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POTERI DIMENTICATI, POTERI DIMEZZATI

Tacco&Spillo

Nello scorcio d’anno arriva la bella notizia della botta presa da tale Antonio Ferrara, noto ai più per i suoi trascorsi fiduciari con lo sconfitto Caldoro ed ingaggiato dal governatore Bardi con stipendio faraonico al seguito e funzione istituzionale in declinazione escatologica del tre (capo ufficio legislativo, capo segreteria della Giunta, capo settore del Gabinetto). Dopo quasi due anni di letale legislatura, a trazione centrodestra, il regolamento di organizzazione faticosamente approvato in Giunta regionale viene rispedito al mittente dalla prima commissione consiliare con tanto di timbro rosso: “improcedibile”. Sembra infatti che Ferrara, firmatario del regolamento e che pure si era scritto, in furbesca solitudine, la leggina di supporto con la quale stabiliva l’obbligo di accompagnare gli atti a contenuto normativo con l’obbligo di una relazione illustrativa e di una finanziaria, si sia, miracolosamente, dimenticato di farlo. Eppure l’arroganza con cui ha calendarizzato il regolamento non fa che confermare le insinuazioni che serpeggiano sullo svuotamento di Giunta e Consiglio a vantaggio di pieni poteri in mano a Bardi e, per delega da pigrizia congenita, al suo consigliere, sempre tale Ferrara. Ha scritto Canetti:“Come ogni altra cosa, il potere porta in sé la propria fine”.

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