TOTAL ROMPE IL SILENZIO: «NESSUNA ANOMALIA DAI SISTEMI DI RILEVAMENTO E MONITORAGGIO»
Il colosso rassicura sulle fiammate a Tempa Rossa, dopo il pressing di Regione e Arpab. Ieri, riunione preparatoria a via Verrastro in vista del meeting del 1° febbraio
Fulmine a ciel sereno, dopo giorni e giorni di silenzio sulle molteplici fiammate riscontrate negli ultimi giorni, è giunta finalmente la risposta di Total. Una risposta doverosa, soprattutto per placare gli animi e le preoccupazioni visto il recente aumento dei “fenomeni” provenienti dalla torcia di sicurezza del centro estrattivo. Come vi abbiamo più volte raccontato, negli ultimi giorni più e più fiammate sono emerse dalla torcia di sicurezza. Un continuo “exploit” che ha innescato grande preoccupazione nella popolazione.
Un gennaio, torbido, per l’impianto estrattivo del colosso francese: nelle ultime due settimane, ben 6 “anomalie”, per lo più correlate all’ingrossarsi della fiamma della torcia di sicurezza. Come la “doppietta” dei giorni scorsi: due fiammate, una la mattina e una la sera, nello stesso giorno. Una situazione, come detto, difficilissima e che giunge a pochissimi giorni dalla diffida fatta dalla Regione Basilicata. E dopo le dichiarazioni rilasciate in esclusiva su Cronache dall’assessore Rosa e dal dg Arpab Tisci, Total si è infine pronunciata sui tanti fenomeni che hanno profondamente preoccupato la popolazione. Ma, come comunicato dalla Regione, nella mattina di ieri si è tenuto una riunione preparatoria tra via Verrastro e l’azienda, in vista del meeting centrale della questione, quello convocato da Rosa per il primo febbraio che, come sottolineato dallo stesso assessore, avverrà «il giorno successivo alla scadenza dei 10 giorni previsti nella diffida».
IL MESSAGGIO DI TOTAL «In merito all’attivazione del sistema torcia e la conseguente visibilità della fiamma – si legge nella nota del colosso francese presso il Centro Olio Tempa Rossa, intendiamo rassicurare tutta la popolazione che dal sistema di rilevamento delle emissioni del Centro Olio e dalla rete di monitoraggio costituita dalle centraline della qualità dell’aria posizionate nelle immediate vicinanze dell’impianto non si registra alcuna anomalia». «L’effetto di visibilità della fiamma è causato da alcune problematiche riscontrate negli ultimi giorni nel raggiungimento delle specifiche del GPL prodotto in impianto. Pertanto, è in corso un invio controllato in torcia dei vapori di GPL con un indesiderato effetto di visibilità della fiamma. Per limitare il più possibile questo fenomeno di visibilità – ha sottolineato Total è stata ridotta la produzione dell’impianto; queste operazioni di riduzione della produzione sono svolte in piena concertazione con le altre sezioni di trattamento dei prodotti, al fine di mantenere un equilibrio costante e garantire le emissioni nei limiti previsti. Stiamo operando al fine di risolvere queste problematiche in condizioni di assoluta sicurezza e senza alcun rischio per i lavoratori» ha concluso Total. Un messaggio chiarificatore, probabilmente in ritardo, ma che comunque spegne solo relativamente le polemiche e le preoccupazioni. Infatti, gli scorsi giorni, hanno visto primeggiare un silenzio denso di preoccupazione.
Una risposta che giunge anche dalle parole dirette, rilasciate nell’edizione di ieri di Cronache Lucane, dal dg Tisci che ha discusso anche della complessiva comunicazione del colosso. Infatti, contattato dalla nostra redazione, il dg aveva sottolineato, in relazione ai recenti eventi relativi all’impianto, che «è evidente che la quantità di anomalie che si stanno verificando sono veramente eccessive», auspicando «prudenzialmente» che l’azienda francese potesse fornire «delle spiegazioni puntuali cosa che sino ad ora francamente non ha fatto. È stata molto lacunosa nelle comunicazioni e molto poco precisa nella attuazione della Dgr. Diciamo che concludeva Tisci la violazione della Dgr è stata sostanzialmente sistematica»
RIUNIONE PREPARATORIA TRA TOTAL E REGIONE In vista dell’incontro con Total previsto per lunedì primo febbraio in Regione sugli episodi di innalzamento della fiaccola del Centro Olio “Tempa Rossa” ieri mattina, presso il Dipartimento Ambiente della Regione, si è tenuta una riunione preparatoria con la governance della Total, alla quale hanno preso parte l’assessore Gianni Rosa e il direttore generale del Dipartimento Giuseppe Galante. Durante l’incontro l’assessore Rosa ha illustrato le richieste in via precauzionale da adottare nell’immediato, quali necessarie misure di mitigazione.
Tra queste: la riduzione della produzione complessiva giornaliera dell’impianto e la diminuzione dell’emungimento dai pozzi con maggiore “carica acida”. In preparazione dell’incontro è stato inoltre chiesto a Total di predisporre le preliminari valutazioni tecniche per rendere efficaci tutte le misure complementari per il corretto esercizio dell’impianto. Una riunione come detto in vista del meeting centrale del prossimo primo febbraio. Un meeting fondamentale, così come sottolineato dallo stesso assessore Rosa alla nostra redazione, «perché ha asserito Rosa dobbiamo entrare nel merito della questione ed è chiaro che per fare ciò serva da una parte la Total e dall’altra parte tutti i tecnici regionali, nostri consulenti ma anche di altre istituzioni competenti affinché si capiscano fino in fondo quali sono le problematiche. Perché è chiaro che non possiamo più andare avanti con fiammate quotidiane che creano insicurezza nei cittadini o che possano succedere incidenti più gravi. La questione va affrontata di petto». Naturalmente, lunedì si scioglierà anche il nodo relativo alla diffida: come avevamo spiegato nell’edizione di ieri, molti dubbi sorgono anche sul rispetto della “citata” Dgr.
Infatti, l’autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) conferita a Total per Tempa Rossa, approvata con Dgr n. 1888 del 19 dicembre 2011 impone con la prescrizione numero 22 che «il Gestore deve operare preventivamente per minimizzare gli eventuali eventi incidentali. A tal fine il Gestore deve dotarsi di apposite procedure per la gestione degli eventi incidentali. Sarà considerata una violazione di prescrizione autorizzativa il ripetersi di rilasci incontrollati di sostanze inquinanti nell’ambiente secondo sequenze di eventi incidentali, e di conseguenza malfunzionamenti, ai quali non si è posta la necessaria attenzione, in forma preventiva, con interventi strutturali e gestionali».
Ad una prima lettura, nonostante ovviamente non sia riportato numericamente un “limite” concreto di «rilasci incontrollati» entro cui scatterebbe l’ipotetica violazione, la ripetizione delle anomalie è un fatto acclarato (come detto, ben 6 “fiammate” in circa due settimane, testimoniate dai cittadini), potrebbero comunque esserci gli estremi per la concretizzazione della stessa. Ragion per cui, in via teorica, la Giunta avrebbe probabilmente le carte in regola per imporre la sospensione delle attività. E, probabilmente, l’eventuale mancata applicazione della stessa, striderebbe con la. 152/2006.