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La signorilità di Giuseppe CONTE fino alla fine

La chiusura di un capitolo non ci impedisce di riempire fino in fondo le pagine della storia che vogliamo scrivere

Ho lavorato nel “Palazzo”, occupando la “poltrona” più importante.

Ma tra i corridoi e gli uffici di Palazzo Chigi, anche alla fine delle giornate più dure e dopo le scelte più gravose, ho sempre avvertito l’orgoglio, l’onore e la responsabilità di rappresentare l’Italia.

Sono grato a Voi cittadini per il sostegno e l’affetto, che ho avvertito forti e sinceri in questi due anni e mezzo.
Ma vi sono grato anche per le critiche ricevute: mi hanno aiutato a migliorare, rendendo più ponderate le mie valutazioni e più efficaci le mie azioni.

La forza e il coraggio dimostrati dalla intera comunità nazionale soprattutto durante quest’ultimo anno di pandemia sono stati davvero incredibili: ci hanno dimostrato che ogni ostacolo, anche il più alto e insidioso, può essere superato, scacciando via le paure e i calcoli di convenienza, fidando nel coraggio dell’azione, nella determinazione dell’impegno, nell’etica della responsabilità. Io stesso ho cercato di far tesoro di questa esperienza, pur con i miei limiti, ma – vi assicuro – con tutto il mio impegno e la mia massima dedizione.

Da oggi non sono più Presidente del Consiglio

Torno a vestire i panni di semplice cittadino.
Panni che in realtà ho cercato di non dismettere mai per non perdere il contatto con una realtà fatta di grandi e piccole sofferenze, di mille sacrifici ma anche di mille speranze che scandiscono la quotidianità di ogni cittadino.

È davvero necessario che ognuno di noi partecipi attivamente alla vita politica del nostro Paese e si impegni, in particolare, a distinguere la (buona) Politica, quella con la – P – maiuscola, che ha l’esclusivo obiettivo di migliorare la qualità di vita dei cittadini, dalla (cattiva) politica, intesa come mera gestione degli affari correnti volta ad assicurare la sopravvivenza di chi ne fa mestiere di vita.

Insieme a tanti preziosi compagni di viaggio abbiamo contribuito a delineare un percorso a misura d’uomo, volto a rafforzare l’equità, la solidarietà, la piena sostenibilità ambientale.
Il mio impegno e la mia determinazione saranno votati a proseguire questo percorso.

La chiusura di un capitolo non ci impedisce di riempire fino in fondo le pagine della storia che vogliamo scrivere.

Con l’Italia, per l’Italia. Grazie.
GIUSEPPE CONTE

Il premier uscente Giuseppe Conte ha lasciato Palazzo Chigi dopo il passaggio di consegne e la cerimonia della campanella con il nuovo presidente del Consiglio Mario Draghi.

Dopo il saluto del picchetto d’onore nel cortile della sede del governo, Conte è stato salutato anche da un lunghissimo applauso dei dipendenti del Palazzo che si sono affacciati dalle finestre sul cortile d’onore.

 

Saluto ricambiato dal premier uscente, che prima di allontanarsi mano nella mano con la compagna Olivia, ha sorriso commosso per il tributo applaudendo a sua volta.

Durante il lungo applauso si è commosso anche Rocco Casalino.
Il portavoce di Conte, vestito d’ordinanza e mascherina bianca sul volto, non ha trattenuto le lacrime. Qualche fotografo cattura l’immagine, che ora sta rimbalzando sui social.

ALCUNI COMMENTI IN RETE

ROSA DE BARTOLOMEO :

La prima volta nella vita in cui si è più emozionati per il premier uscente che per quello entrante.
La prima volta nella vita in cui i dipendenti del palazzo presidenziale si affacciano ai balconi e si uniscono in un lungo applauso.


La prima volta che un Uomo cerca la mano della sua Donna, come a chiedere quella di tutti noi.


La prima volta che in Italia se ne va una persona così amata non per volere del popolo ma dei traditori.


La prima volta che…
Non sarà l’ultima.

Tornerai, torneremo ancora. Giuseppe Conte”

 

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