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VENOSA, STRISCE BLU SULLA “FURBATA” DEL COMUNE, NIET DEL TAR

La Levante srl vince il ricorso

Gestione delle aree di sosta a pagamento nel Comune di Venosa: l’Ente cambia le regole dopo l’aggiudicazione dell’appalto, ma la società aggiudicataria con un ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) è riuscita a far valere le proprie ragioni. La genesi della vicenda coincide con la delibera con cui il Comune nel 2017 ha individuato, per l’appunto, le le aree comunali da destinare alla sosta dei veicoli a pagamento. Poi la gara espletata tramite procedura negoziata «senza previa pubblicazione del bando di gara» e con il criterio di aggiudicazione del prezzo più basso sul canone posto a base di gara: 6 gli operatori economici invitati.

Nel maggio del 2019, il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Venosa ha emanato il provvedimento di aggiudicazione in favore della Levante Srl, poichè aveva offerto l’aggio più alto del 53,99% sugli incassi derivanti dai parcheggi a pagamento ed aveva, inoltre, anche superato il controllo del possesso dei requisiti di ammissione alla gara. Questi i punti di riferimento temporali per un’agevole comprensione del prosieguo della vicenda parcheggi, alla base del contenzioso giudiziario. Successivamente, dal Comune di Venosa, la modifica: eliminati dalle aree di sosta a pagamento, i parcheggi nell’area antistante l’Ospedale San Francesco. La motivazione, la seguente: «Per non gravare gli utenti della struttura sanitaria che ivi si recano per motivi di salute».

Eliminati, però, anche quelli lungo la Via Appia ed in Piazza Umberto I, poichè era stata istituita una «Zona a traffico limitato». Per il Comune di Venosa, tuttavia, cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambiava: il numero totale dei posteggi oggetto della concessione, era invariato considerando a fronte delle esclusioni citate, l’inclusione del parcheggio comunale di Via Lavista, belvedere Castello Pirro del Balzo.

Non dello stesso parere la Levante Srl, che già 1 anno fa, nel gennaio 2020, aveva risposto di «non poter accettare» la proposta di modifica delle aree comunali destinate alla sosta dei veicoli a pagamento. Alla Levante, i calcoli, e non solo, non tornavano affato. I posteggi dell’Ospedale e quelli in Via Appia e in Piazza Umberto I erano 72, mentre quelli di Via Lavista erano 40. In più, i primi «erano molto più frequentati rispetto ai secondi».

Trascorsi alcuni mesi, ma senza alcun cambiamento, la diffida a maggio con cui la società chiedeva al Comune di stipulare il contratto di concessione «in conformità alle previsioni di gara, con riserva di agire per il risarcimento di tutti i danni subiti e subendi». Dall’Ente, però, nessuna risposta.

Di qui, il ricorso al Tar, adesso vinto poichè fondato. Il Comune è davanti a un bivio: o stipulare con la Levante il contratto di concessione per le aree dell’appalto, o revocare in autotutela «tutti gli atti del procedimento», anche per consentire alla società di poter impugnare la revoca in autotutela. Dal bivio, non si scappa: il Tar ha già disposto che se entro 60 giorni il Comune non deciderà, subentrerà il Commissario
ad Acta e l’Ente perderà la potestà di provvedere.

Ferdinando Moliterni

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