INDOTTO DI MELFI, «AUMENTANO I CASI TRA I LAVORATORI, INCREMENTARE LA SICUREZZA»
Covid, Calamita della Fiom Cgil: «Fondamentale la prevenzione per la salvaguardia della salute dei lavoratori»
Da ieri, lo stabilimento di Fca di Melfi è entrato a tutti gli effetti nell’immensa galassia Stellantis, nato dalla fusione societaria del Gruppo Psa e Fca. Una buona notizia, che si aggiunge all’altra comunicata dai dati di vendita registrati dal gruppo nel 2020, che ha visto un aumento di circa il 7.5% delle immatricolazioni, in contrendenza con il mercato che ha addirittura registrato un dato negativo. Dopo le rassicurazioni dell’amministratore delegato Tavarez, che oggi incontrerà le sigle sindacali lucane in videoconferenza, nel mantenimento degli stabilimenti, sembra però che stando alle parole di Giorgia Calamita della Fiom Cgil. nell’indotto di Melfi, non tutto parrebbe andare per il meglio. A spaventare è ovviamente la pandemia: «Aumenta il numero dei positivi al Covid tra i lavoratori in quasi tutte le aziende dell’indotto Fca. Molti i lavoratori che hanno contratto il virus, questo a dimostrare che il rischio del contagio sui luoghi di lavoro è concreto, il virus non si ferma fuori i cancelli delle fabbriche».
La Fiom Cgil nell’esprimere «preoccupazione per la situazione pandemica per il rischio elevato del contagio tra i lavoratori – afferma Giorgia Calamita, dell’organizzazione sindacale – ritiene necessario continuare a tenere alta l’attenzione nelle fabbriche e sui mezzi pubblici, pertanto chiede che le aziende rispondano alle nostre richieste sull’applicazione scrupolosa dei protocolli, sui luoghi di lavoro e sui mezzi pubblici». Inoltre sostiene il sindacato, sia «necessario che il comitato della sicurezza aziendale si riunisca con maggiore frequenza, perché il confronto sindacale per il contenimento del contagio possa dare risposte concrete. Bisogna prevedere ulteriori misure di sicurezza, partendo dalla formulazione attenta della catena dei contatti e dall’aumento dello screening, la somministrazione del tampone a carico delle aziende, informare i lavoratori sia dei casi positivi e dei sospetti e delle procedure adottate e condivise con il sindacato per evitare il contagio».
La Fiom Cgil ritiene «fondamentale garantire la prevenzione per la salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori, aumentando la distribuzione dei dpi: la fornitura delle mascherine tra i lavoratori deve avvenire con regolarità e soprattutto bisogna prevedere l’utilizzo di mascherine modelli FFP2/FFP3». La Fiom Cgil e i delegati, nel confermare «il proprio impegno per la tutela dei diritti dei lavoratori nell’area industriale di Melfi, considerata la confusione ancora in atto dovuta anche al rimbalzo di responsabilità tra i medici aziendali e i medici di base – conclude Calamita – invita tutti i lavoratori a rivolgersi al sindacato, perché possano essere assistiti sulle procedure da seguire, anche in caso di positività al virus e procedere con le pratiche di infortunio».