MATERA, HABITAT RUPESTRE ASSEDIATO DA “RIFIUTI SELVAGGI”: LA “CIVILTÀ” CHE RISCHIA L’ESTINZIONE
Parco della Murgia, il Comune attivo nel contrasto all’abbandono dell’immondizia, operatività del “Centro Comunale di Raccolta rifiuti”
Se il problema dell’incontrollata diffusione di cinghiali nel Parco Murgia ha di recente destato preoccupazioni e lo stesso Sindaco Bennardi, con grande senso animalista, ha proposto soluzioni alternative all’abbattimento, occorre nel contempo segnalare un’ulteriore criticità che, sempre all’interno del Parco delle chiese rupestri, va risolta, anzi totalmente eliminata. Ci riferiamo al cosiddetto “rifiuto selvaggio”, una “specie” di comportamento di alcuni materani incivili che vorremmo davvero si estinguesse e invece, a quanto pare, continua a danneggiare l’ambiente.
Effettuati alcuni sopralluoghi, possiamo realmente confermare come uno dei posti più incontaminati e unici dal punto di vista dell’habitat floristico e faunistico, il “Parco delle Ginestre Ofra Agna le Piane”, sia in più parti ancora infestato da buste di immondizia, laterizi di risulta, escrementi di vario genere e altro; materiali per la maggior parte non biodegradabili che oltre ad offrire uno sgradevole spettacolo, mettono in serio pericolo proprio le varie specie di animali lì presenti.
Ricordiamo infatti che con la “Direttiva Habitat” 92/42/CEE è stata istituita la Rete Ecologica europea detta “Natura 2000” che ha individuato e protetto dei siti caratterizzati dalla presenza di specie sia animali che vegetali di interesse comunitario la cui funzione è quella di garantire la sopravvivenza a lungo termine delle biodiversità presenti sul continente europeo. E un altro provvedimento: “Direttiva Uccelli” 79//409/CEE creava la zona per tutelare i siti in cui vivevano le specie ornitiche più particolari e il Parco di Matera rientra a pieno titolo in queste “Zone di Protezione Speciale”. A ciò bisogna aggiungere che le validissime ragioni che da ogni dove si sono sostenute per contrastare la proposta governativa di utilizzare alcune aree del Parco come deposito di scorie radioattive, beh!
Sono le stesse identiche ragioni che dovrebbero dissuadere quei cittadini materani dal liberarsi illegalmente dei propri rifiuti domestici lanciandoli nelle gravine o abbandonandoli sul bordo dei tratturi rupestri. Tali inaccettabili gesti censurati in più occasioni oltre che dall’opinione pubblica materana, anche dal sindaco Bennardi e dall’assessore all’igiene Summa, diventano ancora più gravi e se si considera che proprio vicinissimo al luogo dell’abbandono incontrollato vi è un CCR “Centro Comunale di Raccolta rifiuti” dove si può comodamente e civilmente conferire ogni sorta di rifiuto.
La nostra cronaca è quasi terminata quando vediamo atterrare tra gli ulivi secolari della Murgia un bellissimo esemplare di airone “Guardabuoi” detto così perché è solito avvicinarsi al bestiame per catturare gli insetti smossi dal movimento dei grandi mammiferi. Ma è detto anche airone “conquistatore” perché trasvola interi continenti e oggi ha deciso di rivelarsi a noi indossando il suo “abito” invernale: bianco con becco giallo. Impeccabile. Natura docet.