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BARDI SI AFFIDA ANCORA AI SEGRETARI LA CRISI, PER ORA, È SOLO ATTENUATA

Il governatore chiede ai vertici del centrodestra di fargli da parafulmini con i consiglieri: «Maggioranza compatta». Ma i mal di pancia non affatto passati

Una crisi di maggioranza che il presidente della Regione Basilicata ritiene si sia conclusa con una semplice passeggiata romana. Messi intorno a un tavolo i segretari regionali del centrodestra hanno discusso dei numerosi mal di pancia che la maggioranza avrebbe avvertito in questi mesi, esplodendo con le dimissioni dell’assessore Franco Cupparo.

BARDI E IL SOLITO MOTTO DEL “TUTTAPPOSTISMO” Basta leggere il comunicato stampa diffuso dopo la chiacchierata a Roma del presidente Bardi per comprendere come i malumori siano magicamente svaniti. «L’incontro è servito a fare il punto sulla situazione politica ed amministrativa della Regione. Dalla riunione è emersa la volontà unanime di continuare con l’attuale coalizione e di rilanciare l’azione di governo al fine di ottimizzare l’opera fin qui svolta. Gli esponenti regionali, su richiesta del Presidente, hanno garantito una maggiore e costante sinergia tra i livelli politici ed istituzionali della maggioranza che ha conquistato la guida della Regione Basilicata. La riunione si è conclusa con l’impegno di proseguire sull’applicazione del programma di coalizione e sulla linea delle riforme che sta caratterizzando il governo di centrodestra in Basilicata».

Tutto rientrato a quanto pare. Il polverone sollevato da Cupparo che è stato solo la punta di un iceberg di malesseri ripetuti e nascosti sotto la cenere a lungo è stato sistemato? La riforma dei consorzi verrà approvata quanto prima senza intoppi? L’attrito con Fratelli d’Italia può definirsi concluso? Difficile avere risposte a queste domande. Ancora una volta Bardi invece di comportarsi da presidente della regione e sedersi introno a un tavolo con tutti i consiglieri di maggioranza ha preferito lavarsene le mani, e lasciare tutto nelle mani dei segretari regionali del centrodestra. Viene difficile pensare che i segretari regionali riescano a garantire i numeri nella maggioranza a Bardi che, invece di governare, si mostra ancora con un rigido generale convinto che i consiglieri sono i suoi sottoposti e la i segretari di partito i vari colonnelli e tenenti pronti a togliergli le castagne dal fuoco. Inutile ribadire che la politica è fatta di dialoghi e trattative. Non certo di comandi. Ma su questo Bardi se ne renderà ben presto conto , non appena i partiti mostreranno ancora una volta di avere il coltello dalla parte del manico.

A USCIRNE PIÙ FORTE È FI Dalla riunione romana è emerso che ognuno si impegna a fare la sua parte, lasciando ai singoli partiti il compito di risolvere al proprio interno i vari attriti. Nessun mal di pancia deve varcare la soglia del Consiglio regionale, ma i consiglieri devono arrivare con le idee ben chiari, allineati nella linea di maggioranza e non rendere difficili i lavori del Consiglio. Più facile a dirsi che a farsi. Basta analizzare la situazione interna dei partiti per comprendere che quanto chiesto da Bardi non durerà neanche un mese. All’interno di Fratelli d’Italia toccherebbe a Salvatore Caiata come segretario regionale mantenere allineati i due componenti del Consiglio: Gianni Rosa e Gianni Vizziello. Sull’assessore regionale all’ambiente risulta impensabile che Caiata possa avere una minima chance di poter in qualche modo indirizzare le scelte.

I loro attriti sono noti a tutti. Stessa cosa dicasi per il consigliere Vizziello. Il fautore dell’attuale crisi che pur essendo molto vicino all’asse di Rosa in Assise non ha seguito per nulla le indicazioni dell’assessore sul voto nella riforma dei consorzi. Perciò se Bardi potrà contare sull’appoggio del fedeòe assessore Rosa su quello del Consilgiere Vizziello è più probabile che non accada. Passando al maggior partito, inteso numericamente, della maggioranza è facile cogliere come la situazione della Lega sia difficile già sola vedendola dall’esterno. Il commissario regionale Marti dopo diversi colpi di testa di alcuni esponenti del Carroccio ha formalizzato a Salvini l’idea di voler abbandonare l’incarico. Con tutte le questioni personali che Marti ha da discutere nella sua Puglia è impensabile che si butti anima e corpo per garantire a Bardi una stabilità assoluta del suo partito. Nonostante l’impegno il compito di Marti, considerati i membri della sua squadra, è quasi impossibile da realizzare.

Ci siamo soffermati più volte sulle disamine interne alla Lega che mai come ora sembrano insanabili: il presidente del Consiglio Cicala dopo la “bocciatura” ricevuta sulla modifica delle royalty non ha garantito la sua presenza in Aula; il consigliere regionale Zullino dopo i numerosi appelli ad un maggiore confronto e coinvolgimento, purtroppo negatogli, ha più volte mostrato la sua insofferenza verso le scelte della maggioranza; l’assessore Merra è stata bistrattata più volte all’interno della Giunta e lasciata ad attendere su provvedimenti importanti che Bardi pare abbia preso poco e niente in considerazione; e l’asse dei Pepiani pare non avere più lo charm di una volta. Ma se in un partito grande le diverse correnti e opinioni sembrano scontate in quelli minori la musica non cambia. La mancata nomina a sottosegretario regionale di Nicola Benedetto di Idea-Cambiamo ha reso più teso il rapporto con il governatore lucano. Infatti, l’unico consigliere regionale di IDea, Vincenzo Baldassarre, ha gia manifestato in passato alcune sue rimostranze per la gestione della maggioranza.

Chiedendo un maggiore coinvolgimento, considerato che si trova al pari di altri partiti che in egual modo contano un unico rappresentate in maggioranza proprio come lui (vedi Basilicata Positiva e FdI). Analizzando bene il quadro l’unico partito ad uscirne veramente rinforzato è proprio Forza Italia. Le dimissioni dell’assessore Cupparo sono state appoggiate non solo dall’intero gruppo in Consiglio ma anche dai vertici del partito. Certamente il segretario regionale Giusseppe Moles garantirà l’appoggio al presidente Bardi, come ha confermato alla nostra redazione: «È stata una riunione costruttiva ed è ovvio che ognuno deve fare la sua parte. Lasciando al di fuori i personalismi».

Non si è sbottonato più di così Moles ma è chiaro che dal suo partito non mancherà, come è sempre stato d’altronde, la fiducia a Bardi. È però d’altro canto anche vero che con questa mossa di Bardi nel lasciare nelle mani dei segretari regionali ogni singola responsabilità, Forza Italia mostri la sua vera forza: unico partito ben strutturato sul territorio; gruppo in regione che ha sempre mostrato unità lavando i panni sporchi in casa; Moles capace di tenere unito e coeso un gruppo che fra i tanti mostra quello con più rappresentanti che sul territorio hanno gia fatto politica. È chiaro che per mantenere i numeri nella maggioranza a Bardi non resta che tenersi buona Forza Italia.

CUPPARO COSA FARÀ? Sono ancora in atto le dimissioni dell’assessore alle Attività Franco Cupparo. Ad oggi nessuna azione per essere ritirata è stata messa in campo. Per sapere se Cupparo tornerà sui suoi passi, dopo la fiducia che Bardi gli ha espresso a poche ore dal clamoroso gesto, bisognerà attendere il pomeriggio di oggi. quando la giunta regionale si riunirà in maniera telematica.

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