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LE PROPOSTE OPERATIVE DELLA FEDER.MEP PER IL COMPARTO WEDDING

L’associazione nasce nel lockdown e abbraccia grandi Aziende e micro imprese; al primo incontro, tavolo con Nicoletti dell’Apt e l’Assessore Cupparo

FederMEP (Federazione Matrimoni ed Eventi Privati): le proposte operative per preservare il comparto e le aziende che rischiano di chiudere per sempre Preservare il comparto  Eventi Privati e Matrimoni (italiani e stranieri), più noto come Destination Wedding Tourism, una nicchia che aggrega numerosissime e diverse professionalità tutte italiane e rivolte a realizzare servizi di estrema importanza per il territorio e l’economia che li ospita. E’ il contributo che FederMEP (Federazione Matrimoni ed Eventi Privati), la giovanissima associazione,  nata durante il lockdown per dare evidenza agli operatori di questo prezioso settore, intende offrire al tavolo di coordinamento per la definizione di proposte progettuali, che su convocazione dell’amministratore dell’Apt Antonio Nicoletti, su indicazione dell’Assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo, è stato convocato (in videoconferenza) il primo di tre incontri per mercoledì 16 dicembre.

“E’ un momento tragico e complesso, nel quale – evidenzia Sabrina Cannas, che oltre a gestire gli eventi al Grand Hotel PianetaMaratea, è  delegata territoriale per la Basilicata di FederMEP  – credo abbiamo tutti l'obbligo di mettere in campo più che mai le nostre competenze e le capacità acquisite a servizio della ripresa dall'emergenza purtroppo ancora sanitaria e già e per molto più a lungo economica. Va innanzitutto archiviata la fase iniziale che, purtroppo,  pur contribuendo allo sviluppo dell’economia e dell’occupazione locale con i nostri servizi ci ha visti dimenticati da ogni misura di sostegno ad un comparto che tanto ha dato e darà in termini di lavoro e di sviluppo a tantissime aziende, famiglie, persone e territori”. Cannas spiega che la prerogativa di FederMEP, rispetto ad altre associazioni specifiche ed esclusive di ciascun comparto coinvolto negli eventi,  è quella di lavorare "trasversalmente" raccogliendo adesioni di Grandi Aziende fino a micro imprenditoria di singole P.Iva aderenti a ciascuna professionalità del mondo eventi. E proprio a queste ultime che va il pensiero, le più indifese in un momento in cui , essere invisibili, significa chiudere per sempre. Come tutto il comparto turistico, e ancor più per le specificità, il settore ha subito una perdita senza precedenti.

Le attuali proiezioni stimano per il 2020 la cancellazione di circa l’80% degli eventi previsti e una perdita del fatturato che si attesta tra il 85% ed il 95% (con tantissimi operatori al 100%, e oltre se si considera la restituzione degli acconti). Inoltre, per la strutturale necessità di tempi di pianificazione medio-lungo e per la difficoltà dei clienti nel prendere degli impegni in uno scenario incerto, le prospettive oggi per il 2021 sono estremamente negative in quanto la mancanza di capacità di spesa diminuirà enormemente la domanda (si prevede un potenziale – 65% sul biennio 2020-2021). Questo sta creando problemi che il comparto non è in grado di sopportare né assorbire.

Migliaia di aziende hanno già dichiarato la liquidazione o hanno iniziato le procedure fallimentari, e migliaia di nuovi fallimenti sono attesi nei prossimi mesi. L’impatto di questi fallimenti non riguarda solamente le singole aziende ed i propri dipendenti, ma l’intera supply chain a cui vengono a mancare decine di fornitori consolidati.

RICHIESTE DI SUPPORTO DEL SETTORE Supporto economico di breve periodo alle aziende del comparto, da attuare mediante: • Ripristino e ampliamento del contributo a fondo perduto previsto dall’art. 25-bis del Dl rilancio e abrogato dal Dl ristori. Il nuovo contributo a fondo perduto, limitato alle aziende del comparto wedding ed eventi privati, sull’esempio di quello concesso ai tour operator, dovrebbe tenere conto della perdita di fatturato registrato tra i mesi di aprile e settembre 2020.

• Prolungamento delle misure CIG e FIS (connessa alla perdita di fatturato registrata dalle singole aziende) fino alla ripresa dell’attività operativa prevista non prima della primavera del 2021.

• Riconoscimento di una indennità mensile (connessa alla perdita di fatturato registrata dalle singole aziende) ai lavoratori autonomi fino alla ripresa dell’attività operativa prevista non prima della primavera del 2021.

• Per la liquidità: estensione della garanzia di stato al 100% con procedura semplificata dagli attuali € 30.000 a € 100.000; (c.d. decreto liquidità);

• Rateizzazione e piano di ammortamento almeno decennale delle cartelle esattoriali, e di ogni tributo del 2020 e del 50% del 2021, da riavviare non prima di gennaio 2022.

• Concessione della stessa moratoria su mutui di imprese e di privati che hanno come oggetto dell’ipoteca una Dimora storica notificata (ai sensi della legge 42 /2004). • Introduzione pro-tempore di un’aliquota agevolata per i settori maggiormente colpiti dalle misure di contenimento della pandemia.

• Estensione del credito d’imposta sui canoni di locazione alle imprese con ricavi superiori a 5 milioni di euro nel 2019 (DL Rilancio – Art. 28).

• Azzeramento Ires e Irap per il quinquennio 2020-2025. • Sospensione imposte locali direttamente collegate all’attività imprenditoriale (Tari, Imu). Interventi per la crescita del comparto dopo, da attuare mediante:

• Istituzione di un’apposita detrazione d’imposta per le spese connesse alla celebrazione di matrimoni, battesimi e comunioni.

• Introduzione della possibilità di “superdedurre” le spese sostenute dalle imprese per le feste aziendali. Le citate proposte sono state più volte avanzate nel corso della discussione dei decreti succedutisi per affrontare la crisi dovuta alla pandemia ma mai accolte. Al Senato, sono attualmente depositati emendamenti al Dl ristori per la concessione di contributi a fondo perduto alle aziende del comparto sottoscritti da quasi tutti i gruppi parlamentari.

SULLA LEGGE DI BILANCIO: Si sottolinea che le suesposte proposte, più volte fatte pervenire alle forze politiche e al governo, non trovano spazio nel testo adottato dall’esecutivo. Se ne sollecita l’adozione. In particolare, appare carente la dotazione del fondo (3.8 miliardi) di cui all’articolo 207 istituito per il sostegno delle attività produttive maggiormente colpite dall’emergenza epidemiologica da COVID-19.

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