AGRO VENOSINO, FURTI IN AZIENDE AGRICOLE
La Cia-Agricoltori denuncia i continui furti sempre più frequenti nelle ultime settimane
Attrezzi agricoli, gasolio, bestiame e naturalmente i prodotti in campo pronti per la raccolta rubati, solitamente in piena notte, alle aziende agricole dell’agro Venosino. Cia – Agricoltori Italiani – attraverso i presidenti di Venosa Santoliquido e provinciale di Potenza Lorusso – denuncia un fenomeno che nelle ultime settimane è diventato ancora più frequente, colpendo gli agricoltori in diverse zone del territorio, in particolare quelle più estese e isolate.
“Accade che i furti avvengano non solo nelle ore serali-notturne ma – denunciano i dirigenti della Cia – anche in pieno giorno approfittando della momentanea assenza degli agricoltori dall’azienda. I danni sono ingenti senza tenere conto che se ti vengono a mancare strumenti essenziali per lavorare ed hai la necessità di farlo, l’attività si blocca, perdi tempo e rischi di avere danni alle colture. Poi, naturalmente, capita di dover svolgere dei lavori quando è già buio e di dover andare nei campi a controllare, con il rischio di fare brutti incontri e sinceramente abbiamo anche paura, perché quando qualcuno entra nella tua casa o nella tua proprietà per rubare non sai fin dove può spingersi, soprattutto se viene sorpreso”. Di qui la sollecitazione rivolta alle autorità di Polizia e Carabinieri ad intensificare l’attività di controllo e sorveglianza con posti di blocco che portano alle strade interpoderali e secondarie.
“Noi denunciamo ogni volta alle forze dell’ordine, ma anche loro sono impotenti di fronte a ladri che non lasciano traccia e che rubano attrezzi per rivendere i pezzi o il gasolio, assolutamente non tracciabile. La situazione, che riguarda molte aziende agricole del territorio, è davvero grave perché sembra senza via d’uscita. E in una fase complicata come questa, fortemente segnata dalla pandemia, quando le difficoltà sono molte e la fatica a fare reddito è tanta, si tratta di danni che pesano ancora di più sul nostro lavoro e sull’intero settore agricolo”.
L’agricoltura – continuano i dirigenti della Cia – mostra maggiori e più gravi elementi di vulnerabilità legate a quelle caratteristiche e inevitabili forme di “isolamento geografico” dei luoghi di lavoro e del livello di fragilità degli addetti. Nelle campagne l’agricoltore è, infatti, spesso solo, disarmato, inerme. La paura, l’insicurezza, le preoccupazioni, nel mondo agricolo, hanno un altro sapore perchè la capacità imprenditoriale, la fatica e il lavoro sono a rischio. Oggetti di azioni criminali che, molte volte, la cronaca trascura o, peggio, ignora, con un atteggiamento colpevole che non tiene conto quanto esse incidono sulla produttività delle aziende agricole e sullo stesso sistema di vita dei produttori.
Cia-Agricoltori evidenzia i dati del Rapporto sulla “Criminalità in agricoltura” predisposto in collaborazione con la Fondazione Humus. Sul podio dei reati, per numero, i furti di attrezzature e mezzi agricoli; seguono il racket e l’abigeato, un reato tanto antico quanto attuale oltre che in piena crescita tanto da far contare ogni anno centocinquantamila capi rubati tra bovini, suini ed equini, il più delle volte destinati alla macellazione clandestina.
Ai furti di bestiame si affiancano – sottolinea la Cia – secondo le testimonianze dei dirigenti zonali e locali della Cia lucana, quelli di prodotti agricoli; parliamo di massicce sottrazioni di prodotto spesso direttamente in campo con scientifiche e organizzate operazioni di raccolta.