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LA MEMORIA DI SINISGALLI A QUARANT’ANNI DALLA MORTE

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Domani 31 gennaio sarà il quarantesimo anniversario della morte del poeta Leonardo Sinisgalli – e spero non sia necessario dire nulla su questo straordinario personaggio della letteratura, della scienza e dell’industria italiana. Per omaggiarlo ho chiesto alla redazione di Rai Teche di cercare materiali filmati su Sinisgalli e di pubblicarli su RaiPlay, la bellissima piattaforma digitale del Servizio Pubblico. Appena andata online l’antologia, intitolata “Sinisgalli, il poeta ingegnere”, sono immediatamente stato contattato di mattina presta dal direttore della Fondazione Sinisgalli Luigi Beneduci – che conosco sin dai tempi dell’Università qui a Roma – e dal grande animatore di questa straordinaria istituzione culturale Biagio Russo, al quale si deve un lavoro incredibile sulla ripubblicazione delle opere e sulla memoria del poeta di Montemurro. Il loro entusiasmo ha qualcosa di commovente. Tra i tanti filmati che i colleghi di Rai Teche hanno trovato, ce n’è uno che mi ha particolarmente emozionato. È un lungo servizio che Mario Trufelli – la più preziosa memoria poetica che abbiamo in questo momento in Lucania – ha realizzato, con devota umiltà, tra Potenza e Montemurro nel 1976. Sinisgalli viene intervistato nella sua casa natia, e racconta episodi tenerissimi della sua giovinezza, come l’incoronazione a poeta durante la scuola elementare da parte del maestro don Vito. La cosa incredibile è che nonostante il grande successo letterario e professionale Sinisgalli rimase sempre un uomo profondamente legato alle piccole memorie paesane e familiari, e agli oggetti della sua infanzia lucana. Poiché le sue prose e le sue poesie sono state tutte ripubblicate da Mondadori anche grazie al lavoro della Fondazione, è il caso di dire che la Lucania ha saputo onorare la memoria di uno dei suoi figli più illustri.

diconsoli@lecronache.info

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