DG EIPLI, CRONACHE AVEVA RAGIONE ESCLUSI SIA CIRONE CHE FOGLIANO
Autodichiarazioni: fatali le «verifiche amministrative». Intanto l’Ente è in esercizio provvisorio e manca l’Avviso per il nuovo Commissario
Avviso pubblico per il conferimento dell’incarico di Direttore generale dell’Eipli: i colpi di scena non mancano mai, tutto è pronto per il “ritorno dell’eterno”. Nuova «graduatoria finale» e ribaltone: il secondo è passato in testa e Cronache Lucane aveva ragione come certificato ora dall’Eipli nella persona del Responsabile unico del procedimento (Rup), Roberto Ronzino. A distanza di oltre 6 mesi dall’avvio della procedura, l’ex Dg sine die Nicola Pugliese ha ora la strada spianata. A questo giro, l’«estratto» è quello fortunato. All’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia, commissariato dal 1979 e dal 2011 soppresso e posto in liquidazione, tutto procede con insolita lentezza.
Del resto il Commissario dell’Eipli che ha sede a Bari, Guglielmetti, firma i propri decreti di sera e dal Piemonte, come l’ultimo alle 21 e 43 da Domodossola. Ad ogni modo dell’Avviso pubblico per il Dg non si avevano più notizie dal 3 novembre dell’anno scorso. Quasi naturale supporre che dato l’incarico annuale del Commissario allora in scadenza, ora scaduto, Guglielmetti per garbo istituzionale avesse deciso, nonostante il ridotto potere discrezionale, di lasciare la pratica al successore. E invece no: nuovo anno, nuovo aggiornamento. Dalla top ten dell’allora «graduatoria finale», per la cronaca i partecipanti sono stati 15, ne risultano adesso a gennaio esclusi due che, nel caso specifico, erano proprio i 2 diretti concorrenti di Pugliesi: Cirone e Fogliano. Una la nomina, ma due i nominativi, come da Avviso pubblico, recepiti: il primo e il secondo classifico. A novembre, con 59 punti, Cirone era proprio il primo classificato.
Come da graduatoria: secondo Pugliese (51 punti), terzo il defenestrato, dal Ministero dell’Ambiente, Vincenzo Fogliano (50 punti), direttore «senza requisiti» del Parco nazionale dell’Appennino lucano che è attualmente ancora Commissariato. Per Cronache Lucane, però, nè Cirone, nè Fogliano, con i dovuti distinguo, erano in regola. La cartina al tornasole era ed è ancora l’Avviso pubblico, di conseguenza nonostante i requisiti dichiarati e autocertificati, prima o poi i nodi, come è avvenuto, sarebbero venuti a galla. Non casualmente, ma causalmente, le «verifiche amministrative», hanno ribaltato l’esito di novembre: Cirone da primo è stato escluso dalla top ten, e per Fogliano stessa sorte.
IL CASO FOGLIANO: DEFENESTRATO DALL’APPENNINO LUCANO, ESCLUSO DALL’EIPLI Per Fogliano, semplice scambio di informazioni tra due ministeri, quello dell’Agricoltura che controlla l’Eipli, e quello dell’Ambiente. Il Ministero sulla gestione Fogliano appurò, di qui il Commissariamento, che per il Parco era «emerso, complessivamente, un quadro di illegittimità che ha permeato l’intera organizzazione dell’Ente investendo l’attività amministrativa nel suo complesso». Tra le gravi anomalie, oggetto anche del processo per danno erariale alla Corte dei Conti di Basilicata, «l’illegittimo e illecito conferimento di incarico dirigenziale all’arch. Fogliano». Non era iscritto al relativo Albo ministeriale per gli idonei a ricoprire la carica di Direttore, eppure lo ha fatto per anni.
Non solo. Quando è stata indetta la procedura per il nuovo conferimento dell’incarico, dal Parco nella rosa dei tre “papabili” aveva selezionato anche Fogliano che ancora non era nell’Albo. Dal ministero annullarono l’iter e intimarono all’Ente di rimuovere Fogliano con un interpello per individuare il facente funzioni. Cosa che il Parco non fece, ma di lì a pochi mesi, a dicembre, il Commissariamento ha posto fine alla vicenda.
Come da Avviso pubblico dell’Eipli, i candidati dovevano dichiarare nella domanda di partecipazione anche, tra le altre cose, «di non essere stato dichiarato decaduto o revocato dall’incarico di direttore generale in questa o in altre amministrazioni pubbliche o società», «di non essere stato licenziato per giusta causa o giustificato motivo soggettivo, ovvero dispensato o destituito dall’impiego presso in questa o altra Pubblica Amministrazione per insufficiente rendimento o per comportamenti comunque in contrasto con l’ordinamento giuridico», e infine «di non essere stato destituito da un impiego presso questa o altra pubblica amministrazione per aver dolosamente prodotto documenti falsi o viziati da invalidità insanabile». Nel “triangolo” dei non, appena citato, la defenestrazione ministeriale nel 2018, coglieva nel segno, unitamente alla condanna di Fogliano, che in parte aveva già per degli addebiti restituito i soldi, della Corte dei Conti di Basilicata per la gestione del Parco.
CIRONE E LA GRANA DEI PUNTEGGI Per Antonio Cirone, fatale la grana dei punteggi in base alla valutazione dei titoli. Nel suo caso, a titolo esemplificativo, l’aver svolto con Eipli mansioni di addetto alla manutenzione, in relazione, per esempio, alla Traversa del Sauro, non poteva e non può essere equiparato all’aver espletato incarichi dirigenziali. Questo come tutti gli altri incarichi svolti. Di qui l’equivoco nell’attribuzione dei punteggi da parte della Commissione.
L’EX SINE DIE PUGLIESE: LA CAPOLISTA SE NE VA Con la top ten dei papabili ridotta a soli 8 nominativi, Pugliese è in testa ed ha il vuoto dietro a sé. Lui primo con 51 punti, il secondo, Leonardo Rinaldi, fermo a 45. Pugliese era stato nominato Direttore generale dell’Eipli nel 2015 con successiva approvazione dello schema di contratto individuale di lavoro, per un anno, nel febbraio del 2016. Venne, però, confermato anche nel 2017 e pure nel 2018 per arrivare all’ultima proroga fino al 30 giugno scorso. Il giorno dopo, nonostante l’ennesima deroga, questa volta a firma del Commissario Guglielmetti, già pronta, il rifiuto «per ragioni di carattere personale». Questo l’evento crac che ha sortito l’effetto di dare avvio all’attuale procedura nell’ambito della quale proprio l’ex Direttore generale sine die è nuovamente pronto a riprendersi lo scettro.
Nel frattempo della nomina, il Dg facente funzioni, Franca Favia, anche lei ha già ricevuto una proroga, ha notificato l’inizio dell’esercizio provvisorio dell’Ente. Gestione provvisoria, commisurando i dodicesimi all’ultimo bilancio di previsione regolarmente approvato, consentita dal Ministero vigilante, che è quello dell’Agricoltura, in quanto manca il bilancio di previsione 2021. All’Eipli, soltanto spese «obbligatorie e d’ordine». Ma non è tutto. Come è noto alle cronache nazionale, l’esponente di Italia viva, Teresa Bellanova, si è dimissa da ministro dell’Agricoltura. La stessa, però, prima di lasciare l’incarico, si è dimenticata di indire l’Avviso per la presentazione di dichiarazioni di disponibilità ad assumere l’incarico di Commissario dell’Eipli. Bellanova aveva nominato Antonella Guglielmetti il 20 dicembre del 2019, per «la durata di un anno».