BENNARDI: “SAREI DOVUTO INTERVENIRE SUBITO”
La vicenda dello Staff del Sindaco “deve essere alla luce del sole; è giusto che i cittadini sappiano perché è stata costruita questa speculazione”
La vicenda dello staff del sindaco, non è una storia sulla quale c’è qualcosa da nascondere, al contrario, deve essere completamente alla luce del sole. Mettiamo subito due punti fermi: la legge stabilisce che la scelta dello staff appartiene al sindaco, che agisce discrezionalmente, intuito personae; non è stato bandito nessun concorso, ma è stata evidenza pubblica ad un avviso.
Riconosco che sarei dovuto intervenire subito per denunciare una insensata speculazione politica. Non l’ho fatto per la semplice ragione che – avendo agito nella assoluta legittimità, nel giusto – ritenevo che questo mi esentasse dall’entrare in una polemica tutta politica; e invece mi rendo conto che – al di là delle risposte istituzionali fornite in Consiglio comunale – è giusto che anche i cittadini, tutti i cittadini, sappiano bene perché è stata costruita questa speculazione.
La seconda cosa sulla quale ho l’obbligo di fare ammenda, riguarda più nel concreto il ruolo del sindaco e del suo staff. Avrei dovuto dire immediatamente che il lavoro al sesto piano del comune è enorme, che non c’è solo la giunta, ma ci sono decine di uffici, ci sono 60mila cittadini e ci sono centinaia di questioni – e non necessariamente problemi – che richiedono tutti i giorni e in ogni momento di essere affrontati. Per fare questo non basta, da solo, Domenico Bennardi. Serve uno staff, serve un team, serve una squadra che lavori tutta insieme, ognuno nel suo ruolo, in maniera coordinata: esattamente come una squadra di calcio o di hockey. Così come una squadra scende in campo già alla prima giornata di campionato, allo stesso modo lo staff del sindaco o di un presidente di regione o di qualsiasi altro ente, deve essere pronta appena inizia il gioco. Devo ammettere di avere rimandato la formazione della squadra per troppe settimane: ovviamente non perchè non lo ritenessi importante, ma perché – sono sincero – il giorno in cui mi sono insediato, stavo già pensando a come far partire la raccolta differenziata e poi a fare in modo che la spazzatura non restasse per le strade, e, ancora, a fare in modo che Matera non si facesse sorprendere dal Covid…Così, come si fa nelle famiglie, si pensa prima a pagare le bollette per evitare che stacchino la luce e poi a comprare gli abiti nuovi. è naturale avere uno staff di persone capaci e di fiducia; perché l’enorme mole di lavoro che ci impegna da mattina a sera è un lavoro di squadra, non di un singolo; perché così hanno fatto anche tutti i miei predecessori, com’è giusto che fosse: hanno nominato il portavoce, capo di gabinetto, diversi membri dello staff; addetto stampa, lo hanno fatto scegliendo persone di propria fiducia, il più delle volte – non sempre per la verità – con nomine dirette, altre volte ricorrendo ad avvisi pubblici, come ho fatto io.
La scelta di ricorrere all’avviso pubblico anche per individuare le persone cui affidare questi incarichi fiduciari non solo è legittima ma è quella più di frequente seguita dalle Amministrazioni pubbliche di tutta Italia. Anche l’Autorità Anticorruzione nel 2016, al termine di un’attività ispettiva al Comune di Matera, ha indicato il metodo dell’evidenza pubblica nella scelta dei membri dello staff.
Per questo, quando gli uffici hanno raccomandato questo percorso amministrativo, ho condiviso pienamente la linea: per la scelta dello staff, infatti, la legge raccomanda di dare evidenza pubblica, pur trattandosi – lo ripeto nuovamente – di scelte fiduciarie, ricondotte alla discrezionalità del sindaco -: ed è normale che sia così. Appurata che fosse questa la procedura più corretta da seguire, ho scelto liberamente i membri dello staff dopo aver esaminato i numerosi curriculum pervenuti. Ho scelto Mazzei e Rubino sulla base di competenza oggettive cui si uniscono valori di correttezza che fondano quella fiducia indispensabile per ricoprire il ruolo. A Leo e Carlo, infatti, mi unisce una lunga militanza nel M5S, un rapporto diretto ed un percorso comune di crescita politica ed umana che ha condotto l’attuale maggioranza alla vittoria nelle ultime amministrative.
Anche per l’addetto stampa, voglio essere chiaro, ho voluto alzare l’asticella, non solo voglio una persona di fiducia, ma voglio anche che sia anche un professionista.
La sfida del governo della città è impegnativa, è enorme, com’è enorme l’onore che ho ricevuto: per questo voglio avere accanto a me collaboratori che non siano solo validi, ma dei quali possa fidarmi in maniera incondizionata. Per questo la legge consente al sindaco di fare scelte fondate sull’intuitus personae, esattamente come ho fatto. Nell’avviso del Comune questi aspetti sono molto chiari: è scritto chiaramente che non stiamo facendo un concorso, non è una procedura concorsuale, ma che che l’individuazione dei vincitori sarebbe avvenuta “a insindacabile giudizio” del sindaco, “stante la natura fiduciaria dell’incarico da conferirsi”.
Dunque, quando al termine del mio mandato i cittadini di Matera giudicheranno il mio operato, devono sapere che è anche l’operato della squadra che ho scelto e della quale porto la responsabilità; se qualcuno dello staff dovesse commettere degli errori, deve sapere che sarò io il primo ad assumere provvedimenti, senza bisogno di mediazioni. Allora, magari avrei potuto formalizzare la scelta dello staff non appena è iniziata la partita anziché chiedere la gratuita disponibilità di persone volenterose e indubbiamente capaci: ma magari tutto ciò è stato anche utile a verificarne le capacità e il grado di affidabilità di cui Matera ha bisogno. Perché anche il sindaco ha bisogno di imparare.