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CENT’ANNI DI PCI: UN PEZZO DI STORIA

In occasione del centenario della nascita del Partito comunista italiano, la Fondazione Basilicata
Futuro ha presentato il proprio patrimonio archivistico

Registrò la scissione della componente comunista, più vicina alle posizioni del Comintern anni dal giorno in cui il comunismo mise radici in Italia. Era il 21 gennaio 1921 quando a Livorno, al Congresso del Partito socialista, al teatro Goldoni si registrò la scissione della componente comunista, più vicina alle posizioni del Comintern. Il vento della rivoluzione russa del 1917 iniziava a spirare anche nel nostro paese e l’Avanti! titolava polemicamente “L’inesorabile volontà di Mosca si è compiuta”. Da allora, il Pci ha vissuto per altri 70 anni, attraversando epoche e temperie politiche di ogni sorta: dall’antifascismo di Gramsci alla vocazione filo-sovietica di Togliatti, dalle aperture alla stagione dei movimenti e all’Alleanza atlantica di Berlinguer, fino all’atto finale siglato dall’ultimo segretario, Achille Occhetto, alla Bolognina il 3 febbraio 1991, quando si chiuse il sipario sulla storia del più grande partito comunista dell’Europa occidentale e nacque il Partito democratico della sinistra. In mezzo, una lunga stagione di battaglie e di conflitti, anche interni, con correnti divenute ormai storiche (amendoliani, Manifesto, miglioristi, cossuttiani etc.) tra successi elettorali, come quel 34,4% conquistato nel 1976, ed errori storici, come la mancata condanna dell’invasione sovietica dell’Ungheria nel 1956.

Dopo la caduta del Muro di Berlino del 1989, la Storia ha presentato il suo conto, ma senza cancellare un’esperienza politica che rimane un pezzo rilevante della storia d’Italia. Il Pci ha rappresentato una storia di popolo, la più grande esperienza democratica e di massa nella storia d’Italia. Possiamo dire che era nato per un’idea rivoluzionaria e organica e sulla base di quella idea ha contribuito in maniera fondamentale alla costruzione della democrazia italiana. La fondazione Basilicata Futuro ha inteso, nell’occasione, lanciare un ampio programma di iniziative culturali e momenti di divulgazione storico-politica, non solo per conservare il patrimonio di idee e la memoria ma soprattutto per avviare una riflessione aperta al contributo di tutti sulla storia d’Italia nel Novecento.

In questa prospettiva la fondazione si candida, in continuità col lavoro di questi anni, a rappresentare un punto di riferimento per studiosi e appassionati, a rappresentare un riferimento costante per nuclei di ricerca delle diverse università del Mezzogiorno e della Basilicata. Basilicata Futuro nasce nel 2007 per conservare il patrimonio immobiliare del PCI lucano ma dal 2015 Basilicata Futuro ha inteso rafforzare, e inserire all’interno di una strategia nazionale di valorizzazione culturale, il patrimonio documentale e fotografico per metterlo a disposizione di attività di studio, divulgazione, attività culturale e scientifica in generale. In occasione dell’avvio delle celebrazioni/iniziative sul centenario Pci, è stato presentato ufficialmente il primo nucleo documentale dell’archivio di Basilicata Futuro. All’iniziativa era presente la Soprintendente prof.ssa Annalisa Rossi, dal momento che nel 2018 l’allora Soprintendenza Archivistica e Bibliografica di Puglia e Basilicata ha decretato il particolare rilievo storico e culturale degli archivi politici della fondazione. Gli archivi hanno goduto del finanziamento dapprima della Legge Regionale 27/15 poi del finanziamento della Direzione Centrale Archivi per interventi sugli archivi politici e delle organizzazioni sindacali. Fondi della fondazione stessa.

La fondazione detiene attualmente 5 Fondi archivistici per un totale di 100 buste e con un arco cronologico generale che va dal 1944 ai primi anni 2000. Inoltre un’importante emeroteca con quotidiani e periodici di partito che copre un arco temporale di 60 anni.Con questo impianto la fondazione vuole mettere a disposizione della comunità regionale, e non solo, il suo patrimonio per rilanciare un dibattito politico più profondo e per parlare alle giovani generazioni con i mezzi della cultura, della ricerca e dell’impegno.Nel corso del 2021, pandemia permettendo, sono già in programma moltissime iniziative, tra cui convegni con gli atenei del Mezzogiorno, con l’Istituto Gramsci, con la Fondazione Micheletti e con la Fondazione Di Vittorio, sui dirigenti meridionali del Partito Comunista, sul PCI e l’ambiente e sul Pci rispetto al tema delle migrazioni (immigrazione ed emigrazione) lungo tutto il Novecento. «Continueranno le attività di divulgazione e di lezioni sulla storia, come quelle svolte con Unibas e con alcuni licei potentini sulla Costituzione, a cui parteciparono Gianfranco Pasquino e Giovanni Maria Flick.

Lanceremo due concorsi, uno rivolto ai giovani delle scuole superiori per la realizzazione di un fumetto » fa sapere Giovanni Casaletto, presidente della Fondazione Basilicata Futuro. «Lanceremo un appello lungo tutto il 2021 a militanti e simpatizzanti a farci pervenire materiale, foto, documenti, tessere. Materiale che verrà duplicato e restituito l’originale.

Il sito www.basilicatafuturo.it e i profili social saranno il contenitore non soltanto del materiale audiovisivo delle tante iniziative di questi anni e di quelle future, ma anche il luogo dove sarà caricato molto materiale storico in raccordo con il sito che l’Associazione Berlinguer sta realizzando, www.centenariopci.it.» ha concluso Casaletto

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