Il ristoratore FRANCO COLLEONI è stato trovato morto questa mattina
Feroce omicidio oggi 2 gennaio 2021 a Brembo di Dalmine, nella Bergamasca
Franco Colleoni l’ex segretario provinciale della Lega brutalmente ucciso in casa
L’omicidio a Brembo di Dalmine, nella Bergamasca.
Il fatto di sangue in via Sertorio. Aveva 68 anni.
È stato anche assessore provinciale dal 1995 al 1999
Feroce omicidio oggi 2 gennaio 2021 a Brembo di Dalmine, nella Bergamasca.
Il fatto di sangue in via Sertorio. La vittima è molto nota.
Franco Colleoni ucciso a Dalmine Bergamo
Un uomo è stato trovato morto nel cortile della sua abitazione, nei pressi del suo ristorante, con il cranio sfondato.
Gli assassini lo hanno aggredito colpendolo alla testa.
La vittima è Franco Colleoni, ristoratore e in passato segretario provinciale della Lega di Bergamo. Aveva 68 anni.
È stato anche assessore provinciale dal 1995 al 1999.
Pur essendo stato un leghista “della prima ora”, fecero scalpore le dichiarazioni del 2013 quando Colleoni annunciò pubblicamente il suo voto per il Movimento 5 Stelle.
Ancora pochi i dettagli che trapelano sulla vicenda.
L’uomo è stato trovato morto questa mattina, immediato l’arrivo dei soccorritori del 118, ma non c’è stato nulla da fare.
I carabinieri di Treviglio indagano per fare piena luce sull’omicidio.
Il ristoratore, titolare del ristorante il Carroccio era stato anche assessore provinciale a Bergamo dal 1995 al 1999 nella giunta dell’ex presidente Giovanni Cappelluzzo.
Secondo una prima ricostruzione alcuni malviventi sarebbero entrati nel cascinale dove Colleoni si trovava insieme alla moglie: l’aggressione sarebbe avvenuta nel cortile, dove l’ex segretario provinciale della Lega è stato attaccato con un oggetto contundente che ha provocato la sua morte.
AGGIORNAMENTI
L’omicidio di Franco Colleoni a Dalmine: l’uomo della Lega conosceva il suo assassino
L’omicidio dell’ex segretario provinciale del Carroccio a Bergamo: i cani non hanno abbaiato, da casa e dal ristorante non manca nulla ma le stanze erano in grande disordine, per simulare un furto o forse per cercare qualcosa
L’ex segretario provinciale della Lega Nord di Bergamo Franco Colleoni è stato ucciso ieri mattina nel cortile della sua casa di Dalmine a colpi di spranga o pietra: a trovare il cadavere nel giardino del “Carroccio”, ristorante-cascina della cittadini, sono stati i figli Federico e Francesco e l’ex moglie Tiziana Ferrari, che era passato a salutarlo.
I carabinieri hanno trovato a soqquadro la sala e la casa della vittima, ma non mancavano denaro o oggetti di valore.
Una pietra e un bastone insanguinati e alcuni attrezzi da camino sono stati sequestrati.
L’omicidio di Franco Colleoni a Dalmine: l’uomo della Lega conosceva il suo assassino
La convinzione degli investigatori è che l’uomo che era stato segretario provinciale della Lega fino al 2004 conoscesse il suo assassino: i cani non hanno abbaiato, da casa e dal ristorante non manca nulla ma le stanze erano in grande disordine, per simulare un furto o forse per cercare qualcosa.
In zona non si sono registrati furti nell’ultimo periodo e per questo l’ipotesi della rapina per ora è l’ultima tra quelle ritenute possibili. Repubblica scrive che troppi e troppo violenti appaiono i colpi sul cadavere per non far pensare a motivi personali, a un delitto d’impeto innescato da risentimenti profondi.
Colleoni, che aveva ricevuto una condanna per violenza sessuale nel 2008 per aver palpeggiato una militante della Lega, teneva aperto il suo ristorante per l’asporto e la consegna a domicilio nonostante le limitazioni dell’emergenza coronavirus.
Il Corriere della Sera racconta che al telefono rispondeva non «Pronto» ma “Padania libera” e aveva mollato il partito quando lo aveva visto allontanarsi dalle posizioni originarie.
A Dalmine, la Lega si piazzò per giorni fuori dal termovalorizzatore per bloccare i camion in arrivo con la spazzatura di Napoli.
Colleoni arrivava dal suo ristorante con teglie di pasta al forno per rifocillare i compagni di protesta.
Nel 2013 aveva poi dichiarato pubblicamente di aver votato il Movimento 5 Stelle, senza tuttavia poi impegnarsi più politicamente.
I due figli e l’ex moglie di Colleoni sono stati sentiti fino a tarda sera in caserma a Treviglio, insieme ad alcuni dipendenti del ristorante. Non ci sono telecamere nelle immediate vicinanze.
Il locale si trova al pianterreno di una cascina strutturata: sopra c’è un appartamento dove abitava Colleoni.
A trovare il corpo, alle 11,30 del mattino, è stato il figlio Francesco, che ha avvisato il 112 e poi la madre e il fratello Federico che vive nella stessa viva.
L’arma del delitto Colleoni
La testa e il volto di Colleoni erano stati fracassati da diversi colpi di un corpo contundente.
