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DARE AVVIO AD UNA NUOVA FASE DI INDUSTRIALIZZAZIONE SOSTENIBILE

Il presidente di Confidustria Basilicata Somma sprona a fare squadra per rivendicare i diritti del Mezzogiorno

La vigilia di questo nuovo anno,  segnato per altro dall’atteso  vax day, è per tutti noi un  potente simbolo di nuovo inizio al  termine di mesi di sofferenze. Dopo  tanti sacrifici si intravede finalmente  l’orizzonte concreto della salvezza,  almeno sul fronte sanitario. Ora  necessitano risposte altrettanto urgenti  contro l’onda anomala che ha  travolto il nostro sistema produttivo.  E come accade in medicina lo stesso  vale anche per l’economia: problemi  inediti necessitano di rimedi specifici.  Va costruita una nuova normalità  fondata su due ineludibili presupposti:  il superamento definitivo delle  preesistenti fragilità causa di ritardo  di sviluppo della Basilicata, a partire  dalla scarsa dotazione infrastrutturale;  il recupero del gap di diritti di  cittadinanza rispetto al resto del Paese.  Per questi motivi va condivisa e sostenuta  la battaglia intrapresa dai presidenti  delle Regioni del Mezzogiorno  contro i criteri di attribuzione degli  aiuti diretti del Next Generation  Eu, che vedrebbero assegnare al Sud  solo il 34 per cento dei 65 miliardi  disponibili. Le più recenti stime preannunciano  una ripresa del Sud più  debole, con un ulteriore allargamento  del divario rispetto al resto del  Paese. Oltre alla rivendicazione delle  quote abbiamo, però, bisogno di  programmi credibili. È necessaria e  urgente, dunque, la definizione di una  strategia regionale che ci consenta di  agganciare le risorse europee e di realizzare  un modello plurimo di sviluppo  in grado di esaltare tutte le nostre  specializzazioni produttive all’interno  di un compiuto paradigma  di sostenibilità ambientale, economica  e sociale. Un nuovo corso da  accompagnare con una PA più rapida  ed efficiente, innervata di competenze  più qualificate per i tempi nuovi  che vivremo.  Dobbiamo dare avvio a una nuova fase  di industrializzazione sostenibile  che agisca da leva per risollevare la  regione dalle secche della stagnazione  e dello spopolamento. Le nostre  imprese, che in questi mesi hanno dato  grande prova di resilienza, possono  e devono essere protagoniste di  questa rinascita, basata su innovazione,  digitale, economia circolare,  transizione energetica e formazione  per il lavoro di qualità. È su di esse  che bisogna puntare per spingere la  crescita oltre le modeste previsioni  attuali: il più efficace antidoto alla  malattia, prima che diventi irreversibilmente  cronica. 

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