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SE NE VA UN ANNO DA DIMENTICARE E NE ARRIVA UN ALTRO PER SPERARE

Credito e post pandemia: le direzioni prospettiche delineate da Albanese, Direttore generale della Monte Pruno

Si sta per chiudere un anno  che tutti sperano resti  solo un flebile ricordo.  Non credo sia il caso di nasconderci  dietro le parole ma  è stato, nostro malgrado, un  anno da dimenticare.  Lo sforzo, però, in questo momento,  è quello di non essere  pessimisti e guardare al domani  con maggiore fiducia,  sperando che il nuovo anno  possa ridarci ciò che nel 2020  ci è stato tolto.  L’arrivo, ormai prossimo, del  vaccino, ritengo, che sia la notizia  migliore per cominciare  a scorgere la luce in fondo a  questo terribile tunnel, mettendo  da parte, oltretutto, l’ingiustificata  frangia dei negazionisti  che, spesso, preoccupa  tanto quanto il virus stesso.  Se tutte le previsioni saranno  rispettate e non ci saranno  ulteriori intoppi, durante  il prossimo anno, tante  cose saranno definitivamente  alle nostre spalle.  È quello che auspico con tutto  il cuore.  Il mio pensiero, ora, però, va  a tutte le persone che, purtroppo,  con questo virus, ci  hanno lasciato. I numeri di  questa pandemia sono davvero  spaventosi ed anche i nostri  territori hanno subito forti  perdite; tante famiglie vivranno  il Natale con il dolore  nel cuore e la tristezza di aver  dovuto lasciare persone care;  tante famiglie non potranno  congiungersi neppure per trascorrere  insieme qualche momento  conviviale ed esaltare,  così, il valore della famiglia,  uno dei pochi valori, a cui ancora  crediamo. È giusto, quindi,  ricordare chi non c’è più,  ma anche dimostrare vicinanza  per chi si è trovato a dover  vivere situazioni così tristi.  Nel corso di questo 2020, sia  come Banca, ma spesso ho  provato a farlo anche di persona,  mettendoci la faccia, abbiamo  cercato di far sentire la  nostra voce, in aiuto di un tessuto  economico che si trova a  vivere una crisi pesante, che  produrrà i suoi effetti, in maniera  ancora più pregnante,  durante i prossimi mesi.  Non sempre gli appelli vengono  ascoltati, ma credo che  sia sempre importante, attraverso  i vari strumenti a nostra  disposizione, trasmettere, a  chi è in difficoltà, una parola  di supporto, un messaggio di  aiuto che può anche servire, e  forse mai lo sapremo, per non  mollare definitivamente.  Mi sono messo nei panni di  tanti imprenditori che, in seguito  agli ormai famosi Dpcm  oppure alle varie ordinanze  prodotte di ora in ora, si sono  trovati nella condizione di non  saper più a quale Santo appellarsi;  se fosse o meno il caso  di continuare la propria attività  oppure buttare tutto all’aria.  Ho pensato a quelle famiglie  dove il lavoro è un problema  serio, dove si ha difficoltà  nel dover dire ad una  moglie o ad un figlio che questo  Natale sarà diverso. Ho  pensato, però, anche a chi è  fortunato ad avere un lavoro  e tante volte continua a lamentarsi  di cose banali e stupide.  Il Natale dovrà servire anche  a questo, a capire quanto si è  fortunati e, quest’anno, abbiamo  compreso meglio che  essere fortunati può significare  anche semplicemente stare  bene oppure poter rivedere i  propri cari.  Per il futuro credo che sia indispensabile  recuperare i valori  forti della nostra vita, tendendo  la mano a chi è in difficoltà  ed avendo cura di vivere  ogni momento della nostra  esistenza con amore e  passione.  E quando anche questo maledetto  virus resterà solo un ricordo,  ognuno di noi dovrà ricordare  questo 2020 come un  anno diverso, che ci ha insegnato  tante cose.  Sarà una lezione per tutti se  riuscissimo a leggere ciò che  è stato con occhi maturi ed attenti,  altrimenti sarà l’ennesima  occasione persa e ripartiremo  con il consueto egoismo  umano e senza responsabilità  per i nostri figli e per i nostri  nipoti.  Io sono fiducioso e ci credo;  chiedo anche a Voi di esserlo 

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