LA CRISI È TUTT’ALTRO CHE PASSATA CUPPARO SNOBBA LA RIUNIONE DI GIUNTA
L’assessore tira la corda: senza confronto non ritira le dimissioni. Bardi per tornare a governare è costretto a cedere: riunione con tutta la maggioranza
La crisi in Regione sembra tutt’altro che passata. Mentre la maggior parte dei componenti del centrodestra tende a tranquillizzare i segnali si moltiplicano. Franco Cupparo tira la corda e non ritira le dimissioni. Ancora una volta Cupparo si lancia all’attacco. Diciamocela tutta, se lo può permettere. Non è vero, come sostengono in molti, che conti poco. Purtroppo si tende, normalmente, a confondere l’importanza di un gruppo come quello di Forza Italia con le percentuali numeriche in Consiglio di altri partiti. Ma i forzisti proprio come la Lega, difatti, tengono in piedi questa maggioranza. Forza Italia è diventata decisiva soprattutto a seguito delle numerosi correnti all’interno del Carroccio lucano che, di fatti, non seguono mai una linea comune.
Neanche nelle votazioni più importanti. Insomma il ruolo di Franco Cupparo è tutt’altro che marginale, ma questo lo si sapeva già. Il punto focale della questione restano le reali intenzioni del presidente Vito Bardi, ancora oggi un rebus irrisolto. Matteo Renzi maschera l’ambizione politica con gli ideali. Risolvere una crisi come questa non è una cosa semplice e lui pare non essersene ancora accorto. Nonostante dopo l’incontro romano con i vertici dei partiti di centrodestra il governatore abbia fatto sapere che «la maggioranza è compatta e si avanti con le riforme» alla prova dei fatti la realtà è stata ben diversa. Nessun affondo, sia chiaro, ma intanto parole belle pesanti vengono pronunciate eccome. Il fantasma della non opera aleggia sulla maggioranza ed è facile capire il perché del gioco di parole. Bardi continua a proporre modifiche senza coinvolgere i protagonisti, vale a dire tutti i consiglieri di maggioranza, e trovarsi puntualmente a non avere una maggioranza chiara: si alla riforma dei Consorzi (per il quale sono diversi gli esponenti di centrodestra contrari perchè ritengono che il “disastro” dell’Asi di Potenza possa ripercuotersi negativamente anche su quello di Matera che invece ha un bilancio più che in ordine).
Poi la voglia di Bardi di assumere i “pieni poteri” delegittimando numerosi uffici e prendere nelle sue mani l’intero potere. Cosa che non tutti vedono di buon occhio per l’assenza di democrazia che nasconde la rimodulazione dei poteri. Poi ci sono i temi della riforma sanitaria e del bando sui trasporti. Insomma un calderone in cui Bardi cerca di infilare varie cose e che da l’impressione a tutti che siano argomenti scelti in solitaria e che non aprano mai ad un vero e proprio confronto con tutti i partiti della maggioranza. In ogni caso la crisi resta aperta più che mai e, stavolta, pare assumere toni di inevitabilità perché Cupparo resta ancorato alla sua posizione di forza in attesa di un vero e proprio confronto con tutti i componenti della maggioranza.
Confronto che non avverrà prima della prossima settimana, quando Bardi deciderà di rientrare da Napoli e occuparsi delle questioni lucane. Bardi, dal canto proprio, deve fare i conti con una maggioranza che scricchiola di continuo e Forza Italia che tira la corda. Ma non riuscirà a fare nulla di tutto questo se non comprende che il suo ruolo resta quello di “primus inter pares” e non quello di un generale della Guardi di Finanza che poteva ordinare ai suoi sottoposti di risolvere al posto suo le “rogne”.
Resta da vedere se almeno oggi Cupparo farà la sua comparsa nell’incontro con i sindacati sulla questione del “Patto di sito” per la Val d’Agri. L’incontro in Regione era stato fissato diverso tempo fa, ma cosa farà Cupparo? Si presenterà per il bene dei lavoratori o si darà alla macchia facendo pesare come ieri in Giunta la sua assenza. Secondo voci di corridoio l’ex asssessore alle Attività Produttive non avrebbe fatto disdire la riunione e si sarebbe anche preparato sull’argomento. Allo stato, comunque, tutti gli scenari restano aperti. Ma si sa, come diceva il politico tedesco Otto von Bismarck, “La politica è l’arte del possibile, la scienza del relativo” e sono tutt’altro che esclusi colpi di scena dell’ultima ora.