PRENDIAMO ESEMPIO dalla regione Emilia_Romagna
La vogliamo completare prima possibile e con efficacia.
E insieme ce la faremo
? Fino a 45mila dosi di vaccino somministrate ogni giorno, più di un milione al mese.
Con un’organizzazione territoriale che può arrivare all’impiego quotidiano di 75 team e più di 1.000 operatori in oltre 70 punti vaccinali suddivisi fra tutte le province, da Piacenza a Rimini.
È il programma regionale per la vaccinazione di massa della popolazione in Emilia-Romagna, attuativo del piano nazionale, che abbiamo definito insieme alle aziende sanitarie e che abbiamo presentato oggi.
Possiamo garantire un ritmo di vaccinazioni che permetterebbe di immunizzare tutti gli emiliano-romagnoli con più di 16 anni entro l’estate, qualora fossero disponibili tutte e dosi necessarie.
L’Emilia-Romagna è quindi pronta, adesso però servono forniture molto maggiori e devono cessare i tagli e i ritardi decisi unilateralmente dalle aziende nelle settimane scorse.
Finora siamo stati la regione dove si è vaccinato di più in rapporto alla popolazione.
E sulla base delle forniture attuali, a marzo saranno comunque già immunizzate oltre 500mila persone (per oltre un milione di dosi somministrate).
Sarà infatti conclusa la PRIMA FASE, e saranno stati vaccinati il personale sanitario e sociosanitario, gli operatori e i degenti celle CRA.
Oltre a tutti i cittadini dagli 80 anni in su: per loro le somministrazioni inizieranno tra poche settimane e potranno iniziare a prenotarsi da lunedì 15 febbraio.
Intanto, è già in corso la vaccinazione a casa alle persone ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi se di età uguale o superiore agli 80 anni.
Abbiamo chiesto al Governo di inserire in questa fascia prioritaria anche le persone con disabilità al 100% non autosufficienti, in particolare quelli con patologie per le quali il Covid rappresenta un rischio di salute grave, ed è sul tavolo la proposta di includere anche i caregiver.
Grazie poi alla disponibilità di dosi di vaccino AstraZeneca, non utilizzabile sulle categorie che rientrano in questa fascia, già a febbraio partiranno le vaccinazioni delle forze dell’ordine.
Subito dopo partirà la SECONDA FASE, che riguarderà le persone tra i 60 e i 79 anni (partendo dai 70-79enni a scendere).
E ancora: persone di ogni età con patologie gravi, comorbilità severa, immunodeficienza e/o fragilità; gruppi sociodemografici a rischio significativamente più elevato di malattia grave o morte; tutte le persone con disabilità.
Oltre al personale scolastico, docente e non docente, “ad alta priorità”, secondo la definizione del piano nazionale, ma per noi tutti coloro che lavorano nella scuola andranno considerati tali.
La TERZA FASE sarà rivolta alle persone di ogni età con comorbilità moderata, lavoratori di servizi essenziali, carceri e luoghi di comunità.
Mentre la QUARTA vedrà la campagna vaccinale estesa alla popolazione rimanente.
Oltre alle sedi vaccinali già operative sul territorio, con il procedere della campagna molte altre saranno disponibili in tutto il territorio regionale, anche attraverso la collaborazione degli enti locali.
Così come sarà importante l’apporto dei medici di medicina generale, sulla base dell’accordo nazionale in fase di chiusura: li voglio però ringraziare per la disponibilità che hanno già manifestato, efficace già nella campagna sulla vaccinazione antinfluenzale che in Emilia-Romagna ha raggiunto un milione e 300mila persone, mai così tante.
Ricordo a tutti che il vaccino è la sola arma per debellare definitivamente la pandemia e che siamo di fronte alla più vasta e importante operazione di salute pubblica che sia mai stata fatta.
La vogliamo completare prima possibile e con efficacia.
E insieme ce la faremo.