AttualitàBasilicataBlog

SULLA “VIA DEL TIRRENO”, LA TENTACOLARE “P2” DEGLI APPALTI PURE IN BASILICATA

Massoneria e affari, dalla Procura di Paola scacco al «cartello» con anche i lucani: a Moliterno la gara sospetta

M assoneria e affari privati tramite appalti pubblici: sulla “via del Tirreno”, le forti scosse del terremoto giudiziario, all’inizio e in piena fase magmatica, si sono propagate dalla Procura di Paola fino in Basilicata. Anche lucani, sia sul fronte indagati che per il versante appalti, finiti nel mirino dell’inchiesta del Procuratore Pierpaolo Bruni e dei Pm Antonio Lepre e Maria Francesca Cerchiara. Allo stato attuale delle indagini, l’elenco degli indagati è costituito da 18 nominativi e le perquisizioni, scattate ieri, sono state eseguite tanto in Calabria quanto in Basilicata. Gli inquirenti calabrese ritengono di aver smascherato un’associazione a delinquere costituita da professionisti, quali ingegneri e architetti, «taluni dei quali anche facenti parte di una loggia massonica segreta», finalizzata alla spartizione di appalti pubblici.

IL «CARTELLO» E IL MODUS OPERANDI Tra Calabria e Basilicata, come da teorema accusatorio, ha operato «un vero e proprio “cartello” formato da due distinti gruppi professionisti che, attraverso la presentazione di offerte precedentemente concordate e-o la partecipazione fittizia alle gare per conto della organizzazione, hanno conseguito l’aggiudicazione di appalti, procedendo successivamente a suddividere al 50% gli importi liquidati dalle stazioni appaltanti a titolo di corrispettivo, anche tra i soggetti non aggiudicatari».

I LUCANI INDAGATI E L’APPALTO DELLA SCUOLA DI MOLITERNO La Procura di Paola oltre ad aver individuato e distinto il «cartello» in 2 gruppi, ha anche ricostruito la scala gerarchica dell’«associazione a delinquere». I due lucani indagati sono i Del Vecchio di Terranova del Pollino, Giuseppe e Antonio. Indicati come figura apicale, e quindi vertice dell’associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di un programma criminoso avente lo scopo di commettere una serie indeterminata di reati contro la Pubblica Amministrazione, il «promotore e capo dell’associazione» Luigi Cristofaro. Cristofaro compare ufficialmente come professionista privato con incarichi di supporto al Rup presso i Comuni di San Nicola Arcella e Scalea. Ad ogni modo se Cristofaro è il «capo», i Del Vecchio, Antonio e Giuseppe, Francesco Arcuri, Maria Grazia Melega e Francesco Esposito sono gli «associati» e i «partecipanti» alla «stabile» organizzazione che attraverso offerte «precedentemente concordate» o con «la partecipazione fittizia alle gare per conto della organizzazione», miravano a determinare l’aggiudicazione degli appalti pubblici «ad una delle imprese della cordata». Per quanto riguarda il fronte lucano dell’«attività finalizzata all’accaparramento e spartizione di appalti pubblici», la Procura di Paola ha puntato i fari sulla gara del Comune di Moliterno relativa alla “Valutazione della vulnerabilità sismica dell’Istituto tecnico commerciale» locale. I Del Vecchio con Cristofaro, Melega ed Esposito, hanno, per l’accusa che ritiene il «fatto commesso in Moliterno nell’agosto 2020», turbato la gara lucana tramite le «collusioni» previste dal “protocollo” del «cartello». Come emerso dalle indagini, aveva importanza relativa il dato di chi si aggiudicasse effettivamente la gara, in quanto comunque i soldi pubblici venivano successivamente suddivisi anche tra i soggetti non aggiudicatari. Per questo agli inquirenti calabresi non ha stupito che in quanto «associati» al «cartello» i Del Vecchio risultano coinvolti anche nella turbativa, col solito sistema, di un altro appalto, in questo caso calabrese. Il riferimento è alla gara per la “Progettazione e direzione lavori relativi alla pavimentazione di una strada nel Comune di Aieta”, in provincia di Cosenza.

IL NIPOTE LUCANO ASSISTENTE DEL CAPO LOGGIA Tra gli indagati anche il ventenne marateota Giuseppe D’Alessandro, «nipote» di Giampietro D’Alessandro, anche lui indagato e che compare nelle carte dell’inchiesta in qualità di responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Scalea. Giuseppe D’Alessandro è indagato anche come in qualità di «collaboratore di Luigi Cristofaro». Proprio Cristofaro, insieme al già citato Francesco Arcuri, nonchè a Donato Vincenzo Rosa, è per gli inquirenti calabresi il promotore di «una associazione segreta» che, in violazione della Costituzione e della legge Anselmi, «occultava la sua esistenza, tenendo segrete congiuntamente finalità e attività sociali e rendendo sconosciuti in tutto e in parte i soci, così svolgendo attività diretta ad interferire sull’esercizio di Amministrazioni pubbliche e Enti pubblici con particolare, anche se non esclusivo, riguardo al versante tirrenico».

I SEQUESTRI E LE PERQUISIZIONI FARI PUNTATI SU COMUNE DI MOLITERNO E PROVINCIA DI POTENZA L’inchiesta sul connubio massoneria-affari sembra destinata ad allargarsi: «numerosi» gli appalti indetti da amministrazioni Comunali che il «cartello» voleva «accaparrarsi». Nel decreto di perquisizione locale, veicolare e «contestuale sequestro», l’ordine per gli investigatori è stato anche quello, con separato atto, di chiedere l’esibizione dei documenti di gara, disponendo in caso di mancata spontanea consegna il sequestro, ai «competenti Uffici del Comune di Moliterno», oltre che, di Belvedere, Aieta, Scalea, Guardia Piemontese, nonché quelli «della Provincia di Potenza», della «documentazione “Delibere, Determine, Verbali di gara, Liquidazione di spesa con relativi Sal ed eventuali saldi definitivi, nonché ogni ulteriore documentazione relativa alle procedure afferenti le gare pubbliche del seguente appalto: Valutazione della vulnerabilità sismica dell’Istituto Tecnico Commerciale del Comune di Moliterno (Pz)». Per il resto, nei confronti di tutti gli indagati, disposto anche il sequestro di tutta la documentazione «comunicazioni, anche in chat, mail, documenti, atti, supporti, contenuta in sistemi informatici, telefoni cellulari e tablet e ogni altro apparecchio informatico e telematico», la cui analisi adesso è «indispensabile» per corroborare ulteriormente le emergenze investigative.

 

Ferdinando Moliterni

3807454583

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti