POTENZA, INVIA AI FIGLI DELLA SUA EX VIDEO INTIMI PER “VENDETTA”
Revenge porn: il 52enne non si era rassegnato alla fine del rapporto. Ad aggravare la sua situazione, reiterati atti persecutori nei confronti della vittima
A seguito di attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza ed eseguita da personale della Polizia di Stato in forza alla Squadra Mobile (Sezione Reati contro la persona, in danno dei minori e reati sessuali), a Potenza è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari un uomo di 52 anni, Vito Moles, per i reati di atti persecutori e di diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite. L’uomo non si è rassegnato alla fine della sua relazione sentimentale ed è risultato gravemente indiziato di avere posto in essere una serie di condotte persecutorie connotate da una crescente violenza psicologica che hanno reso concreto ed attuale il pericolo che potesse commettere ulteriori e più gravi condotte persecutorie.
L’indagato, infatti, come emerso dalle indagini, dapprima faceva oggetto la vittima di ripetuti messaggi telefonici per una ripresa della loro frequentazione, passando poi alle minacce ed agli epiteti offensivi finendo per contattare i figli della donna, a cui inviava un video privato a contenuto intimo che riguardava la madre. Alla luce di tali eventi, la Procura di Potenza ha prontamente richiesto al gip di Potenza l’adozione di una misura cautelare custodiale. La richiesta è stata accolta e gli agenti della Squadra Mobile hanno immediatamente tratto agli arresti domiciliari l’uomo.
REVENGE PORN, NON È IL PRIMO CASO
Con l’espressione “revenge porn”, che tradotto letteralmente significa “vendetta porno” o “vendetta pornografica”, si indica quella odiosa pratica consistente nel vendicarsi di qualcuno (spesso l’ex partner) diffondendo materiale sessualmente connotato che lo ritrae. L’atto persecutorio è divenuto a tutti gli effetti reato nel luglio del 2019, grazie al cosiddetto “Codice Rosso”, con l’introduzione nel codice penale del delitto di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.
Il Codice Penale punisce «chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza con consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro 5.000 a euro 15.000». In aggiunta, «la stessa pena si applica a chi, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini e i video di cui al primo comma, li invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso delle persone rappresentate al fine di recare il loro nocumento». Stando ad un report dello scorso novembre del Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, riguardo i reati che hanno riguardato revenge porn e violenza sulle donne, in Basilicata i casi accertati di Revenge Porn sono stati 5.