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SERVONO BUSSOLE, ANCORAGGI DI FIDUCIA E SPERANZA PER RICOSTRUIRE

L’onorevole di Italia Viva De Filippo ricorda le battaglie in Parlamento per le “zone rosse” lucane e i fondi per la sanità

Fare il “calendario” è sempre  difficile. Il tempo accumula  più fatti di quanto noi pensiamo  e di quanti ne possiamo raccontare.  È sempre così! C’è una  molteplicità nella realtà e nelle azioni  che a riguardarla o ad analizzarla  con la memoria diventa “sbalorditivamente”  più ampia, intricata,  complessa. Il calendario del  2020 moltiplica per mille questa  difficoltà. Come intitolarlo questo  anno terribile per molti aspetti ?  L’anno del covid-19, della pandemia,  della più grande sfida sanitaria  planetaria dell’ultimo secolo.  Abbiamo ascoltato epidemiologi, virologi,  infettivologi tutti i giorni,  tutte le ore di questo lungo e tormentato  anno. “Ma questo virus  solleva anche una domanda filosofica…  semplicemente fondamentale.  Ci spinge a domandarci se la concezione  di numerosi filosofi, da Platone  a Spinoza, da Nāgārjuna a  Kant e Hegel, sia stata solo un abbaglio  o significhi qualcosa. Se si  esaminano questi sistemi di pensiero,  infatti, non si può fare a meno di  notare che essi propongono, al di là  del livello intellettuale, e anche di  quello strettamente “razionale”, un  terzo “piano”, il quale, che si chiami  dianoia, Geist, śūnyatā o amor  Dei, manifesta il comune tratto di  riassumere e superare i due livelli  precedenti”, ci dice per esempio  Marco Senaldi. Un cambiamento  sconvolgente che ha inciso sulle due  coordinate più sicure che usiamo  quotidianamente: il tempo e lo spazio!  Cosa significa in fondo lockdown?  O quarantena? Perciò il lavoro  degli artisti, della cultura,della  scuola, della stampa insieme allo  straordinario lavoro della scienza  della medicina e della farmacologia  e’ stato e sarà decisivo. Insieme  al farmaco, al fondamentale  vaccino, servono “bussole”, punti  di orientamento, cardini ed ancoraggi  di fiducia e di speranza. Dobbiamo  ricostruire utilizzando tutte  queste competenza perché ciò che  abbiamo davanti e’ vasto, nuovo,  troppo sconosciuto. Il virus ha prodotto  ulteriori cambiamenti. Abbiamo  bisogno di un “viatico” ricco  e competente. Confesso, suscitando  la critica, di aver lavorato  molto nelle mie modeste funzioni  ed attività. Ho lavorato con trepidazione,  a volte con ansia sicuramente  con ritmi serrati, per dare  un contributo: in Parlamento, sul  territorio e nelle reti di confronto  che i Webinar, o i video talk che in  maniera a volte compulsiva, hanno  caratterizzato le nostre giornate!  Sono stato attivo ed in alcune circostanze  ostinato sulle misure di sicurezza  proposte, nel rendere più  lineare il processo di formazione  dei DPCM, pretendendo il confronto  in Parlamento. Sono intervenuto  ripetutamente in aula, nelle  commissioni parlamentari su  molti di questi temi come i “pubblici”  resoconti parlamentari dimostrano.  Ho lavorato con tanti  colleghi per rendere chiari e trasparenti  i dati della pandemia. Ho  sollecitato ministri e governo per  rendere semplice e comunicabile il  grande piano dei vaccini. Sono stato  felice, emozionato e mi sono commosso  nel vedere il 27 dicembre i  primi operatori sanitari sottoporsi  alla vaccinazione. Un giorno che io  considero memorabile… contro novax,  negazionisti o terrapiattisti che  hanno inquinato il clima anche nel  nostro Paese. Viva l’Italia resiliente,  responsabile ed intraprendente!  Mi fa piacere ricordare che sulla  scuola molto dirigenti scolastici troveranno  opportunità di servire la  “comunità scolastica” superando  l’antico problema delle reggenze  grazie ad un mio emendamento che  in coerenza con il nuovo piano di  dimensionamento delle scuole arrivato  a conclusione negli ultimi giorni  del 2020 renderà la nostra scuola  meglio organizzata. Ho combattuto  per il Mes e per più soldi alla  sanità, sono stato da relatore in  Parlamento grande sostenitore del  Family act e soprattutto di una delle  piccole rivoluzioni di quest’anno  che è l’assegno unico: vero, storico  provvedimento per le famiglie. Non  ho mai dimenticato con interventi  in aula o con interrogazioni o con  interpellanze o con ordini del giorno  di difendere il territorio lucano.  I Comuni lucani delle “zone rosse” 

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