenza a 360 gradi per realizzare e candidare progetti al finanziamento statale.
Si tratta di misure per la Riqualificazione energetica degli edifici e per gli Interventi antisismici destinati alla riduzione del rischio sismico. La nuova misura di detrazione riguarda le spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021, a fronte di specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi di riduzione del rischio sismico, di installazione di impianti fotovoltaici nonché delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. Particolarmente rilevanti per affrontare la fase di ripresa post Coronavirus sono gli interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, di efficientamento energetico degli edifici, con precedenza per gli edifici scolastici, e altre strutture di proprietà pubblica. “Il compito del nostro gruppo di lavoro che ha professionalità ed esperienze maturate negli anni con basi operative a Moliterno, Fisciano-Salerno, Napoli, Milano e Bruxelles, in attività un po’ in tutte le regioni, dalla Lombardia alla Sardegna – spiega Cestari – è di affiancare le Amministrazioni Comunali e sostenerle in tutte le fasi di studio, progettazione e realizzazione degli interventi. La collaborazione avviata con alcuni Enti del Sud sta già dando risultati positivi che intendiamo intensificare proprio nella direzione indicata dalla Commissione Europea con i nuovi fondi destinati alla ripresa post Covid”.