POTENZA, DOPO LE LOTTE INTESTINE LA LEGA PROVA A RISTRUTTURARSI
Fanelli torna ad essere il segretario provinciale. Nominata la sua squadra, tra vecchie conferme e nuovi nomi. Ma dietro c’è di più
Ventidue membri nella segreteria provinciale di Potenza e tre responsabili per le elezioni amministrative 2021. La Lega mette radici sul territorio. Ieri la ratifica delle nuove nomine che vanno a costituire così la struttura portante del partito a Potenza e dintorni. Francesco Fanelli, assessore regionale del Carroccio, tra i primi amministratori ad aderire alla Lega, ritorna a riprendere il suo vecchio incarico: segretario provinciale di Potenza.
Dopo averlo lasciato per dedicarsi anima e corpo alle scorse elezioni regionali, e raggiungere il traguardo del candidato più votato nella Lega, ritorna a ricostruire le basi di un partito che in questi anni ha mostrato solo crepe e mal di pancia. Il primo atto di Fanelli da neosegretario provinciale della Lega Basilicata, è stato quello di trasmettere gli elenchi con i nomi di chi traghetterà il partito alla conquista della Basilicata (almeno per l’area Potentina). Non più una Lega fatta di “dissidenti” ma una nuova roccaforte che guarda ai grandi risultati nazionali e prova a mantenere anche quelli locali.
«È pronta la squadra di partito per il coordinamento provinciale di Potenza e in rapida sequenza saranno individuati i referenti dei diversi dipartimenti» ha spiegato in un comunicato Fanelli. Nella lista molte conferme di nomi già consolidati nella Lega. Alcuni hanno ripreso le stesse postazioni già assegnate loro un anno fa, proprio durante l’ultima assemblea, dall’allora segretario provinciale Giuseppe Mecca. Nomine che però non hanno mai fruttato una sola presenza sul territorio, dopo che i fratelli Cicala, Carmine e Amedeo, hanno chiesto di “sfasciare” la segreteria appena nominata per mancanza di condivisione.
Non solo sui nomi dei referenti ma anche per la mancanza di un uomo di loro fiducia nella zona della Val d’Agri. Nel direttivo provinciale troviamo i consiglieri comunali di Potenza Gianmarco Blasi; Stefania Polese e Michele Lioi. E ancora i leghisti Antonio Macellaro per l’area di Baragiano, Luca Lombardi per Acerenza, Vito Frontuto di Tolve (braccio destro del senatore Pasquale Pepe), Nicola Stigliani per Campomaggiore, Rocco Baccellieri per Genzano, Giovanni Russo per Picerno. Mimma Grillo, componente della Commissione regionale Pari opportunità e referente dell’area sud, la consigliera provinciale Raffaella Lioy e consigliere comunale di Palazzo San Gervasio. Ancora tra i nomi del coordinamento potentino troviamo Vincenzo Margiotta, Michele Laurita, Maria Teresa Margiotta, Francesco Laurenzana, Enrico Bisaccia, Michele Nigro, Barbara Quatti, Giuseppe Molinari, Saverio Iannella, Roberto Tedesco e Nicola Caldarulo.
«A breve saranno resi noti ruoli e nomi dei componenti che mi affiancheranno in questa attività e non appena sarà possibile, in base alle restrizioni covid, avverranno gli incontri sul territorio. La Lega Basilicata si pone responsabilmente e sensibilmente in contatto diretto con i cittadini, profondendo tutto l’impegno necessario ad onorare la fiducia ricevuta e soddisfare le aspettative. Il partito è fortemente radicato in tutta la provincia di Potenza, l’obiettivo è quello di crescere sempre di più attraverso la buona politica fatta di azioni concrete partendo dalle istanze dei territori. Ci aspettano sfide importanti a partire dalle prossime elezioni amministrative» queste le parole del segretario provinciale, pronunciate con visibile entusiasmo. Insomma, la squadra è pronta e il clima attuale, appare chiaro, è da campagna elettorale. Vedi le nomine dei referenti per le elezioni amministrative 2021: Area del Vulture Luigi Modrone; area Val d’Agri Claudio Borneo e area Sud Lagonegrese Giuseppe Schettino. Toccherà a loro, infatti, muoversi nei vari comuni e costruire la squadra pronta a candidarsi e a ottenere consensi.
Decisamente in numeri più genersi di quelli che abbiamo visto a settembre scorso. Parole chiave del processo di “ristrutturazione”: allargamento, presenza sul territorio e attenzione ad altri elettorati e temi. Sarebbero state queste le indicazioni giunte da Roma per mettere in piedi una nuova squadra, con l’augurio tanto di Salvini ma soprattutto del commissario Marti di una durata ben più lunga della scorsa volta. La voglia di accelerare nasce proprio dalla volontà di Marti di lasciare, come abbiamo già annunciato da queste colonne, quanto prima l’incarico lucano. I suoi impegni tanto a Roma quanto nella sua terra di appartenenza, la Puglia, non lo vedrebbero ben disposto ad affrontare anche i numerosi “grattacapi” che il gruppo lucano ormai gli procura da mesi a questa parte. Inutile negare che la Lega in Basilicata è sempre stato uno dei partiti più da grandi polemiche che da grandi numeri. Eppure dopo i buoni risultati, tanto alle elezioni regionali quanto alle comunali di Potenza, in molti, soprattutto da Roma, si auguravano che il partito cominciasse a stabilizzarsi sul territorio. E invece, l’onda d’urto delle vittorie ha travolto quell’assetto già di per se precario che esisteva nel partito per la suddivisone dei poteri. La mancata stabilità del partito e di ruoli ben delineati ha portando non solo al defenestramento dell’ex segretario regionale Marzio Liuni (che nonostante tutto è riuscito a far ottenere grandissimi risultati elettorali alla Lega in Basilicata) ma anche a numerosi richiami da parte dei vertici romani per sospendere quella guerra fredda che i componenti del partito si facevano tra di loro, tanto sulla carta stampata quanto in Tribunale.
La linea dettata da Roma e dal commissario Marti ora sembra essere chiara: serve stabilità a un partito che dopo aver ottenuto numerosi consensi non può permettersi di sgretolarsi ancora. La scelta di rimettere Fanelli a capo della segreteria provinciale di Potenza sarebbe quella di unire le varie anime. L’assessore regionale nel partito vanta una certa stima e la sua storia politica gli permetterebbe di essere un buon collante tra le varie anime che si sono andate a creare negli ultimi tempi. In molti, però, vociferano che la nomina di Fanelli servirebbe per un progetto decisamente più ampio. Sostenere la candidatura di segretario regionale del Carroccio a cui il sindaco di Potenza ambisce. La loro intesa permetterebbe non solo a Guarente di avere una spalla solida come quella di Fanelli su cui poggiarsi ma sarebbe anche l’unico garante che permettere cosi a Guarente di avere quel ruolo che Marti non vede l’ora di lasciare. Ma per questo sembra ci voglia ancora diverso tempo.