ANCORA TROPPO SILENZIO SULLA DROGA IN BASILICATA
lettere lucane
Sono mesi che le forze dell’ordine e gli organi di informazione danno costantemente notizie su arresti in Basilicata a proposito di spacciatori di droga, e sono mesi che nel mio piccolo scrivo sul crescente uso di droga nella nostra Regione, e sulla moltiplicazione dei reati legati a questo commercio illecito, chiedendo a gran voce un impegno delle istituzioni politiche, scolastiche, dell’associazionismo ma, soprattutto, dei giovani, a cui spetta il dovere di una sincera autoanalisi sul fenomeno, anche mettendo in discussione le generazioni precedenti per aver determinato un simile stato di fatto. Qualche giorno fa l’ennesimo copione: i poliziotti della Squadra Mobile di Potenza hanno hanno arrestato cinque ragazzi lucani in contrada Isca a Satriano di Lucania perché trovati in possesso di un chilo di hashish. Eppure non basta delegare alla repressione delle forze dell’ordine un fenomeno che ha cause economiche e culturali ben precise, e che andrebbero affrontate con nettezza e senza ambiguità, visto che le stesse istituzioni pubbliche hanno permesso negli ultimi anni la diffusione di convinzioni sminuenti per esempio sull’uso delle “droghe leggere”. Purtroppo lo spaccio di droga sta diventando un pezzo rilevante di economia reale del nostro Sud – quanti giovani vivono di spaccio? E non me lo chiedo solo per colpevolizzarli, ma anzitutto per colpevolizzare noi adulti, che permettiamo un simile scempio sociale – e sono rilevanti i numeri (a quando uno studio serio e rigoroso?) dei giovani che fanno abitualmente uso di sostanze stupefacenti in Basillicata. Capisco il timore di risultare conservatori e poco alla moda nello schierarsi apertamente contro quest’uso massiccio di droga nella nostra società, ma chi ha a cuore la salute fisica e psicologica dei nostri figli deve far sentire con forza la propria voce e non indulgere in nessuna forma di giustificazione del fenomeno.
