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“CALO DEL 2,6% DELL’OCCUPAZIONE FEMMINILE IN BASILICATA”

“I numeri elaborati dalla Fondazione Leone Moressa confermano l’allarme che la Camera di Commercio della Basilicata e il Comitato per l’Imprenditoria Femminile hanno lanciato”

“I numeri elaborati dalla Fondazione Leone Moressa – al terzo trimestre di quest’anno in Basilicata l’occupazione femminile ha subito un calo del 2,6% – confermano l’allarme che la Camera di Commercio della Basilicata e il Comitato per l’Imprenditoria Femminile hanno lanciato in occasione del recente doppio appuntamento dal titolo "Donne, economia e resilienza”. E’ il commento di Rosa Gentile, presidente del Comitato Imprenditoria Femminile dell’Ente Camerale sottolineando che la pandemia rischia di infliggere un duro colpo all’occupazione femminile in Italia, che è già ben al di sotto degli standard europei. Dei 622mila posti di lavoro persi nel terzo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, secondo l’Istat, 344mila (il 55,3%) riguardano donne. “Si acuisce inoltre sui posti di lavoro – aggiunge Gentile – il divario di genere”.

La Fondazione Leone Moressa riferisce infatti che per gli uomini il calo medio è stato del 2%, mentre per le donne è stato del 3,5 per cento. Il tasso di occupazione nel terzo trimestre 2020 è del 67,5% per gli uomini e del 48,5% per le donne . Rispetto a 9,8 milioni di lavoratrici censite nel 2019, dunque, la popolazione delle donne al lavoro si è ridotta a 9,5 milioni. Le lavoratrici sono state penalizzate dal fatto di avere spesso occupazioni precarie o stagionali. Si tratta di dati ancora provvisori e non destagionalizzati, ma in grado di restituire una prima idea dell’impatto della pandemia sul territorio. Nel commentare i dati sul lavoro, la Fondazione Leone Moressa fa notare che se negli anni 70 avere più figli equivaleva per le donne a meno lavoro, oggi non è così: i Paesi con bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro sono diventati anche tendenzialmente quelli con minori livelli di fecondità.

Per Gentile “bisogna insistere per ottenere che una parte significativa delle risorse del Recovery Fund sia dedicata all’occupazione femminile, investire per combattere l’inattività e il basso tasso di occupazione femminile. Per questo è più che mai necessario favorire una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro, attraverso misure e strumenti a sostegno delle madri impegnate in un’attività imprenditoriale e professionale. Bisogna cogliere fino in fondo l’occasione straordinaria del Recovery Plan – prosegue – per contribuire a ridurre il gap di partecipazione delle donne al mercato del lavoro, attraverso il rilancio dell’imprenditoria femminile, la creazione di nuove imprese femminili e la valorizzazione del lavoro delle donne coniugata ai valori della persona, della famiglia e del territorio”.

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