BALDASSARRE, SOLIDARIETÀ A CUPPARO MA L’ANCI DENUNCIA IL MANCATO COINVOLGIMENTO
Tarda ad arrivare la sintesi: unico punto d’accordo il futuro dei lavoratori
Il disegno di legge regionale che prevede lo scioglimento del Consorzio Industriale di Potenza e la costituzione di una Società per Azioni che dovrà gestire tutte le aree industriali della Basilicata resta al centro del dibattitto politico. Già nella scorsa legislatura si parlò, e molto, di fondere i due Consorzi industriali di Basilicata. Una riforma – a inizio percorso – che veniva data quasi per scontata e che, invece, si arenò subito dopo.
Sopprimere uno dei due Consorzi, dettata anche dalla situazione di crisi in cui da tempo verso l’Asi di Potenza (che si porta in pancia un debito storico di 60 milioni), e che dunque potrebbe trovare soluzione fondendo i due enti, non piace èproprio a tutti. Tanto che alla prova dei fatti la proposta portata in Consiglio regionale dall’assessore Cupparo ha portato alla spaccamento della maggioranza. La crisi si è aperta e il destino dell’Asi di Potenza resta in bilico, tra debiti, ritardi nel pagamento delle spettanze a rretrate e miracoli che il commissario Pagano prova a fare. Ma se non tutta la maggioranza approva tale riforma c’è chi come il consigliere regionale di IDeA Baldassarre che manifesta tutta la sua solidarietà neu confronti della scelta messa in campo da Cupparo.
«Il processo di riforme, di riscatto e di rinnovamento della nostra regione -spiega Baldassarre-, sono convinto che si sia incardinato e incamminato speditamente lungo il giusto percorso. Attraverso questa riforma si risolverà innanzitutto una delle situazioni maggiormente incancrenite della Regione Basilicata, che è quella relativa al consorzio Asi di Potenza, che non è più procrastinabile, per la grave situazione debitoria e per il grave rischio occupazionale al quale sono esposti costantemente i lavoratori. In secondo luogo si provvederà ad instituire un nuovo Ente, che per la prima volta, dopo decenni, potrà davvero pensare a politiche industriali ed attuare un reale sostenibile sviluppo industriale della Regione Basilicata, contribuendo in tal modo al suo progresso».
«Per tale motivo riconosciamo il prezioso lavoro svolto dall’Assessore Cupparo e il lodevole disegno di legge attraverso il quale auspico che si instituirà, già dalla prossima seduta del Consiglio regionale, la Società “Aree Produttive Industriali Basilicata spa (Api-Bas spa). Sono certo che sarà anche l’occasione per ritrovare la coesione della squadra di Governo e dell’intera maggioranza, che trova nell’Assessore Cupparo una indispensabile risorsa, che sotto la preziosa e sapiente guida del Presidente Bardi, continuerà nell’opera di cambiamento e rilancio in maniera ancora più spedita, della regione Basilicata» conclude Baldassarre.
Ma se la maggioranza prova a vedere il positivo in questa riforma c’è chi come l’Anci di Basilicata che non nasconde il suo disappunto per non essere stato coinvolto in un impirtante passo di riforma. «Il governo regionale si è chiuso in sé stesso e non ha neppure promosso una seria consultazione dei soggetti interessati -tuona l’Anci-. A tal proposito l’Anci esprime il suo forte disappunto per la decisione della Giunta Regionale di non coinvolgere i Comuni e la loro associazione in merito alla proposta di legge. Solo all’ultimo momento la I e la III commissione del Consiglio regionale su nostra esplicita e formale richiesta ha ascoltato il sindaco di Tito in rappresentanza dell’Anci. Si ricorda agli smemorati che i Consorzi industriali nascono come associazioni dei Comuni i quali in questo ambito sono titolari della funzione di governo del territorio, comprese le aree industriali ricadenti entro i loro confini».
«Ciononostante l’Associazione dei Comuni esprime la preoccupazione che una riforma di così grande rilevanza rischi ora di impantanarsi dentro la crisi politica del governo regionale. L’Anci ritiene necessario che si intervenga subito per risolvere la situazione disastrosa del Consorzio di Potenza. Il coinvolgimento del Consorzio Industriale di Matera con annesse ZES e zone doganali non appare al momento motivato in quanto tale Ente non richiede interventi di risanamento. La scelta, di molto dubbia legittimità formale, di trasferire le attività che producono valore di porre in liquidazione il Consorzio sembra esclusivamente finalizzata a impedire che i creditori, prevalentemente imprese e professionisti del luogo, possano rivalersi sulla nuova società».
«Le scelte della regione, a parere dell’Anci, devono essere sostenute da accurate analisi economiche e finanziarie e coerenti con lo Statuto della Regione. Così come bisogna salvaguardare il destino del personale dipendente senza scaricare costi sulla comunità. Allo stesso modo occorre un piano per pagare le imprese, i fornitori e i professionisti. Il tutto finalizzato ad assicurare la prosecuzione dei servizi alle imprese insediate nelle aree industriali già fortemente provate dalla crisi covid-19». Alla luce di tali considerazioni l’Anci Basilicata esorta il Presidente della Regione, la Giunta e il Consiglio Regionale a voler ascoltare l’Associazione dei Comuni Italiani e a condividere le sue proposte.