L’assassino potrebbe aver usato uno degli utensili da giardino: alcuni di questi sono stati trovati sporchi di sangue e quindi repertati.
I carabinieri hanno acquisito le immagini delle telecamere del Comune nella zona per vedere se hanno immortalato la fuga o l’arrivo dell’assassino.
A fine anni Novanta era stato anche impegnato nella Provincia di Bergamo: dal 1995 al 1999 aveva infatti ricoperto l’incarico di assessore provinciale nella Giunta guidata dall’allora presidente Giovanni Cappelluzzo.
Negli stessi anni, a Dalmine, era anche in Consiglio comunale con Antonio Bramani, padre dell’attuale sindaco Francesco, che oggi ha raggiunto via Sertorio, dove si trova la casa teatro del delitto.
“Conoscevo Franco da almeno 25 anni – ha detto il primo cittadino -. Spiace moltissimo, soprattutto di fronte a una morte così violenta.
A prescindere dalla sua posizione politica, era sempre interessante parlare con lui perché aveva una visione intelligente delle cose, dava spunti mai banali”
“Ricordo con stima e affetto Franco Colleoni – ha sottolineato il leader della Lega Matteo Salvini -: con lui ho condiviso anni di battaglie, di sconfitte e di vittorie. Ricordo i pranzi e le cene nel suo ristorante di Dalmine. Una preghiera per lui, condoglianze ai suoi cari”
Svolta nell’omicidio di Franco Colleoni: arrestato il figlio, ha confessato
Generico
3 gennaio 2021
I Carabinieri del Comando Provinciale di Bergamo hanno arrestato nella mattina di domenica 3 gennaio Francesco Colleoni, 34enne di Dalmine, per l’omicidio del padre Franco, 68enne, ristoratore di Dalmine.
Svolta nelle indagini per l’omicidio di Franco Colleoni.
Nella mattina di domenica 3 gennaio i carabinieri del Comando Provinciale di Bergamo hanno arrestato Francesco Colleoni, 34enne di Dalmine, per l’omicidio del padre Franco, 68enne, titolare del ristoratore “Al Carroccio” di Dalmine.
L’attività di polizia giudiziaria svolta ininterrottamente dal momento dell’omicidio dai Carabinieri ha permesso di accertare che nella mattinata di sabato 2 gennaio dopo l’ennesimo diverbio per la riapertura del loro ristorante, padre e figlio, cuoco del locale, hanno avuto una colluttazione nel corso della quale il figlio ha percosso violentemente il padre facendolo cadere a terra e facendogli sbattere più volte la testa su una pietra del cortile.
Il presunto movente è nei cattivi rapporti familiari e in quelli legati alla gestione del ristorante di famiglia.
Nel corso della notte l’arrestato ha ammesso ai militari del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Treviglio la colluttazione con il padre, ma di non ricordare nulla dell’evento, venendo dichiarato in arresto.
Il pubblico ministero Fabrizio Gaverini ha successivamente interrogato l’arrestato assistito dal legale di fiducia.
Francesco Colleoni è stato tradotto al carcere di Bergamo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Omicidio di Dalmine: arrestato Francesco Colleoni, “ha ucciso di botte suo padre”
Secondo i carabinieri gli ha spaccato la testa contro una pietra in cortile dopo l’ennesimo litigio sulla riapertura del ristorante.
È stato arrestato nella mattinata di oggi, 3 gennaio, Francesco Colleoni, accusato dell’omicidio del padre Franco, 68 anni, ristoratore di Dalmine e già segretario provinciale della Lega.
Uno sviluppo clamoroso e inaspettato delle indagini cominciate ieri, subito dopo l’omicidio consumatosi nel cortile de “Il Carroccio” di Dalmine.
Secondo i carabinieri è stato proprio il figlio, 34 anni, cuoco del locale, a colpire più volte il padre alla testa dopo l’ennesimo diverbio per la riapertura del loro ristorante.
La testa schiacciata su una pietra in cortile
Padre e figlio, questa la ricostruzione, avrebbero avuto una colluttazione nel corso della quale il figlio ha percosso violentemente il padre facendolo cadere a terra e facendogli sbattere più volte la testa su una pietra del cortile.
“Il presunto movente è nei cattivi rapporti familiari e in quelli legati alla gestione del ristorante di famiglia” spiega l’Arma in una nota.
Parziali ammissioni: “Non ricordo nulla”
Nel corso della notte Francesco Colleoni ha ammesso ai militari del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Treviglio la colluttazione con il padre, ma di non ricordare nulla dell’evento.
Il pm Fabrizio Gaverini lo ha interrogato assistito dal legale di fiducia.
Ora Francesco Colleoni si trova in arresto ed è stato portato in carcere a Bergamo.
Nessuna rapina finita male
Già da ieri sera era abbastanza chiaro agli inquirenti che la pista di una rapina finita male non reggeva: le indagini sono state quindi portate avanti fin dall’inizio senza escludere alcuna pista, anche quella familiare.
Un ristoratore con alle spalle una lunga carriera politica
Il ristorante di Colleoni si chiama “Al Carroccio” e non a caso.
Una lunga militanza leghista ha contraddistinto infatti la vita politica di Colleoni, che è stato segretario provinciale della Lega dal 1999 al 2004 e consigliere provinciale, oltre che assessore provinciale nella Giunta del presidente Giovanni Cappelluzzo (in carica tra il 1995 e il 1999).
#sapevatelo2021