BasilicataCronaca

CORRUZIONE GIUDICE, CURCIO: «INDAGINI APERTE»

Il Procuratore di Potenza sull’arresto di Galiano: forse altre vittime

Gli inquirenti del capoluogo lucano stanno ancora cercando altre vittime della consorteria criminale con a capo il giudice del Tribunale di Brindisi, Gianmarco Galiano, già trasferito in carcere. Galiano allo scopo di arricchirsi e di poter mantenere un elevato tenore di vita, per l’accusa ha sistematicamente sfruttato le funzioni ed i poteri inerenti la sua carica abusandone e facendone, a seconda dei casi, moneta di scambio o strumento di indebita pressione. Esclusi, invece, al momento, sviluppi sul fronte delle interessenze tra il giudice Galiano e la politica non solo locale. Tra i riferimenti, per esempio, le pressioni col presunto «intervento di un influente politico locale, tale onorevole Vitali». Ad ogni modo nel comitato d’affari, magistrati (sono 2 quelli indagati a piede libero), imprenditori, avvocati e professionisti vari. Nonostante il vorticoso giro di bonifici e di assegni bancari finalizzato ad occultarne l’indebita origine, il giudice che, per la Procura, lucrava sui risarcimenti danni delle disgrazie altrui e che usava, tra l’altro, anche la suocera per schermare la sua figura, il procuratore Curcio è sicuro di un dato: le prove sono solide. Il procuratore Curcio e il Pm Masecchia hanno evidenziato l’ottimo lavoro svolto dalla Guardia di Finanza e ricordato come il Gip abbia disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di denaro e beni per un valore complessivo di circa 1,2 mln di euro. Nel ripercorrere i fatti più rilevanti oggetto dell’inchiesta, sottolineato anche il particolare caso che per l’accusa rappresenta una fattispecie corruttiva che per le sue modalità ed i suoi sviluppi ha delle peculiarità davvero uniche nel panorama, forse non solo italiano, delle corruzioni giudiziarie: la corruzione morti causa. Fattispecie nella quale il giudice corrotto non si è limitato, è stato spiegato, a percepire tangenti per agevolare le pretese di una parte, ma ha fatto anche nominare sua moglie erede dei corruttori.

 

 

Ferdinando Moliterni

3807454583

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