LAGONEGRO, IL TRIBUNALE HA DICHIARATO IL FALLIMENTO DELLA BASI GRAFICHE SRL
Crac dell’azienda di arti grafiche, così come anticipato da Cronache a novembre: disposti i sigilli «sui beni mobili nella sede, nonché sugli altri beni dei falliti»
Ancora una volta, Cronache Lucane “propheta in patria”: come vi avevamo anticipato nell’edizione dello scorso 26 novembre, il tribunale di Lagonegro, riunito in camera di consiglio nelle persone dei magistrati Pentangelo (presidente), Santa Trotta (Giudice) e De Piano (Giudice rel.), sciogliendo la riserva formulata all’udienza del 15 dicembre 2020, ha pronunciato una sentenza sul ricorso di fallimento nei confronti dell’azienda di Lagonegro Nuova Immagine Srl, già Basi Grafiche Srl, nota società attiva nel settore delle arti grafiche, accessori e forniture, riconducibile ad un altrettanto noto “commerciante” di Lagonegro. Una sentenza che non lascia adito ad interpretazioni: «Il tribunale si legge nella sentenza dichiara il fallimento di Nuova Immagine Srl».
Un fallimento che, come di già anticipammo nel mese di novembre, potrebbe avere delle gravi ricadute sull’intero territorio. Infatti, il “buco” finanziario prodotto dalla gestione aziendale, avrebbe raggiunto la cifra ragguardevole di 4milioni di euro. Per il tessuto imprenditoriale esistente ed in generale per l’economia di Lagonegro è una cifra di tutto rispetto che interessa direttamente dipendenti e fornitori-creditori. Una crisi che a catena potrebbe risucchiare nel suo vortice “nero” numerose piccole aziende, ditte individuali, seriamente preoccupate di recuperare il credito derivante da commesse, servizi e prestazioni, per non finire esse stesse nell’ingranaggio delle difficoltà finanziarie che possono diventare l’anticamera del fallimento giudiziario.
LA SENTENZA DEL TRIBUNALE Come si evince dalla relazione relativa al procedimento, durante l’udienza, il «debitore ricorrente ha depositato lo stato particolareggiato ed estimativo delle attività e delle passività, l’elenco dei creditori nonchè i bilanci degli anni 2017/2018/2019m registro beni ammortizzabili al 31 dicembre 2019 nonché l’elenco dei beni immobili e mobili registrati». In base alla normativa vigente in materia, si legge nella documentazione, «non risulta che l’istante, iscritta come tale al registro delle imprese, possieda i requisiti di non fallibilità, anzi si legge negli scritti della sentenza lo stesso ricorrente deduce di esser imprenditore fallibile, circostanza dimostrata altresì dai dati contabili degli ultimi bilanci depositati». In aggiunta, «la ricorrente si trova in stato di insolvenza non avendo dimostrato, ed anzi deducendo, di non poter pagare i debiti indicati nella situazione patrimoniale al 2019 (di importo notevolmente superiore al limite minimo di 30mila euro) con mezzi normali di pagamento».
Per tutte queste ragioni, come specificato in incipit, il Tribunale di Lagonegro ha dichiarato «il fallimento della ricorrente». In aggiunta, il Tribunale ha altresì ordinato che «il curatore proceda, secondo le norme stabilite dal Codice di Procedura Civile, all’immediata apposizione dei sigilli su tutti i beni mobili che si trovino presso la sede principale dell’impresa, nonché su tutti gli altri beni dei falliti, ovunque essi si trovino».
Il Tribunale ha altresì ordinato «al legale rappresentante della società fallita di depositare i bilanci e le scritture contabili e fiscali obbligatorie dell’impresa, nonché l’elenco dei creditori», fissando al contempo per il giorno 21 aprile 2021 «l’adunanza in cui si procederà all’esame dello stato passivo».