CHI L’HA VISTO IN REGIONE, DISSESTO IDROGEOLOGICO E P.O. VAL D’AGRI: DOVE SONO I REPORT ANNUALI?
Sulle royalties petrolifere dati fermi al dicembre del 2018, mentre sulla mitigazione l’ultima relazione è quella dell’ex gov Pittella: 2017
Trasparenza: dal Consiglio regionale alla Giunta, certa cacofonica sinfonia risuona uguale a via Verrastro. Sull’imbarazzante caso dei dati patrimoniali relativi alle dichiarazioni dei redditi del 2020 (riferimento anno 2019) dei consiglieri regionali, del governatore Bardi e degli assessori di Giunta, improvvisamente, e in maniera incauta, eliminati a poche ore dalla pubblicazione, Cronache Lucane ha già sorpreso in flagrante l’Ufficio trasparenza e controlli interni del Consiglio regionale. Risalendo la piramide verticistica della Regione, le sorprese, però, non mancano.
Per la governance di centrodestra, forse, certi adempimenti, ottemperati almeno formalmente dal centrosinistra, chissà non appaiano come usanze del passato o peggio ancora “miti e riti” del tempo che fu. I progetti proseguono e con essi la movimentazioni di milioni di euro di risorse pubbliche, tuttavia all’appello, e non si tratta dei classici 15 minuti di ritardo accademico, mancano le pubblicazioni di due importanti relazioni annuali. Il riferimento specifico è ai Report annuali del Programma operativo Val d’Agri e del Commissario straordinario delegato per la realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico per la Regione Basilicata. Il greggio del sottosuolo lucano estratto dalle trivelle dell’Eni si trasforma in un fiume di milioni di euro, le royalties petrolifere, che in parte confluisce proprio nel P.O Val d’Agri a favore dei Comuni facente parti del cosiddetto “comprensorio”.
Nella sezione “Archivio report”, i cittadini lucani troveranno come ultima traccia il dossier con i dati aggiornati al 31 dicembre 2018. Peggio ancora per il Commissario al dissesto idrogeologico, ruolo inizialmente assunto dal governatore Bardi e poi dall’attuale Domenico Tripaldi. L’ultima Relazione annuale pubblicata, firmata dall’allora governatore Marcello Pittella, nonchè Commissario straordinario delegato, è quella del 2017. In questo ambito, inoltre, le maglie normative inerenti a determinati obblighi di legge sono più stringenti. I Commissari autorizzati alla gestione di fondi statali per la realizzazione di specifici interventi, per esempio, devono trasmettere «annualmente all’ufficio di controllo, ai fini del successivo inoltro al Ministero delegante ed alla competente sezione di controllo della Corte dei conti, una relazione sullo stato di attuazione dell’intervento indicando, qualora esso non sia concluso nei tempi prestabiliti, le ragioni ostative».
E ancora, in materia di interventi urgenti nelle situazioni a più elevato rischio idrogeologico e «al fine di salvaguardare la sicurezza delle infrastrutture e il patrimonio ambientale e culturale», previsto anche che «ciascun Commissario presenta al Parlamento, annualmente e al termine dell’incarico, una relazione sulla propria attività». Il governatore Bardi in uno dei suoi annunci di inizio mandato aveva promesso di rendere la Regione una «casa di vetro». In linea, questo sì con i mores per Bardi abitudinari, data la propria carriera professionale, la Regione è stata, però, trasformata in qualcosa di simile più a una caserma che a una «casa di vetro». Sarà, forse, che la caserma è per Bardi una casa, ma l’equivoco è palese.