IL PRETE LUCANO CHE FECE SCRIVERE CHRUŠČËV AL PAPA
Lettere lucane
Spesso in queste “lettere lucane” ho rievocato storie, personaggi e vicende del nostro passato. L’ho fatto perché sento crescere indifferenza per la memoria, essendo noi tutti come risucchiati nel rumore di fondo, solo in apparenza rassicurante, di questo eterno presente. Sono cresciuto ascoltando le storie di guerra di mio nonno e cercando libri di scrittori e storici della mia terra di origine. Oggi pagherei oro per trovare da qualche parte un adolescente che, come me nei primi anni ’90, m’interrogasse avidamente su Pierro, su Stolfi, su Pedio, su Bronzini, su De Luca, ecc. Proprio qualche giorno fa su una bancarella di libri usati ho trovato un’edizione degli “Scritti sulla Madonna” (1972) di Don Giuseppe De Luca (1898-1962), un personaggio enorme della nostra storia. Don De Luca era originario di Sasso di Castalda, ma svolse la sua attività di prete, di archivista, di editore e di gran consigliere della Curia a Roma, dove fu punto di riferimento per la Chiesa, la politica e il mondo culturale. Più volte sono stato a parlare a Sasso di Castalda invitato dal Sindaco Rocchino Nardi, e spesso ho presentato libri proprio a Palazzo De Luca. Quest’uomo straordinario scrisse opere di enorme importanza, ebbe rapporti di amicizia con Giovanni Gentile e Benedetto Croce, e carteggi con giganti quali Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini e Angelo Giuseppe Roncalli. A quest’ultimo, divenuto Papa nel 1958 col nome di Giovanni XXIII, Don De Luca fu legato da profonda amicizia. Nel 1961 l’attività diplomatica di De Luca portò Nikita Chruščëv a scrivere un telegramma di auguri per gli ottant’anni del Papa, di fatto inaugurando il disgelo delle relazioni diplomatiche tra Unione Sovietica e Vaticano. Quante grandi cose può fare anche una terra nascosta come la nostra! Buon Natale a tutti i lucani, ovunque siano, e a tutti quelli che vogliono bene alla Lucania.
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